giovedì 7 febbraio 2008

Anziana stuprata in clinica,si cercano altre vittime dell'infermiere


Gli inquirenti stanno facendo accertamenti negli istituti dove l’infermiere di origini peruviane ha lavorato in passato


MILANO (07/02/2008) - C’è un terribile sospetto che avvolge lo stupro della paziente di 84 anni, aggredita sabato notte mentre riposava nel suo lettino d’ospedale.Il presunto maniaco, un infermiere di 40 anni di nazionalità italiana ma di origini peruviane, potrebbe aver colpito anche in passato. Non nella clinica San Pio X, dove si è consumata la violenza, quanto negli ospedali (soprattutto privati) dove il paramedico ha esercitato negli ultimi mesi.Gli inquirenti stanno scandagliando il passato, soprattutto professionale, del 40enne, che di recente si è laureato come infermiere professionista. Era stato assunto in prova alla clinica Pio X solo da settembre. Nessun problema con la giustizia, una fedina penale immacolata. Un profilo in sospettabile, insomma, quello del presunto autore della violenza. Solo una segnalazione era arrivata alla direzione sanitaria da parte del personale medico: «Ha un carattere un po’ irrequieto e aggressivo con i colleghi». LA VIOLENZA Emergono intanto nuovi dettagli su quella tragica notte tra il 2 e il 3 febbraio. L’abuso si è consumato intorno alla mezzanotte, nel reparto di neurochirurgia della clinica gestita dai padri camilliani. L’uomo, che da poco tempo prestava servizio presso quel reparto dell’ospedale, sarebbe entrato nella stanza dove riposava la vittima. Con lei, nella stessa camera, assistita da una badante, c’era un’altra anziana. L’infermiere ha fatto uscire la badante dalla camera, come di consueto, quando si procede alla pulizia di un paziente.E’ in quei pochi istanti che si sarebbe consumata la violenza. Uno stupro cui avrebbe assistito l’altra anziana, che però era in stato di semi incoscienza. Quindi, poco dopo, il 40enne è andato dal medico di guardia: «Devo somministrare un Tavor alla donna che ho appena medicato - avrebbe detto il paramedico - è agitata e dice frasi sconnesse ».Il medico si è insospettito, e ha parlato con l’anziana. La donna ha raccontato con voce flebile quello che le è successo: «Mi hanno violentata». Una frase alla quale il medico, all’inizio, ha faticato a credere. Anche perché l’infermiere tendeva a minimizzare. Ma le parole piano piano hanno preso corpo. E i sospetti sono diventati verità davanti al referto del ginecologo, che conferma il rapporto sessuale. DENUNCIA E’ stata proprio la guardia medica a far scattare l’indagine e ad avvertire i carabinieri. Lo prova una lettera, nero su bianco, inviata alla direzione dell’ospedale . Mentre la vittima , ancora sconvolta dall’accaduto, non ha voluto sporgere querela. La denuncia che però è partita d’ufficio, proprio perché l’infermiere riveste un ruolo di pubblico servizio. L’anziana vittima ha invece raccontato tutto alla figlia, che quotidianamente le fa visita e che si dice «scioccata per l’accaduto ». «AIUTO AGLI INQUIRENTI»Per quanto riguarda la direzione sanitaria del Pio X, la clinica ha fatto il suo dovere avvertendo immediatamente l’autorità giudiziaria. E ha collaborato con gli inquirenti sospendendo in maniera cautelare i tre dipendenti che erano di turno nel reparto quella notte. Solo uno di loro non si è presentato all’appello, quando l’os pedale li ha convocati per fornire chiarimenti.E’ su di lui che ricadono i sospetti degli inquirenti. «Stiamo dando alla vittima u n’assistenza appropriata al l’evento e al momento vissuto - sottolinea il direttore sanitario della Pio X Giorgio Tarassi - la clinica le aveva anche offerto il trasferimento in un’a lt ra struttura, ma lei ha rifiutato la proposta affermando che la sua fiducia nell’ospedale non è venuta meno».
Arianna Giunti -Cronaca qui Milano 7 febbraio 2008

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