sabato 2 febbraio 2008

PEDOFILIA A LA LOGGIA L’APPELLO RIBALTA LA SENTENZA: DUE ANNI E DIECI MESI ALLA DIRETTRICE E AL PRESIDENTE DELLA COOP “NELL'ASILO VIOLENZA SUI BIMBI”

Condannati per pedofilia. Due anni e 10 mesi di carcere, 100 mila euro di risarcimento alle famiglie. E’ questa la decisione della seconda sezione della corte d’appello di Torino per gli abusi subìti sette anni fa da due bambini, nella scuola materna «Bovetti» di La Loggia. Per i giudici, i responsabili sono Valerio Apolloni, 31 anni, studente universitario di Economia e presidente dell’ente morale che all’epoca gestiva la scuola; Vanda Ballario, 45 anni, ex direttrice di quella scuola materna e insegnante con un passato immacolato fino all’arresto per quegli abusi. In primo grado, entrambi erano stati assolti «per non aver commesso il fatto» dal giudice Vincenzo Bevilacqua. «Sono innocente, sono serena, confido nella giustizia, aspetto di leggere le motivazione della sentanza - dice Ballario -. In questo momento non ho la forza di reagire, né di pensare. Sono innocente, e continuerò a ripeterlo all'infinito. Lo sono davvero, non mi vergogno a dirlo. Sono grata alle persone che mi stanno vicino, a chi ha creduto in me e continua a farlo. Lotterò fino alla fine. Sono tornata ad insegnare, voglio continuare a farlo, perché è la mia vita». «Finalmente, dopo sette anni è stata fatta Giustizia» dice con tono pacato il padre del bimbo coinvolto nei giochi sessuali dei due condannati, nella ricostruzione sostenuta in appello dal sostituto procuratore generale Marilinda Mineccia, ma anche dagli avvocati di parte civile Stefano Castrale, Rosalba Cannone e Giuseppe Del Sorbo. Quel bimbo aveva 3 anni. Il suo racconto ai genitori ha seguito di pochi giorni quello di una coetanea. La prima segnalazione risale al 9 ottobre 2001. Nel giro di un paio di giorni, erano spuntate altre due testimonianze, ma le denunce arrivate a processo sono rimaste soltanto due. Il 26 ottobre, Apolloni e Ballario erano finiti in cella. «Un’ingiustizia» hanno sempre sostenuto entrambi, difesi da Luigi Chiappero, Emiliana Olivieri e Nadia Garis. «Appena accaduti quei fatti, avrei voluto spaccare il mondo. Ma ho voluto seguire la legge, ho avuto fiducia nella Giustizia - racconta ancora il padre del bimbo che ha subìto gli abusi -. Sono stati sette anni molto duri, pieni di difficoltà. E’ stato difficile sopportare che non credessero al racconto di mio figlio. E poi, lui doveva crescere nel modo più sereno possibile. Per fare questo, abbiamo anche cambiato casa. La Loggia è un paesone, tutti sanno tutto di tutti, abbiamo preferito andare a vivere da un’altra parte». E suo figlio? «Mi sembra che sia diventato un bambino sereno. Certo, qualche ricordo affiora ancora, ma vive come i coetanei, in modo normale, se così si può dire». «Mia figlia non ha mai dimenticato, conserva i brutti ricordi, ma abbiamo cercato di crescerla in modo sereno - racconta la mamma della bambina che ha subìto gli abusi -. Abbiamo sperato nella Giustizia per sette anni e finalmente questa decisione mi ha ridato serenità». «Dissento profondamente con la decisione dei giudici e attendo le motivazioni della sentenza» commenta l’avvocato Olivieri. Le fa eco il collega Chiappero: «Entrambi i miei clienti sono forti della propria innocenza. Anche la pena lascia trasparire una “non certezza” da parte dei giudici. Per fatti di questo tipo, nell’ipotesi di responsabilità potrebbe essere più alta. La corte d’appello ha concesso le attenuanti generiche prevalenti e questo può avere un significato».

LA STAMPA 22 GENNAIO 2008

1 commento:

Dylan ha detto...

L'ex coordinatrice dell'asilo Bovetti dice che continua ad insegnare. Mi domando se ora, dopo la condanna, verrà sospesa, o bisognerà aspettare la Cassazione. Secondo le nuove norme per la scuola dovrebbe essere sospesa. Speriamo che le applichino per tutelare i bambini, a prescindere da quale sarà l'esito della Cassazione.

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