martedì 4 marzo 2008

"Vorrei tanto poter considerare col cuore la prigionia come una gioia, basata invece com'è sulla menzogna": lettera di don Sandro De Pretis

"Vorrei tanto poter considerare col cuore la prigionia come una gioia, basata invece com'è sulla menzogna": don Sandro De Pretis racconta la propria esperienza in una lettera
Don Sandro De Pretis, il sacerdote trentino che ha trascorso 118 giorni in un carcere di Gibuti ed è oggi agli arresti domiciliari per motivi di salute, racconta la sua esperienza in una lettera. Il testo, inviato a don Ivan Maffeis, direttore del settimanale della diocesi di Trento (Vita Trentina), verrà pubblicato sull’ultimo numero del giornale. Questo uno dei passaggi centrali, riportato dall’agenzia Sir: “Immagino che ora moltissimi gibutini sappiano tutto di me, e che importa se è tutto falso! Probabilmente, almeno in senso negativo, la caratteristica del mio apostolato sarà riassunta da queste voci nascoste, dagli insulti che di tanto in tanto affiorano e alla fine da questo essere un capro espiatorio in un affare di Stato”. “Grazie a Dio – scrive ancora don De Pretis – la mia vita negli ultimi 15 anni non finisce qui; ci sono talmente tanti aspetti positivi... Prima di tutto la gente, pur se dura nella scorza, ma buona quando la si conosce; l'amicizia col mio vescovo; tanti che hanno confermato nella prova il loro affetto per me... Vorrei tanto poter considerare col cuore la prigionia come una gioia, basata invece com'è sulla menzogna: è quello che dicono Pietro e Paolo nelle loro lettere... Non ne sono capace, e me ne trattiene il sentimento che forse è indipendente dal mio essere cristiano”. Intanto, aggiunge il missionario, “prego che finalmente io ne esca e che chi è all'origine di questa vicenda si penta del giocare così con la vita e la reputazione degli altri...”. Il sacerdote trentino era in carcere dallo scorso 28 ottobre per “detenzione preventiva”, con accuse che variavano dalla pedofilia alla corruzione di minori. L'arcivescovo di Trento Luigi Bressan, ha auspicato che il processo – previsto per il prossimo mese – “possa riconoscere la piena innocenza di don Sandro”. Radio Vaticana 4 marzo 2008 (S.G.)

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