venerdì 8 febbraio 2008

Pedofilia Calabria:Il bidello confessa tutto

Scritto da Alessandra Carbonelli – “Il Quotidiano della Calabria” del 07/02/08
giovedì, 07 febbraio 2008 21:13

Convalidato il fermo del pedofilo che ha lavorato anche ad Amantea

Davanti al gip ha ammesso i fatti contestati


BELMONTE CALABRO - Ha confessato il bidello pedofilo di Belmonte Calabro. Ieri Mario Suriano dopo 40 minuti d’interrogatorio da parte del gip del Tribunale di Paola ha ceduto, ammettendo di aver abusato sessualmente di alcuni minori. Un racconto raccapricciante il suo, come del resto lo è tutta la vicenda. Il giudice per le indagini preliminari, subito dopo, ha convalidato il fermo del quarantottenne e si è riservato di decidere sulla richiesta di custodia cautelare avanzata dal pubblico ministero Antonella Lauri, titolare del caso. Mario Suriano è stato arrestato lunedì scorso ad Aiello Calabro. I carabinieri lo hanno sorpreso mentre si trovava in compagnia di un bambino del posto, che fortunatamente non ha subito nessuna violenza. I due erano in macchina ed il ragazzino innocente non immaginava che quell’uomo così gentile nel giro di pochi minuti sarebbe finito in manette perché accusato di violenza sessuale ai danni di minori. Il bidello, infatti, era tenuto sotto controllo da più di un mese poiché un adolescente aveva confidato al maresciallo Arcaro, comandante della stazione dei carabinieri di Belmonte, che Suriano si comportava in modo strano. Partiva così un’intensa attività investigativa con lunghi pedinamenti e con una serie di intercettazioni ambientali e telefoniche, che lunedì mattina hanno portato la procura della Repubblica di Paola ad emettere un decreto di fermo ne suoi confronti. Ma questo non è tutto in quanto i militari dell’Arma nel corso di alcune perquisizioni eseguite nella casa e nell’automobile dell’uomo hanno trovato anche del materiale pedopornografico: dvd, riviste, fotografie. Prodotti acquistati da Suriano, ma anche da lui realizzati: come alcuni filmini scabrosi in cui è lui stesso a riprendersi. Il tutto è stato sequestrato, compreso il computer utilizzato dal pedofilo per contattare via internet le sue giovani vittime in attesa che gli esperti d’informatica lo esaminino per risalire a tutte le sue frequentazioni via web. Intanto tra le mamme di Scalea e Aiello Calabro dilaga il panico. Il bidello, infatti, per molti anni ha prestato servizio in una scuola elementare della cittadina dell’alto tirreno cosentino prima di essere trasferito negli istituti scolastici dei paesi limitrofi al comune in cui risiede attualmente la sua famiglia. Le madri dei bambini che hanno frequentato queste scuole, adesso sono molto preoccupate. Hanno paura che i loro figli possano aver subito qualche violenza da parte dell’indagato. Chiedono di sapere, con l’angoscia nel cuore, quanto tempo dovranno aspettare prima che le forze dell’ordine, sulla base del materiale che hanno posto sotto sequestro, riescano a risalire all’identità delle giovani vittime del bidello pedofilo.

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