sabato 29 marzo 2008

Piacenza:violentò una ragazzina disabile, condannato

LIBERTA' di sabato 29 marzo 2008 > Piacenza
Resterà in carcere, disposto un primo risarcimento di trentamila euro per la famiglia della ragazza

Due anni e quattro mesi allo straniero che ha confessato

Ha confessato ed è stato condannato a due anni e quattro mesi. L'egiziano clandestino di 28 anni ha confessato davanti al giudice Gianandrea Bussi la violenza nei confronti di una giovanissima disabile piacentina nel settembre dello scorso anno, accuse che gli erano state contestate dai carabinieri e dalla procura della Repubblica. È stato invece assolto (per mancanza di querela per le lesioni subite da parte dei militari) dall'accusa di calunnia nei confronti dei carabinieri che lo avevano arrestato. Il giudice per l'udienza preliminare ha anche stabilito una provvisionale (risarcimento che viene deciso già con la condanna di primo grado) di trentamila euro nei confronti della famiglia della ragazza. Non è invece stata considerata legittima la costituzione di parte civile da parte dell'amministrazione comunale.
Il fatto che aveva portato all'arresto dello straniero era avvenuto nel settembre del 2007. La ventenne piacentina dopo aver trascorso la serata al cinema, stava tornando a casa quando si era imbattuta nell'egiziano che si era offerto di accompagnarla. La giovane aveva rifiutato l'invito ma l'egiziano aveva insistito e dal momento che lei non era in condizioni di opporsi, lui l'aveva portata nei giardini di via Giarelli. E qui aveva abusato sessualmente della giovane. Fino a ieri l'imputato aveva sempre negato la violenza, poi il ravvedimento e la confessione. Il pubblico ministero Letizia Platè ha sottolineato nella sua requisitoria la gravità del fatto e ha concluso con una richiesta di due anni e quattro mesi. Il difensore, avvocato Mauro Pontini, il minimo della pena. Alla difesa era stata in precedenza negata la richiesta di patteggiamento, possibile in caso di violenza sessuale solo nell'ipotesi di fatto lieve, cosa non ritenuta accettabile dal giudice. Il processo si è dunque svolto con il rito abbreviato, rito che consente di ottenere uno sconto di pena pari ad un terzo. E il giudice ha condannato l'egiziano a due anni e quattro mesi. Come ha spiegato l'avvocato Pontini che lo assiste: «Ha riconosciuto come veritiera la versione fornita dalla ragazza, per tale ragione sono state riconosciute le attenuanti generiche prevalenti alle aggravanti. La pena inflitta - ha aggiunto il difensore - riconduce il fatto, seppur nella sua gravità, su di un binario di equità, riconoscendo il pentimento dell'imputato e consentendogli l'accesso a pene sostitutive». L'egiziano rimane comunque in carcere.

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