lunedì 4 febbraio 2008

VIOLENZE SESSUALI SU MINORI CON FRAGILITA' - DUE ARRESTI ALL’ALBA

Lei le adescava, il fidanzato le stuprava

Gianni Bazzoni
Sassari: 10 minori vittime di una coppia in una roulotte di un camping sul litorale. Quasi tutte sono psichicamente fragili, la prima denuncia è di una madre
SASSARI. Uno «svago» pianificato nei dettagli e portato avanti per mesi: lei adescava le ragazzine ai giardini pubblici e sugli autobus e le accompagnava dal fidanzato che attendeva nella roulotte, in un camping del litorale, dove venivano stuprate. La coppia è stata arrestata dagli agenti della Sezione minori della squadra mobile della questura con l’accusa di violenza sessuale su minori.In carcere sono finiti Alessandro Sotgia, 34 anni di Sassari, e Tanja Rozzo, di 22, originaria di Kelheim (in Germania) ma da tempo residente in città. Gli investigatori, guidati dal dirigente Giusy Stellino, sono andati a prenderli ieri all’alba. Lui ha mostrato una finta sorpresa, lei ha pianto a lungo. Da qualche tempo non stanno più insieme, ma quel legame potrebbe avere segnato la loro vita per sempre. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal giudice delle indagini preliminari Gianni Delogu su richiesta del procuratore capo Giuseppe Porqueddu e del sostituto Gianni Caria (al quale è stata delegata la delicata inchiesta).Una decina le ragazzine coinvolte nella terribile storia: la più grande ha 16 anni, la più piccola 13, in mezzo un gruppetto di quattordicenni. Tutte deboli e indifese, spesso con deficit psicofisici o forti difficoltà relazionali. A rompere il muro di silenzio, costruito sulle minacce di morte del dopo («Se parli ti uccido»), la denuncia di una mamma che ha accompagnato la figlia in questura e ha raccontato la brutta esperienza. Da quel momento, pur con fatica, sono state individuate a cascata le altre ragazzine vittime della violenza. Alcune hanno testimoniato subito il dramma vissuto, altre hanno cercato di sfuggire all’impegno ma, alla fine, si sono affidate totalmente agli agenti della Sezione minori della questura. E si sono liberate di un peso che stava schiacciando le loro giovani vite.I risultati investigativi hanno consentito di definire un quadro probatorio che ha convinto il magistrato a richiedere le ordinanze di custodia che il gip ha firmato ieri mattina. Pochi i dettagli trapelati, ieri, considerato il coinvolgimento dei minori e la necessità assoluta di garantire i livelli più alti di tutela.Tanja Rozzo - secondo quanto appurato dagli investigatori - individuava le giovani vittime dopo averle seguite e studiate. Le avvicinava appena scese dall’autobus e durante la loro permanenza nelle panchine dei giardini pubblici, al centro della città. Si presentava bene, le conquistava facilmente parlando come loro, fingendo di condividere sogni e aspettative tipiche delle adolescenti. Invece le ingannava: bastava una pizza, la proposta di un giro in auto per farle entrare in un tunnel senza uscita. Il capolinea era sempre là, nella roulotte dove - secondo la ricostruzione accusatoria - Alessandro Sotgia attendeva come una sorta di re inconstrastato pronto a soddisfare le proprie voglie. Le ragazzine (selezionate una per volta) venivano obbligate ad assistere ai «giochi» sessuali dei due fidanzati, poi coinvolte in rapporti a tre, ma anche costrette a subire indistintamente da lui e da lei. E talvolta spinte nelle braccia di Alessandro Sotgia per completare «lavoretti» avviati dalla fidanzata. Trattenute con la forza e con le minacce dentro quella casa con le ruote, dove era vietato gridare e dove nessuno ha mai notato niente di strano. E prima di essere liberate e riportate in città, ancora altre minacce, sempre più pesanti per pretendere il silenzio: «Non ne parlare con nessuno, altrimenti sei morta». Questa la «raccomandazione» che chiudeva tutti gli incontri.Quando la prima storia è arrivata negli uffici della Sezione minori della questura, ha avuto l’effetto di una bomba. A sentire certi racconti, calati nel cuore di una città che pure ha fatto progressi importanti nel campo della tutela dei diritti dei minori, c’è da rabbrividire. Così come è impressionante la continuità nel tempo di una violenza così ignobile che potrebbe avere segnato per sempre l’esistenza delle ragazzine coinvolte. L’attività investigativa culminata con le due ordinanze di custodia cautelare eseguite all’alba di ieri, ha segnato la chiusura di una parte importante dell’inchiesta. Ora si lavora sugli elementi raccolti, anche per capire se altre ragazzine possono essere entrate a fare parte del giro organizzato dai due fidanzati e caratterizzato sempre dallo stesso modus operandi.Ed è possibile che qualcosa si sia «rotta» nel rapporto tra Alessandro Sotgia e Tanja Rozzo proprio in relazione a quelle violenze che sembravano non finire mai, che avevano bisogno sempre di nuove vittime da cercare in giro per la città. E da sacrificare nella roulotte degli orrori.
(La Nuova Sardegna 04 febbraio 2008)

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