sabato 26 luglio 2008

Pedofilia, falso agente pubblicitario si spacciava per minorenne su internet per attirare i bimbi: arrestato



L'indagine condotta dalla Polizia Postale di Brescia in collaborazione con la Polizia belga

Il 40enne bresciano si spacciava per un agente pubblicitario alla ricerca di giovani talenti riuscendo a carpire la fiducia dei genitori di bambini tra gli 8 e i 12 anni, del tutto ignari delle reali finalità morbose, poi simulava la produzione di provini filmando i bambini mentre effettuavano degli spogliarelli

Brescia, 25 lug. - (Adnkronos) - Un uomo, coinvolto nella produzione e detenzione di materiale pedopornografico, e' stato individuato nell'ambito di un'indagine condotta dalla sezione Polizia Postale e comunicazioni di Brescia in collaborazione con la Polizia Belga. Nell'agosto del 2004 la Polizia Belga ha effettuato una perquisizione e un ingente sequestro di materiale pornografico infantile. Lo stesso indagato aveva confessato il perverso meccanismo di diffusione e condivisione di materiale pedopornografico a livello internazionaleE' emersa la costituzione di un 'gruppo msn' con l'obiettivo di creare una rete di scambio di immagini pornografiche con protagonisti minori di anni 14. Gli utenti accomunati da un interesse verso i bambini potevano accedere ad una galleria di immagini pedopornografiche. Attraverso poi dei messaggi presenti in una bacheca virtuale o tramite scambio di mail, entravano in possesso delle password che consentivano di accedere ad altri gruppi pedofili.Nel corso dell'indagine sono state individuate le tracce digitali che hanno portato all'identificazione di un componente del gruppo residente nel bresciano. La Procura di Brescia ha cosi' iscritto un procedimento penale a carico del bresciano quarantenne e l'Autorita' Giudiziaria titolare delle indagini preliminari ha emesso un decreto di perquisizione domiciliare. La perquisizione e' stata compiuta dal personale della Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Brescia e sono stati sequestrati numerose videocassette da 8mm e vario materiale informatico . Il quarantenne bresciano si spacciava per un agente pubblicitario alla ricerca di giovani talenti riuscendo a carpire la fiducia dei genitori di bambini dell'eta' di 8-12 anni, del tutto ignari delle reali morbose finalita'. Successivamente simulava la produzione di provini pubblicitari filmando i bambini mentre effettuavano degli spogliarelli e riprendendo i loro genitali. Inoltre, dall'analisi del portatile sequestrato e' emerso che l'uomo aveva attivato delle account di videochat, creando dei falsi profili.In sostanza con il profilo falso di una bambina dodicenne molto carina, riusciva ad attirare l'attenzione di bambini di 10-12 anni, allacciando delle conversazioni da cui scaturiva la richiesta di esibire gli organi genitali davanti alla webcam. Quando i bambini accettavano l'invito, esibendo le loro parti intime, il quarantenne riprendeva la scena con una videocamera. Pertanto, nei giorni scorsi, gli agenti della Sezione Polizia Postale e Comunicazioni di Brescia hanno notificato l'ordinanza di arresti domiciliari a carico del quarantenne bresciano.

venerdì 25 luglio 2008

PEDOFILIA RIGNANO/ BIMBI PORTATI IN CASALE DOVE SAREBBERO AVVENUTI ABUSI



Ricognizione eseguita nei giorni scorsi, grazie a carabinieri

Roma, 25 lug. (Apcom) - Una decina di bambini di Rignano Flaminio, che hanno già reso testimonianza in incidente probatorio rispetto agli abusi che avrebbero subiti, sono stati condotti, nei giorni scorsi, in un casale poco distante dal paese, dove sarebbero avvenute le violenze. I piccoli, sono stati accompagnati uno per uno, singolarmente, dai carabinieri, su delega del pm di Tivoli, Marco Mansi. Il passaggio investigativo sarebbe stato compiuto per circostanziare e verificare proprio alcune dichiarazioni rese dai minori durante le audizioni.
In quell'ambito, di cui si era avuta parziale notizia alcuni giorni fa, nel quadro giuridico della 'perquisizione presso terzi', sono stati sequestrati anche alcuni oggetti rinvenuti nell'edificio, dei giocattoli e dei piatti. Il casale potrebbe essere la 'terza casa' indicata dai piccoli, oltre a quelle di due insegnanti della scuola 'Olga Rovere'? Gli inquirenti mantengono, sul punto, il più stretto riserbo. Il dato certo è che al momento del sopralluogo ogni bimbo era accompagnato da una nuova consulente psichiatrica nominata dalla Procura.
Nel procedimento sono indagate, per reati che vanno dal sequestro alla violenza sessuale, sette persone: quattro maestre, (Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci, Assunta Pisani e Silvana Magalotti) ed una bidella (Cristina Lunerti) che prestavano servizio nella scuola primaria 'Olga Rovere', il marito di una delle insegnanti (l'autore tv Gianfranco Scancarello) e un immigrato dello Sri Lanka (Kelum W. De Silva) che lavorava ad un distributore dei benzina.

mercoledì 23 luglio 2008

RIGNANO/ PERQUISITO CASOLARE, INVESTIGATORI: ALTRO LUOGO ABUSI

Bimbe confermano accuse, concluso incidente probatorio
Secondo il telegiornale della televisione del Lazio T9, le bambine avrebbero fatto i nomi di due degli indagati: Marisa Pucci e Assunta Pisani, rispettivamente maestra e insegnante di sostegno della scuola materna Olga Rovere

Roma, 22 lug. (Apcom) - Continuano le indagini sui presunti abusi e violenze sessuali che sarebbero avvenuti a Rignano Flaminio. Nei giorni scorsi, secondo quanto si è appreso, i carabinieri su delega della Procura di Tivoli hanno eseguito la perquisizione di un casolare, poco distante dal centro di Rignano ed avrebbero anche sequestrato alcuni oggetti presenti nell'edificio, tra l'altro un pallone e dei piatti.
Nel frattempo, proprio oggi, si può dire - con le parole dei difensori - che il racconto dei "giochi brutti" sia finito. Con l'ultima audizione di due bimbe si è chiusa la lunga fase di incidente probatorio, iniziata nel luglio dello scorso anno, nell'ambito degli accertamenti di quanto sarebbe stato subito da 21 bimbi di Rignano, nel corso del 2005-2006.
Con l'atto definito oggi davanti al gip di Tivoli Elvira Tamburelli, ora gli accertamenti procedono secondo i tempi che saranno scanditi dagli inquirenti. Sino a poche settimane fa molti ipotizzavano che il pm Marco Mansi concludesse le indagini e depositasse gli atti entro settembre. Alla luce della serie di riscontri e approfondimenti che sono stati disposti dopo le audizioni dei bimbi, ormai si ritiene che i tempi si allunghino.
La perquisizione del casolare sarebbe dovuta alla possibile identificazione dell'edificio con la 'terza casa' che era stata descritta da alcuni piccoli, nei loro racconti. Oltre alle abitazioni delle maestre Marisa Pucci e Patrizia Del Meglio. Il gip Tamburelli ha poi rigettato la richiesta dei pm per una ricognizione personale da parte di tutti i minori con gli indagati.
Indagate sono sette persone: quattro maestre (Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci, Assunta Pisani e Silvana Magalotti) ed una bidella (Cristina Lunerti) che prestavano servizio nella scuola primaria 'Olga Rovere', il marito di una delle insegnanti (l'autore tv Gianfranco Scancarello) e un immigrato dello Sri Lanka (Kelum W. De Silva) che lavorava ad un distributore dei benzina.
L'avvocato Giosuè Bruno Naso, difensore della Pucci, rispetto alla perquisizione del casolare, ha spiegato: "Non ho elementi per valutare la rilevanza di questo accertamento in relazione all'ipotesi accusatoria. Ma pensare che a due anni dai fatti e con tutto il clamore mediatico che ha suscitato la vicenda e le indagini, si possa trovare qualche oggetto usato per compiere quegli orribili fatti, mi sembra un incommensurabile ingenuità".
Gli avvocati Franco Merlino e Antonio Cardamone, hanno spiegato: "Le difese delle parti offese sono soddisfatte dall'esito dell'intero incidente probatorio condotto con estrema professionalità dal collegio peritale, anche se purtroppo ha confermato molti bambini sono stati vittime di abusi". In merito ai nuovi accertamenti della Procura, i legali hanno spiegato di "continuare ad aver fiducia nell'operato degli investigatori".

Pedofilia: il giallo delle due sorelline scomparse

L'appello di Antonio Marziale

Gian Marco Chiocci Luca Rocca

Si snoda tra il Belgio e l'Italia l'ultima agghiacciante vicenda che tratta di abusi su minori, una storia che ha inediti risvolti politici e che strada facendo s'è aggrovigliata in grotteschi intrecci giudiziari. Vittime due bambine, di nove e cinque anni, figlie di genitori italo-belgi. Presunti carnefici, il papà e il nonno. Poi c'è la mamma, scappata in Italia con le bimbe, e qui arrestata con un mandato di cattura internazionale. Infine spunta la politica, nella persona dell'ex ministro della giustizia, Clemente Mastella, destinatario di accertamenti da parte del tribunale dei ministri per non aver bloccato la riconsegna delle due creature. Delle piccole Fiona e Milla, da oltre 400 giorni, cioè da quando l'autorità giudiziaria italiana ne ha ordinato il rimpatrio, non si sa più nulla: «Ce le ha entrambe il padre, che è ancora sott'inchiesta - urla la madre al Giornale - e le autorità belghe fanno muro e sono conniventi nonostante i racconti delle bambine e le perizie dimostrino il dramma in corso».
È il gennaio del 2004 quando la bimba più grande comincia a raccontare alla mamma delle attenzioni morbose da parte del padre e del nonno. In un caso trovano diretto riscontro nelle parole di una supertestimone. La madre denuncia il marito, che controdenuncia la moglie per calunnia. Nel marzo del 2004, di fronte al giudice del tribunale dei minori di Mons, la bambina rivela: «I fatti del nonno e del papà non sono dei sogni, è tutto vero». Ma per la psicologa del tribunale e per il medico legale non ci sono prove a sufficienza. Accusa e difesa battaglieranno anche sulla memoria del computer: secondo i giudici contiene «solo» una foto di una bambina nuda in piscina, per il pool di esperti informatici nominato dall'avvocato Carlo Taormina, difensore della mamma, c'è molto di più, a cominciare da un filmato con dei minori che guardano immagini per adulti. Arriviamo così a ottobre del 2006. I giudici di Mons si pronunciano a favore del padre, lasciando intravedere segni di squilibrio nella donna, che però di lì a poco verrà giudicata assolutamente «capace di intendere e di volere» da una super perizia. Nel frattempo la donna prende le bambine e scappa in Italia dov'è arrestata perché colpita da mandato di cattura internazionale. Con la mamma in cella, le figlie finiscono in istituto. Da qui in avanti succede di tutto. A novembre 2006 il giudice dei minori di Ancona ordina il rimpatrio delle bambine ma la Corte d'Appello di Ancona revoca duramente quel provvedimento. Passano sette mesi. E il papà, che aveva avuto l'affidamento e la potestà dei bimbi, approfittando del «sequestro» delle bimbe, ottiene una sentenza del tribunale di Mons che gli affida le bimbe nonostante, secondo l'avvocato Taormina, vi fossero dichiarazioni della ragazzina alle maestre, a medici, psicologi, ignorando i referti sanitari, le perizie tecniche e grafologiche, le testimonianze che irrobustiscono un fascicolo aperto anche alla Procura di Fermo. Una su tutte, quella di Myrian L., prostituta, già vittima di pedofili, che prima riconosce in foto Fiona e poi ai carabinieri afferma di averla vista più d'una volta subire violenza nel castello di (...) da parte di un gruppo di pedofili: «Adulti e minori si incontravano negli stessi posti da me frequentati. Tutto veniva filmato e rivenduto da un gruppo di persone». Nonostante i riscontri inizino a essere numerosi, il 17 maggio del 2007 il tribunale dei minorenni di Ancona (senza tener conto della decisione della corte d'Appello) esegue la sentenza dell'autorità belga che ordina il rimpatrio delle bambine, e ciò nonostante siano ancora pendenti, in Belgio come in Italia, inchieste penali sul padre e sul nonno. La mamma, disperata, ricorre in Cassazione. Che l'8 aprile le dà totalmente ragione, annullando (senza rinvio) il rimpatrio della prole. Ma è troppo tardi, dei figli non c'è più traccia. In un dossier preparato dalla difesa si fa presente come nell'inchiesta della Procura di Fermo, tuttora in corso, si sarebbe difatto «sanata» la posizione del papà «per mancanza della condizione di procedibilità». Ciò sarebbe dovuto a una presunta inerzia dell'ex Guardasigilli richiesto di un parere, da parte del procuratore, per procedere contro un cittadino belga accusato d'aver commesso i reati non in Italia, ma nel suo Paese. Non essendo mai arrivato nei tre mesi previsti, è scattato il rimpatrio. A ingarbugliare il caso un incontro tra Mastella e il ministro della Giustizia belga che avrebbe perorato la causa del papà. Poi il nulla. Le autorità del Belgio non danno informazioni alla madre, l'indirizzo del papà è cambiato. L'unica novità sono alcuni disegni delle bimbe inviati alla madre in busta chiusa e sottoposti a perizia. Conclusioni sconvolgenti: «Vi è un serio disturbo della personalità dovuto a reiterate e incessanti violenze sessuali subite».
Il Giornale

Marziale: "Pronti a mobilitazione che Piazza Navona non basterà a contenere"
"La misura è colma e stavolta lo Stato deve misurarsi con un moto d'indignazione pubblica che esige risposte e non stupefacenti vuoti di memoria": è quanto afferma il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione al giallo di due sorelline sparite da 14 mesi e affidate al padre belga accusato di abusi sessuali sulle stesse, riportato sull'odierna prima pagina del quotidiano Il Giornale.Per Marziale: "La felpata diplomazia e i cavilli giudiziari non bastano a giustificare i risvolti drammatici di una vicenda torbida, che avrebbe dovuto anteporre l'incolumità delle due piccoline anche davanti a semplici sospetti, ma che invece ha finito per favorire esclusivamente gli interessi del padre".Il presidente dell'Osservatorio si dice: "Indignato nei confronti di istituzioni che giocano a rimpiattino con la vita di due inermi creature, per il ritrovamento delle quali e la successiva messa in sicurezza ci rivolgiamo al supremo garante dei diritti costituzionali, il Capo dello Stato, mentre - continua Marziale - al presidente della Camera, Fini, chiediamo l'istituzione di una commissione d'inchiesta che quantifichi le dimensioni del fenomeno su scala nazionale e faccia luce su quanti, nelle istituzioni, farebbero meglio a cambiare mestiere". Marziale conclude: "In mancanza di risposte istituzionali siamo prontissimi ad una mobilitazione di massa che, garantisco, Piazza Navona non basterà a contenere".

giovedì 10 luglio 2008

Pedofilia, prete assolto perchè affetto da grave eccitamento maniacale, risarcirà vittima

ABUSO’ DI UN 12ENNE: PRETE PEDOFILO CONDANNATO AL RISARCIMENTO
Di Francesca Pellino
E’ quanto ha stabilito il giudice del tribunale civile di Napoli, Paola Del Giudice: padre Giovanni, 44 anni, dovrà versare 44mila euro a titolo di indennizzo ad un giovane dei Quartieri Spagnoli, Gaetano, affetto da un lieve ritardo mentale, che nel 1999, quando era un chierichetto, fu vittima di abusi sessuali da parte del sacerdote. Il giudice ha accolto solo parzialmente le richieste avanzate dai difensori del giovane, Giuseppe Aulino e Luciano Santoianni, che in origine avevano preteso un risarcimento di 170mila euro, nell’ambito di un procedimento penale protrattosi per lungo tempo. Nonostante, infatti, gli abusi sul minore, che all’epoca dei fatti aveva 12 anni, fossero stati accertati, il prete era stato prosciolto perché “affetto da un disturbo bipolare di primo tipo, in fase di grave eccitamento maniacale”, secondo quanto stabilito in una lettera inviata da uno psichiatra e docente di Milano all’ex arcivescovo, il cardinale Michele Giordano. Nonostante siano trascorsi molti anni e la richiesta sia stata accolta solo in parte, gli avvocati del ragazzo hanno espresso soddisfazione perché “è la prima volta – dicono – che viene avviato un procedimento per responsabilità oggettiva nei confronti di una Curia”.

PEDOFILIA ON LINE: AD OGGI IN ITALIA 205 ARRESTI E 4.007 DENUNCE

Vulpiani: 99% pedofili nella rete sono uomini

Roma, 10 lug. (Apcom) - Solo in Italia, ad oggi, la polizia postale ha messo a segno 205 arresti con l'accusa di pedopornografia on line e chiuso 177 siti pedofili. Altre 4.007 persone sono state solamente denunciate, perchè i reati commessi prevedevano una pena inferiore ai tre anni e quindi non si è potuto procedere con il fermo, mentre 3.949 soggetti sono stati perquisiti. Sessanta le operazioni di rilievo internazionale e 273.334 i siti monitorati. Quelli segnalati all'estero, alle autorità di competenza, sono 10.907, ma contro questi non si riesce ad intervenire: in totale sono due milioni i bambini coinvolti nel mondo. Sono i dati emersi durante il convegno "Bimbi nella rete. Il turismo contro la pedofilia on-line".
"Dentro alcune abitazioni - ha detto Domenico Vulpiani, direttore della polizia postale e delle comunicazioni - abbiamo trovato intere videoteche di materiale pedopornografico". Bambini e internet, dunque, un mondo di possibilità e di cose da imparare, ma anche un territorio a volte oscuro, nel quale si commettono reati nascosti dall'anonimato consentito dalla rete. "Il 99% dei pedofili trovati nella rete sono di genere maschile", ha evidenziato ancora Vulpiani. Siti, chat, sms ed mms sono i trabocchetti nei quali cadono più spesso i minori, lontani dalla sorveglianza dei genitori, adescati dai delinquenti.
La polizia postale, grazie al centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia on line, ha inoltre creato una "Black list" dei siti pedopornografici stranieri: vengono segnalati alle aziende internet italiane e bloccati. Ad oggi la 'Black list' comprende 163 siti. L'incontro di stamattina è stato anche teatro della presentazione di uno spot realizzato dalla polizia postale che vede la partecipazione di Giancarlo Giannini. "Il mondo virtuale produce effetti reali - recita l'attore nel messaggio pubblicitario - il silenzio di un bambino potrebbe essere voce di un pedofilo".

PEDOFILIA/ SI ABBASSA ETA' TURISTI SESSO, ORA SONO SUI 20-30 ANNI

PEDOFILIA/ SI ABBASSA ETA' TURISTI SESSO, ORA SONO SUI 20-30 ANNI
Italiani tra i primi in questi 'viaggi'
Roma, 10 lug. (Apcom) - Internet ha dato man forte al turismo sessuale, un business nel quale sono coinvolti ogni anno circa 2 milioni di bambini e che vede protagonisti tanti 'insospettabili'. Il dato è emerso dall'incontro che si è tenuto questa mattina, a palazzo delle Esposizioni a Roma, al convegno 'Bimbi nella rete. Il turismo contro la pedofilia on line'. Seduta, tra gli altri, al tavolo di confronto Yasmin Abo Loha, dell'Ecpat, network internazionale che si occupa di turismo sessuale a danno di minori: "Oggi le stime esistenti rilevano che ogni anno circa 2 milioni di bambini sono introdotti nel mercato, miliardario, del sesso - ha detto la rappresentante dell'Ecpat - inoltre, l'età dei turisti sessuali si è notevolmente abbassata. Dai 30-40 anni degli anni '90, si è scesi ai 20-30".
Esistono dei siti, che si occupano di questa forma di commercio che sfrutta le disuguaglianze, e inseriscono tra i riferimenti del paese da visitare addirittura le legislazioni che riguardano i diritti dei minori. "Gli italiani sono i primi che vanno all'estero per poter avere dei rapporti con i ragazzini - ha evidenziato Roberto Salvan, dal 1999 direttore dell'Unicef - per fortuna, oggi, l'articolo 17 della legge 38 del 2006 consente una maggiore vigilanza".
"Con questa legislazione - ha continuato Don Fortunato di Noto, da anni in battaglia contro i pedofili - la legge italiana punisce anche chi, all'estero, sfrutta la prostituzione o commette reati a sfondo pedopornografico". Il prete, presidente dell'associazione Meter, ha anche un altro dato a disposizione: "L'industria pedopornografia è al secondo posto dopo il commercio delle armi".

Pedofilia, contro i 'viaggi del sesso' scendono in campo gli operatori turistici

progetto bimbi nella rete
ROMA - Il mondo degli operatori turistici muove i suoi primi passi nella lotta alla pedofilia e al turismo sessuale, in collaborazione con associazioni ed esperti di settore. E' stato infatti presentato a Roma il programma dal titolo "Bimbi nella Rete, il Turismo contro la pedofilia on-line", un progetto che vede il consorzio alberghiero Pregio Hotels (oltre 30 strutture in Italia) scendere in campo insieme alla Polizia delle Comunicazioni, all'Unicef, all'Enit (Ente nazionale del turismo), alla Microsoft Italia e alle associazioni Onlus di settore per contrastare lo sfruttamento minorile. Testimonial della giornata, il rugbista Mauro Bergamasco.
L'obiettivo condiviso? Trovare un modello di sicurezza partecipata, "perché- spiega Angelo Boscolo, presidente di Pregio Hotels e Boscolo Groups- la lotta alla pedofilia e al turismo sessuale non può essere assicurata soltanto dalle forze di polizia, ma è un dovere di tutti". Anche per questo gli alberghi della nota catena hanno già pronti i primi interventi: una campagna d'informazione contro lo sfruttamento sessuale dei bambini, filtri per l'utilizzo dei computer negli spazi comuni degli alberghi, controlli rigidi sugli eventuali ospiti di passaggio dei clienti, un codice di condotta da far firmare a fornitori nazionali ed esteri.
"Gli alberghi- sottolinea don Fortunato di Noto, presidente dell'associazione Meter- devono prestare più attenzione ai loro guest book e forum dove alcuni clienti inseriscono messaggi che pubblicizzano materiale pedopornografico o danno indicazioni sulle località delle prostituzione minorile. I web master devono controllare di più". Infine, il testimonial della giornata, il giocatore della nazionale italiana di Rugby Mauro Bergamasco invita a "proteggere e guidare i più piccoli che sono soggetti a troppi input davanti a cui sono indifesi". In questo senso "anche lo sport- chiude- può andare oltre la rappresentazione scenica e ribadire il suo sostegno alle istituzioni".
Plaude all'iniziativa Alessandro Pagano, deputato del Popolo della libertà, che recentemente ha presentato una pdl per far diventare reato la "pedofilia culturale", secondo cui "era ora che ci si muovesse qualcosa anche su questo fronte", con riferimento al mondo del turismo, per combattere il fenomeno degli abusi sui minori.
Dà il suo benestare anche Alessandra Mussolini (Pdl), presidente della commissione bicamerale per l'Infanzia: "C'e', purtroppo, una grande quantita' di turisti sessuali italiani ed e' una vergogna". Nonostante "le agenzie mettano avvisi nei depliant per scoraggiarli, questo non basta- continua la presidente dell'organismo parlamentare- anche per questo- va avanti l'esponente del Pdl- abbiamo convocato una audizione del ministro dell'Interno Roberto Maroni su pedopornografia e turismo sessuale in commissione".
10 luglio 2008

Abusi sulle sorelline di Amandola: Rito abbreviato per tre degli indagati

Abusi sulle sorelline di Amandola. Rito abbreviato per tre degli indagati
Quattro degli otto indiani indagati per gli abusi sulla più grande delle tre sorelline, sono comparsi davanti al gip del tribunale di Ascoli. In tre hanno ottenuto il processo con rito abbreviato e gli arresti domiciliari

Ascoli, 10 luglio 2008 - Quattro degli otto indiani indagati per gli abusi sulla più grande delle tre sorelline di Amandola, vittime di un giro di pedofilia che ha coinvolto complessivamente 12 persone, sono comparsi oggi davanti al gip del tribunale di Ascoli. E non è mancata una novità: oggi infatti si è appreso che c'è un ottavo indagato, tutt'ora latitante, che si è aggiunto agli altri sette.

La sua posizione processuale è stata stralciata, mentre tre indiani hanno chiesto e ottenuto di essere processati con rito abbreviato il prossimo 9 ottobre. Il gip Alessandra Panichi ha quindi concesso loro gli arresti domiciliari. I tre erano rinchiusi in carcere dal settembre scorso, insieme ad altri quattro connazionali per i quali l'udienza preliminare è in programma domani mattina.

Anche loro chiederanno probabilmente il rito abbreviato, così come hanno già fatto nelle settimane scorse un anziano di Amandola e un albanese, che verranno processati a ottobre. Per le violenze ai danni delle tre sorelline (da un anno e mezzo allontanate dalla famiglia) è stato già condannato a otto anni e otto mesi di reclusione uno zio paterno.
Quotidiano.net 10 luglio 2008

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