venerdì 22 febbraio 2008
PEDOFILIA: GIUDICE REINTEGRA IN AULA PROF CONDANNATO/ MA PER LASCIARE INSEGNAMENTO LUI CHIEDE LA PROMOZIONE
(di Enrico Marcoz) (ANSA) - AOSTA, 22 FEB - Condannato per diffusione di immagini pedopornografiche e sospeso dall'insegnamento, è stato riportato sulla cattedra da una sentenza del giudice del lavoro di Aosta. E ora chiede una promozione per lasciare le aule. Una vicenda paradossale, che si intreccia sul filo della giurisprudenza, con protagonista un insegnante valdostano. Tutto è iniziato nell'ottobre 2001 quando, in seguito ad un'indagine della polizia di Bari, M.F., di 45 anni, insegnante di musica con la passione per la tromba, si è ritrovato il nome iscritto nel registro degli indagati per diffusione, divulgazione e pubblicizzazione di materiale pedopornografico. Secondo gli inquirenti scambiava foto e chattava con pedofili utilizzando il computer della scuola media dove lavorava, nella bassa Valle d'Aosta. Immediato il provvedimento disciplinare con sospensione cautelare. L'inchiesta interna si era conclusa con una sospensione di sei mesi come sanzione. Trascorso il periodo, l'insegnante è tornato in classe. E lì è rimasto fino all'aprile del 2007 quando, con decreto dell'assessore regionale all'istruzione, è stato nuovamente sospeso "a titolo cautelativo". Provvedimento motivato dall'esigenza di "attendere una pronuncia giudiziaria definitiva". Solo pochi mesi prima, infatti, al professore erano stati inflitti due anni di carcere dal Tribunale di Aosta nell'ambito dell'inchiesta sulla pedopornografia. "Abbiamo subito fatto ricorso contro la sospensione professionale - ha spiegato l'avvocato Giuseppe Greppi, che difende il professore - e il giudice del lavoro di Aosta ieri ci ha dato ragione. E' stato un errore della pubblica amministrazione che ha cercato di punire due volte il mio cliente per lo stesso fatto". "Abbiamo tentato una conciliazione - ha aggiunto - ma ci è stato sempre risposto che non c'erano posti disponibili. Adesso, dopo la sentenza a noi favorevole, ci dicono che i posti ci sono ma il mio cliente li accetterà solo se sono premianti, ovvero promozioni". Una richiesta che ha fatto trasalire l'assessore regionale all'istruzione, Laurent Vierin: "Sono indignato, spero proprio che il professore stia scherzando". Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, sottolineando che "si può essere reinseriti in funzioni diverse da quelle dell'insegnamento". "Il ministro parla di una sentenza che non conosce - ha replicato il presidente della Regione Valle d'Aosta, Luciano Caveri, annunciando il ricorso in Appello contro la decisione del giudice del lavoro - dato che nel dispositivo non sono poste alternative ma il reintegro nel suo incarico. Noi abbiamo fatto delle proposte che non sono state accettate". L'insegnante questa mattina ha ripreso possesso della sua cattedra in sette classi, dalla prima alla terza media. L'accoglienza è stata 'freddina' solo da parte di qualche collega. Ai ragazzi è stato spiegato che "é stato sospeso - ha detto la dirigente - per aver diffuso immagini illegali via internet e basta". Nessuna protesta, almeno per il momento, da parte dei genitori. "Mi aspetto comunque qualche chiamata già domani" ha commentato sconsolata la direttrice. (ANSA).
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