martedì 9 marzo 2010

Pedofilia/ Germania, 24 casi di abusi in scuola d'elite in Assia

Pedofilia/ Germania, 24 casi di abusi in scuola d'elite in Assia

Coinvolti in scandalo tre ex insegnanti e anche delle ragazze

Roma, 8 mar. (Apcom) - Alla "Odenwaldschule" (Oso), un collegio privato d'elite fondato nel 1910 a Heppenheim, nel Land meridionale tedesco dell'Assia, sono venuti alla luce 24 casi di abusi sessuali su ex allievi. Questa volta la Chiesa non c'entra. Tra le vittime - scrive la Frankfurter Rundschau - si contano anche ragazze. Coinvolti nello scandalo - ha spiegato la preside Margarita Kaufmann in una conferenza nel quartiere di Heppenheim, Hambach - ci sono tre ex insegnanti. Si tratta di un ex preside e di due professori, uno dei quali nel frattempo è morto. Tra gli ex allievi illustri anche il manager Wolfgang Porsche e l'esponente dei Verdi tedeschi Daniel Cohn-Bendit. "Purtroppo dobbiamo pensare che verrà fuori dell'altro", ha affermato Kaufmann. "Il telefono non smette di squillare", ha aggiunto.
Numerosi ex studenti si faranno vivi. I casi di cui si è finora a conoscenza sono avvenuti tra il 1970 e il 1985. Singoli abusi sarebbero avvenuti anche alla fine degli Anni Ottanta.

Uno degli insegnanti indagati ha lasciato la scuola nel 1990. La direttrice si è scusata con le vittime in nome della Oso, istituto che ad aprile festeggia 100 anni dalla fondazione: "Noi in quanto istituzione siamo responsabile di quanto accade in questa scuola". Secondo la Frankfurter Rundschau, tra le vittime di abusi ci sono anche delle ragazze. Due insegnanti si sarebbero "divisi" una giovane come compagna sessuale. In alcuni casi, i pedofili - cioè gli insegnanti - si sarebbero sposati successivamente con le vittime.

Pedofilia: Ministro tedesco attacca Vaticano

Martedì 9 Marzo

Abusi sessuali, la Merkel è corsa subito ai ripari

BERLINO - In un clima già teso, la Germania ha rischiato - di nuovo - l'incidente diplomatico con la Santa Sede. La ministra della Giustizia tedesca ha accusato il Vaticano di avere, di fatto, ostacolato le indagini delle autorità sugli episodi di abusi sessuali commessi negli anni passati in scuole cattoliche del Paese. La cancelliera Angela Merkel (Cdu) è però corsa subito ai ripari affermando pubblicamente che la Chiesa prende «molto seriamente» questa questione. Il Vaticano, da parte sua, non ha inteso commentare in alcun modo l'episodio.

Per la seconda volta in meno di due settimane Berlino e il Vaticano hanno rischiato di arrivare ai ferri corti. E al centro di entrambi gli episodi c'è la ministra della Giustizia, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger (CDU).

«In numerose scuole e istituti c'è stato un muro di silenzio», ha detto la Guardasigilli a una radio tedesca commentando i casi di abusi emersi nel Paese nelle ultime settimane.
Gli abusi che sarebbero stati commessi negli anni Sessanta anche nell'ambiente del coro di ragazzi di Ratisbona hanno sfiorato lo stesso fratello del papa, Georg Ratzinger. Non sorprende, quindi, che la Merkel abbia 'corretto' in gran fretta la sua ministra. «La Chiesa cattolica prende la questione degli abusi molto seriamente».
ats-ansa

venerdì 5 marzo 2010

I DANNI DEI FALSI ABUSI: LETTERA AD UNA MADRE

(Vittorio Apolloni, presidente dell'associazione Falsi Abusi)

Riporto un articolo tratto dal blog di Massimiliano Frassi.

I DANNI DEI FALSI ABUSI. LETTERA AD UNA MADRE.
Vi faccio un quesito.
Immaginatevi (purtroppo per molti di voi so che non è difficile farlo….!), che il vostro bambino di 4 anni stia male. Molto male. Sempre e solo quando torna a casa dopo che è stato dal papà.
Papà da cui la moglie si è sperata quando il piccolo aveva un anno. L’uomo era infatti moto violento, la tradiva spesso, faceva viaggi del sesso in Romania ed al ritorno si vantava di come “fossero facili le bambine”.
Non solo, lo stesso ha pure patteggiato un anno e pochi mesi per detenzione di materiale pedopornografico.
Malgrado questo la donna gli permette di vedere il bimbo fino a quando il piccolo si rifiuta di andare. E comincia a stare male.
Evito di elencare tutti gli indicatori di abuso che appaiono, come da manuale uno dietro l’altro.
Riporto solo i certificati medici del pronto soccorso dove la donna porta il bimbo una domenica pomeriggio quando l’aguzzino glielo riporta prima del dovuto, lo scarica sulla porta e le dice “oggi può bastare!”, quindi se ne va…..
Dal verbale dell’ospedale (uno dei più importanti del Lazio) leggiamo:
DATI ANAMNESTICI: il piccolo xxxxx viene condotto in Ps dalla mamma e dal nonno materno, per riferito rossore nella zona genitale, perdite di sangue dall’ano ed ecchimosi sul braccio destro con bruciatura di sigaretta. Il bambino è molto agitato e piange alla vista del personale medico di sesso maschile. Mostra evidenti difficoltà di deambulazione. La madre appare molto preoccupata perché il bimbo ha trascorso il week end col padre e dice che le è stato riportato a casa in quelle condizioni. (…)
Il bambino continua ripetere “papà no papà no”. (…)

DIANGOSI: lesioni cutanee, forte irritazione nella sfera genitale, ustione da fiamma sull’avambraccio destro ed ecchimosi (…)
REPARTO RICOVERO: Neuropsichiatria infantile.

In realtà ci sono altri aspetti, ancora più gravi, ma che per motivi che capirete per ora non metto. In realtà il caso è ancora aperto e gli elementi riportati non possono ricondurre a nessuno in particolare! Chiaro !?

Ora al fronte di tutto quello che avete letto, torno a dire, IMMAGINATEVI.
Immaginatevi che l’uomo, l’abusante, il predatore di bambini, si rivolga ad una delle associazioni dove opera il caro Apolloni.
Racconti tutta la sua storia (forse omettendo la pedopornografia e tutto il resto…o forse no!) e si faccia passare per “un povero martire perseguitato dall’ex moglie”.
Passa qualche giorno e la donna riceve una lettera. Standard. Di lettere così ce ne avete mandate fino ad oggi una trentina.
Le raccogliamo tutte ed insieme alle prove che ci manderete per il Centro documentazione Veri Abusi le portiamo a chi di dovere.
Per ora, omettendo il mittente ed il firmatario, oltre che i dati personali della donna, ve la riporto:


Egr. Sig.ra
XXX
Via XXX
XXXXX

Oggetto:
richiesta incontro mediazione famigliare.

Gent.ma sig.ra XXX XXXX
Veniamo informati da una socio della associazione che esisterebbero dei problemi circa l’espletamento del diritto-dovere di vista del genitore non domiciliatario.
Pur non entrando nel merito della questione, la nostra esperienza pluriennale ci dice che talora tali situazioni sono dovute a equivoci o malintesi, forse dovuti a un semplice difetto di comunicazione.
poiché il diritto alla bigenitorialità è prerogativa inalienabile di ogni bambino, sancita da leggi e convenzioni internazionali, e la sua violazione può indubitabilmente creare un danno sociale, generando seri problemi nelle future generazioni, crediamo che il tutelarla sia dovere di ogni cittadino di questa società.
A questo scopo, acquisito finalmente il consenso dell’altro genitore del bambino, siamo convinti che sia mio dovere invitarLa a un dialogo chiarificatore, beninteso privo di qualsivoglia implicazione legale, presso uno dei nostri studi di mediazione famigliare per un intervento anche pedagogico clinico al fine di consentire il perfezionamento del rapporto tra il sig. XXX (padre) ed il figlio XXX con professionisti riprovata esperienza.
Si potrebbe trattare di un modo semplice di risolvere civilmente una questione direttamente legata al vero ed esclusivo interesse del minore, sgombrando il campo da spiacevoli equivoci che si ritorcerebbero peraltro tutti su di lei.
Sicuro di un Suo cortese riscontro, le porgo i migliori e più sinceri saluti.

Avete letto bene. Dieci giorni dopo che il Pronto Soccorso ha fatto partire una segnalazione urgente al Tribunale dei minori, la signora (peraltro sotto shock ed incredula che questo sia accaduto) si vede ricevere una lettera dove la si invita a trovare una mediazione.
Serve aggiungere altro?
5 marzo 2010

lunedì 18 gennaio 2010

Violenza sessuale su minori, prima udienza per Pasquini educatore in casa famiglia di Miranda

Ascoltati i primi otto testi dell'accusa

ISERNIA - Prima udienza ieri in tribunale a Isernia a carico di Andrea Pasquini, l'ex procuratore di calcio in servizio presso la casa famiglia di Miranda, accusato di violenza sessuale a carico di tre minori, ospiti della struttura. E proprio tre ragazzi non ancora maggiorenni, ospiti della struttura, nell'aprile 2007 accusarono di aver subito violenza sessuale dal loro educatore. Ieri mattina, l'uomo ha assistito all'udienza in tribunale, svoltasi a porte chiuse, al fianco del suo avvocato Franco Mastronardi. Nel processo a carico del Pasquini - che già in passato aveva patteggiato per una vicenda di molestie sessuali a carico di minori presso il tribunale di Arezzo - ieri mattina sono stati ascoltati i primi otto testi dell'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Federico Scioli. A raccontare quanto raccolto nel corso delle indagini è stato il poliziotto della squadra mobile, Cocco, che avrebbe raccolto la denuncia dei ragazzi vittima della violenza sessuale. Ma nel corso delle indagini le versioni degli accusatori si sarebbero ridimensionate, . I tre minori intanto ieri mattina hanno preferito rimanere lontano dal palazzo di giustizia di Isernia, ma la cosa che pi— è saltata agli occhi è stata la mancata costituzione di parte offesa da parte dei tre minori all'epoca dei fatti. Forse l'acclarata omosessualità del Pasquini ha indotto i ragazzi ad assumere determinati comportamenti ha commentato l'avvocato difensore, Mastronardi, pronto a smontare il castello accusatorio. Ieri mattina intanto davanti al presidente del collegio Ferdinandi sono stati ascoltati i primi otto testi della lista dell'accusa, tra cui il poliziotto che raccolse la denuncia dei ragazzi, l'ex allenatore della squadra di calcio cui all'epoca dei fatti, il 17 aprile 2007, uno dei minori raccontò quanto successo all'interno dell'abitazione del Pasquini. racconta uno dei testi. L'uomo, 43 anni, originario della Toscana dove attualmente vive con la madre, avrebbe invitato i tre minori e vedere un film porno a casa sua e successivamente avrebbe abusato di loro. Poi è toccato ad una delle assistenti sociali rispondere alle domande del pm e a parte del personale che ruotava attorno alla struttura di Miranda. Una vicenda dai contorni da chiarire nel corso del processo, aggiornato al 28 aprile per contiuare ad ascoltare i testi dell'accusa e poi al 12 maggio per passare ai testi della difesa

Corriere della Sera 14/01/2010 12:33

sabato 26 dicembre 2009

Abusi sugli alunni del doposcuola. Arrestati ex maestra e il bidello



Orrore in un paesino del Salento:
molestie su una decina di bambini
LECCE
Un bimbo che ascolta un tg televisivo e sente parlare di abusi sessuali nei confronti di altri bambini, il racconto alla sorella maggiore di qualcosa di simile che accade anche a lui, la denuncia dei genitori, le indagini che confermano che è tutto vero e che, tra maschietti e femminucce di scuola elementare e media, sono una decina le vittime. Così un paesino del Salento ha scoperto che tra le pareti di un istituto scolastico, concesse per lezioni di doposcuola privato ma estraneo alla vicenda, si consumava la violenza di due pedofili.

Una coppia di conviventi - lui 70 anni, lei 65 - è finita in carcere con l’accusa di violenza sessuale ai danni di minori, su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Lecce Ercole Aprile e richiesta dal pm Angela Rotondano. Lui, in quelle ore di doposcuola, avrebbe dovuto fare da bidello e invece avrebbe abusato degli studenti; lei, insegnante in pensione, avrebbe accettato passivamente che le violenze si consumassero in una stanza attigua a quella in cui si impartivano lezioni di recupero scolastico. Già da diverse settimane i bambini sono stati ritirati dal doposcuola e alle famiglie è stato dato sostegno con assistenti sociali e psicologi per ridurre al minimo nelle vittime le conseguenze della loro terribile esperienza.

La prima denuncia nei confronti della coppia di conviventi risale al 31 agosto scorso. Poi, quando gli accertamenti sono entrati nel vivo, si è capito che non si trattava di un caso isolato ma che la vicenda era ben più ampia. Secondo gli investigatori, gli abusi andavano avanti da almeno un anno. Alcuni bambini sarebbero stati violentati, altri sarebbero stati palpeggiati o costretti a denudarsi per soddisfare i desideri del finto bidello, che peraltro sarebbe recidivo perchè finito sotto inchiesta in passato per fatti analoghi quando lavorava in Sicilia. Le voci su presunti abusi ai danni di bambini si erano già diffuse da alcune settimane nel piccolo centro salentino, e il tam-tam tra le famiglie aveva fatto sapere che la coppia era stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Lecce. Oggi, con l’arresto dei due conviventi, la conferma che l’incubo di quei bambini era drammatica realtà.
la stampa 26 dicembre 2009

Vignola, prete omicida:giallo sul movente

Il movente resta oscuro, ma secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri di Modena che indagano, don Panini, il prete fermato a Vignola nel modenese per l'omicidio di Sergio Manfredini e piantonato all'ospedale, ha "verosimilmente sorpreso le vittime nel sonno".



Don Giorgio Panini

Don Giorgio Panini

Modena, 25-12-2009

Il movente resta oscuro, ma secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri di Modena che indagano, don Panini, il prete fermato a Vignola nel modenese per l'omicidio di Sergio Manfredini e piantonato all'ospedale, ha "verosimilmente sorpreso le vittime nel sonno". E' quanto emerge anche grazie alla testimonianza del figlio della vittima.

Tutto è avvenuto intorno alle tre e mezzo della notte tra il 23 e il 24 dicembre, il sacerdote avrebbe sorpreso Sergio Manfredini 67 anni e sua moglie Paola Bergamini, 60 anni nel sonno, uccidendo a coltellate il primo e ferendo gravemente la seconda: le due vittime infatti sono state trovate nel sangue "in pratica nella camera da letto che però dà su un salone", alle grida è intervenuto dall'appartamento del piano superiore il figlio Davide, 42 anni, rimasto ferito anche lui ad una mano.

Anche don Panini, 57 anni, è stato colpito più volte alla testa con un oggetto contundente, forse in un estremo tentativo di difesa delle vittime. Resta sconosciuto ancora il movente: il prete viveva da molto tempo in casa con Sergio Manfredini e la consorte, ed è un mistero che cosa sia accaduto per sconvolgere quella che sembrava una convivenza tranquilla. Domani, spiegano i militari, saranno ascoltati di nuovo i testimoni, la moglie della vittima, operata alla gola e ora fuori pericolo, e il figlio.

Il sacerdote, ferito ma anche lui fuori pericolo, è piantonato dai militari al nuovo ospedale civile Sant'Agostino - Estense di Baggiovara. Nei prossimi giorni l'interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo.

rai news 24 25 dicembre 2009

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