mercoledì 27 febbraio 2008

Repubblica dominicana, sgozzato viterbese 53enne

Si segue la pista omosex. La sorella: no, è rapina

SANTO DOMINGO (26 febbraio) - E' un barista di Monte Romano, un piccolo centro della Maremma Viterbese, Maurizio De Guidi, l'uomo di 53 anni trovato morto nella suo alloggio a Puerto Plata, nel nord della Repubblica Dominicana. Dal 1997, De Guidi, comproprietario con la sorella Anna di un bar sulla strada principale di Monte Romano, trascorreva 6-8 mesi l'anno nell'isola caraibica e il resto nel paese d'origine. Accanto al suo corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato trovato il coltello con il quale è stato sgozzato e la foto di un giovane haitiano, con cui la vittima avrebbe avuto una relazione. Secondo la polizia dominicana, proprio il giovane sarebbe il principale indiziato dell'assassinio, tanto che è ricercato in tutta l'isola. Gli inquirenti ritengono che il movente del delitto sia sessuale e che sia maturato negli ambienti omosessuali che l'italiano avrebbe frequentato. Nel 1997 De Guidi era stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione per violenza sessuale e atti di libidine su minori. Mentre ricopriva la carica di presidente della squadra di calcio del paese, infatti, fu arrestato su ordine della Procura della Repubblica di Civitavecchia nell'ambito di un'inchiesta su un giro di giochi erotici con minorenni di entrambi i sessi, che De Guidi avrebbe organizzato in un locale isolato di sua proprietà, alla foce del fiume Mignone, nei pressi di Tarquinia. In primo grado, il tribunale di Perugia, dove il processo fu spostato a seguito di una serie di ricorsi, De Guidi venne condannato a sei anni di carcere. Successivamente, la Corte d'Appello ridusse la pena a 2 anni e 8 mesi. In precedenza, l'uomo aveva subito un altro arresto per detenzione illegale di una pistola, che fu trovata dai carabinieri in suo possesso. Subito dopo la condanna definitiva, De Guidi decise di trasferirsi nella Repubblica Dominicana, dove aveva l'opportunità di lavorare per un amico, titolare di un'avviata attività commerciale. Il riconoscimento ufficiale del corpo sarà compiuto entro dopodomani da alcuni amici di De Guidi e dal suo socio in affari. La sorella Anna ancora non sa se avviare le pratiche per il rimpatrio della salma. «Prima di decidere - ha detto - vorrei capire se Maurizio avrebbe preferito essere sepolto lì, dove aveva scelto di vivere, o a Monte Romano». La donna ha anche annunciato di aver nominato un legale con il compito di seguire da vicino le indagini della polizia dominicana sulla morte del fratello. «Non credo - ha detto ancora - che l'assassinio di Maurizio sia a sfondo sessuale e che lui frequentasse ambienti omosessuali. Credo invece che sia stato ucciso durante un tentativo di rapina o da un balordo sorpreso a rubare in casa sua». Secondo la donna, inoltre, non sarebbe vero che il fratello scelse di passare la maggior parte dell'anno nell'isola dominicana dopo la condanna per violenza sessuale su minori. «Aveva sempre desiderato di vivere ai Caraibi - ha concluso - e non appena ne ha avuto l'opportunità lo ha fatto. L'inchiesta sui presunti abusi sessuali non centra nulla».
Il Messaggero 27 febbraio 2008

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