lunedì 11 febbraio 2008

Pedopornografia operazione polpost veneta: operaio lidense nei guai

Tra i 15 indagati anche un cameriere della provincia

Coinvolto nella maxi operazione Mercurio. In un file violenze su bambine di due anni
LIDO. Ci sono un operaio lidense di 49 anni, non sposato, e un cameriere di 36 anni, residente in provincia di Venezia, tra i 15 indagati dagli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni del Veneto che ha sede a Mestre. Sono stati denunciati per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico nell’ambito di un’indagine che ha coinvolto 12 province in Italia.L’Operazione Mercurio della polizia postale di Mestre ha seguito un doppio filone. Il primo, quello che ha dato il nome all’indagine, è quello relativo al file sharing. Su segnalazione dei colleghi portoghesi che stavano investigando su programmi di scambio e condivisione di file la Polizia postale, al termine di un’indagine durata quasi un anno, ha scoperto che l’operaio lidense dietro un file scaricato e spacciato come musicale (e individuabile attraverso il nome di una celeberrima band inglese) si nascondeva un collage di 10 minuti di immagini raccapriccianti, con violenze sessuali nei confronti di bambine di due-tre anni. Oltre al file in questione nel suo pc (sequestrato) sono stati trovati un centinaio di altri file a contenuto pedo-pornografico.Più rapida l’indagine che ha permesso di denunciare un cameriere residente in un Comune della provincia veneziana. Sono bastati pochi giorni (di solito il tempo in cui resistono in rete siti come quello scoperto) per incastrare il 36enne veneziano. Secondo gli investigatori sarebbe l’amministratore unico di un sito turco a carattere pedo-pornografico. Sono in corso ulteriori accertamenti per approfondire il tipo di relazione tra il cittadino veneziano e il turco. Il sito turco - che è stato oscurato - conteneva alcuni link che rimandavano ad altri dal contenuto pedo-pornografico.Durante il blitz, a cui hanno partecipato diversi investigatori della polizia postale veneziana, molti indagati sono stati trovati con il computer acceso sul sito illegale. Le perquisizioni hanno interessato, oltre alla provincia veneziana, le province di Pordenone (indagato un medico), Udine, Mantova, Roma (indagato un ufficiale della Guardia costiera), Savona (indagato un architetto già arrestato l’anno scorso per reati dello stesso tipo), Torino (indagato un commerciante), Milano, Napoli, Bologna, Catania, Lecce.«La maggior parte degli indagati - hanno sottolienato Sabrina Castelluzzo e Giuseppe Giliberti, che hanno coordinato l’indagine - è sposata e all’apparenza regolare. Non è escluso che, in seguito a ulteriori indagini, vengano decisi ulteriori provvedimenti». Il materiale sequestrato, oltre ai computer, contempla videocasette e centinaia tra dvd e cd che ora sono al vaglio della polizia postale. Il lavoro adesso si fa più complicato per risalire all’identità delle vittime. Le bambine ritratte nei filmati, molti amatoriali, sarebbero occidentali, ma probabilmente non italiane. Con l’Operazione Mercurio si registra il passaggio del testimone al vertice della Polpost veneziana tra Sabrina Castelluzzo, promossa a Roma in forza al Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete Internet, e il nuovo dirigente Giuseppe Giliberti.
(Espresso Local 10 febbraio 2008)

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