mercoledì 6 febbraio 2008

PEDOFILIA - L’INCHIESTA DI TRENTO: «Mi teneva, non vedevo l’ora che finisse»

PEDOFILIA - L’INCHIESTA DI TRENTO Il racconto choc dei tredicenni violentati. «Filmava i rapporti, voleva metterli sul web»
«Mi teneva, non vedevo l’ora che finisse»Gli incontri nel bosco e i pedinamenti: «Andavo con lui perché non riuscivo a dire di no» A Romeri ho sferrato un calcio nelle parti intime e sono scappato Lui mi ha subito ripreso e ha iniziato a usare il mio corpo
TRENTO. Seguiti, minacciati, costretti con la forza a brutali rapporti sessuali. I racconti dei due minorenni che sarebbero stati molestati da Alberto Romeri (che nei verbali viene sempre chiamato Roberto) e dal pensionato di Cembra Guido Pedri sembrano pagine di un libro horror. I due ragazzi parlano di costrizioni, di rapporti sessuali di gruppo avvenuti nel bosco sopra il lago di Terlago, quella zona conosciuta come «la cava», ritrovo abituale di omosessuali. In un’occasione Romeri avrebbe anche ripreso il rapporto sessuale con uno dei due giovani con una videocamera: «Mi disse che voleva mettere tutto su internet - racconta il ragazzo - e io non volevo. Ma lui è andato avanti lo stesso». Nelle dichiarazioni rese dal secondo giovane - e depositate agli atti dell’inchiesta - si parla di appostamenti e pedinamenti messi in atto da Romeri ai danni dello stesso giovane e dell’amico (l’altra vittima). Per Romeri fare quelle cose era la normalità. Al termine di un rapporto avuto nel boschetto arriva addirittura - come se niente fosse - a mettere nelle mani della sua vittima un biglietto da visita, mentre in un altro caso lo stesso Romeri avrebbe detto al minore che - se lo avesse voluto rivedere - lo avrebbe potuto trovare nei bagni del Bren Center.I primi approcci. «I contatti con la persona che conoscevo con il nome di Roberto (Romeri) sono iniziati tra il giugno e il luglio del 2006 e si sono interrotti un paio di settimane prima che con i miei genitori mi recassi alla polizia. La prima volta in cui ho visto Roberto da solo stavo facendo una passeggiata nella zona attigua al lago di Terlago. E’ stato nei pressi della cava che sono stato avvicinato da Roberto con la scusa di chiedermi delle informazioni. Io gli ho riposto di dirmi quello che mi voleva chiedere lì dove ci trovavamo, cioè su una strada sterrata, mentre lui afferrandomi per un braccio mi ha trascinato verso il bosco dove sono poi stato oggetto di violenza sessuale. Ribadisco che ho cercato in tutti i modi di difendermi e di sfuggirgli. In un primo momento, dopo avergli sferrato un calcio e averlo colpito nelle sue parti virili, mi sono divincolato e sono scappato. Lui mi ha subito ripreso e con violenza, tenendomi per un braccio e facendomi male, ha iniziato a spogliarmi e con fare prepotente e arrogante ha iniziato ad usare il mio corpo per i suoi piaceri. Io sono rimasto fermo alla sua mercé per paura e lui continuava a stringermi un avambraccio fino a farmi male. Io non vedevo l’ora che la cosa finisse. Sono riuscito ad un certo punto a divincolarmi e mentre mi stato tirando su i pantaloni lui mi ha messo in mano un biglietto tipo da visita che io poco dopo ho strappato e buttato. Sono quindi tornato a casa e non ho detto nulla di quanto mi era successo per paura del giudizio di altre persone e per eventuali ripercussioni di Roberto nei confronti dei miei cari».Le confidenze tra amici. «Successivamente quando mi sono recato un’altra volta a fare il giro del lago Roberto mi si è presentato ancora di fronte (...). Quando mi incontrava lui mi diceva in modo imperativo: “dai vieni, muoviti, vieni con me” per poi trattarmi con dolcezza e in modo simpatico. Io ci andavo anche perché in me esistevano due parti opposte nel senso che per un verso volevo rifiutarmi ma dall’altra non sapevo dire di no. I rapporti con Roberto sono andati avanti ed egli ha preteso che si andasse oltre a quello che si era fatto fino ad allora. In pratica ha preteso da me dei rapporti anali. Usava il preservativo che egli stesso procurava. Roberto sapeva che io avevo all’epoca 14 anni. A *** che era il mio migliore amico, ho raccontato cosa mi era accaduto. Sapevo che lui avrebbe mantenuto il segreto. È successo poi che un giorno, prima dell’inizio della scuola, mentre io e *** passeggiavamo nella parte piccola del lago, abbiamo incontrato il Roberto. Gli ho presentato *** quindi per la prima volta Roberto ha ordinato a *** che si doveva spogliare. La stessa cosa ha ordinato a me. Ha iniziato con me a consumare un rapporto orale e poi ha iniziato ad usare violenza ad entrambi; a *** ha dato unicamente dei baci in quanto lui si ritraeva».Gli incontri nell’auto d’inverno.«Una settimana dopo che io e *** abbiamo incontrato Roberto, vi è stato un nuovo incontro (...). Mentre passeggiavamo abbiamo trovato Roberto che ci aspettava. Questa volta *** non si è voluto spogliare e mentre con me consumava il solito rapporto orale, cercava di palpare *** nelle parti intime ma questi si scansava. I contatti con Roberto sono proseguiti poi con cadenza di una volta alla settimana e nei periodi più freddi ci incontravamo nella sua auto. In alcune occasioni abbiamo solo parlato della sua vita e della sua famiglia».Il video dell’orrore. «Verso l’inizio del 2007 ho iniziato ad avere più paura. Ho cominciato a dire a Roberto di no quando voleva incontrarmi. Questo perché fra febbraio e marzo mentre consumavamo un rapporto sessuale mi sono accorto che lui stava filmando il tutto con una telecamera per poi immettere il video in internet. Io mi sono spaventato e gli ho risposto che non volevo ma lui ha continuato a filmare e non so se poi abbia messo il filmato sul web. Io avevo grande timore che il video potesse essere visto da persone che mi conoscevano» (...).Il sesso di gruppo. «Voglio precisare che l’uomo che mi seguiva in macchina in paese e che mi chiedeva di baciarlo e che poi mi ha condotto per un braccio alla tomba del Vescovo Altri non è che Roberto. Sono stato io a dire a Roberto dove si trovava quel posto (...). In un tardo pomeriggio d’aprile mi sono recato previo accordo con Roberto alla tomba del Vescovo e invece di trovare solo lui ho notato che erano presenti altri tre individui che avevo già visto alla cava. Il Roberto mi ha detto che dovevamo fare una cosa di gruppo. Io ho avuto un rapporto orale con Roberto e poi con un’altra persona che era con lui, un individuo di circa 65 anni (per l’accusa Guido Pedri), mentre le altre due persone presenti hanno guardato un attimo e poi si sono allontanate.Scelto da un altro dopo un video. «Durante uno dei nostri incontri il Roberto mi disse che c’era un suo amico, un ragazzo di nome *x*, che aveva voglia di conoscermi in quanto aveva visto le foto e il video che Roberto mi aveva fatto. (...) Un giorno Roberto è venuto al lago insieme ad *x* il quale insisteva in modo morboso per vedermi e conoscermi. La mattina prima di aveva tempestato di sms (...) ma io non l’ho più incontrato».
(L'Espresso 06 febbraio 2008)

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