Il caso di questo anziano pedofilo, dimostra l'inadeguatezza delle leggi sulla pedofilia e il problema della assenza di provvedimenti restrittivi nel caso di condanne in primo e secondo grado. I pedofili, infatti, restando liberi fino al terzo grado di giudizio, possono continuare ad abusare di bambini senza problemi. Come è possibile che alla seconda condanna non sia stato fatto nulla per fermarlo? Ora ha ottantanni, si dirà che il carcere non è compatibile con l'età, benissimo: chiudetelo in un albergo a 4 stelle, ma chiudetelo e, possibilmente, buttate la chiave. Oltre agli imputati, la società ha l'obbligo di tutelare anche le loro potenziali vittime.
Da Il Centro del 5 marzo 2008Enrico Nardecchia
Abita in piazza Duca È già stato condannato per gli stessi reati
PESCARA. In carcere a 80 anni per pedofilia. Questa l’accusa con la quale gli uomini della squadra Mobile della polizia hanno arrestato per la terza volta nel giro di sette anni il pensionato Antonio Cocchiaro, ex dipendente delle Poste di Ancona. L’uomo, già condannato in appello per analoghi reati, è stato sorpreso in flagranza di reato e dovrà rispondere di violenza sessuale su minori. Portato al carcere di San Donato, oggi l’anziano sarà interrogato dal gip del tribunale Maria Gabriella Tascone. Sarà assistito dall’avvocato di fiducia Cesare Borgia.Sulla vicenda c’è un comprensibile riserbo da parte degli investigatori, vista la delicatezza del caso che coinvolge persone minorenni, forse anche più di una. I ragazzini sarebbero stati attirati all’interno dell’abitazione dell’uomo dove sarebbero avvenute le violenze.Tutto è partito da una denuncia presentata dai familiari di quei bambini che avrebbero subìto, nel corso del tempo, le pesanti attenzioni da parte dell’anziano che vive nella zona di piazza Duca degli Abruzzi. È qui che, come sarebbe stato evidenziato anche in occasione dei ripetuti appostamenti effettuati, negli ultimi mesi, da parte di agenti di polizia in borghese, l’uomo avrebbe dato sfogo ai suoi istinti. Con ogni probabilità le vittime sono ragazzi di nazionalità straniera. La polizia, raccolte le prove contro di lui, sta ora cercando di capire quanto fosse esteso il «giro» dei ragazzi rimasti vittime degli abusi.È la terza volta che Cocchiaro viene arrestato con l’accusa di aver molestato minorenni. Il primo precedente risale al 19 gennaio 2001. In quell’occasione l’anziano, che fino ad allora non aveva mai avuto problemi con la giustizia, fu accusato di aver adescato dei bambini di nazionalità slava, in particolare kosovari, dietro la promessa di corrispondere loro delle piccole somme di denaro. Conosciuto tra i residenti e le persone che frequentano piazza Duca, l’anziano è stato anche condannato per pedofilia sia in primo grado sia in appello. Nell’aprile del 2005, infatti, gli furono inflitti quattro anni di reclusione, pena che fu parzialmente ridotta dai giudici della corte di Appello. In quella circostanza finirono nei guai anche altre due persone, che furono accusate sempre dagli stessi ragazzini: per loro furono pronunciate altrettante sentenze di condanna, una a cinque anni di carcere e l’altra a tre anni e otto mesi. L’anziano, di fronte al giudice, aveva sempre negato in maniera categorica di aver commesso le violenze sui minori che gli erano state imputate.Il secondo arresto, invece, risale al febbraio 2005. Vittima delle attenzioni dell’anziano, in quella circostanza, un minorenne slavo la cui famiglia versava in condizioni disagiate sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale. In quell’occasione, però, l’uomo avrebbe agito da solo, senza avere complici. Nel corso delle indagini, che furono effettuate dai carabinieri, a incastrarlo fu anche un video che fu realizzato dopo aver installato, grazie a uno stratagemma, una telecamera all’interno dell’appartamento dove l’uomo vive da solo. Gli altri elementi di prova furono raccolti attraverso la registrazione delle telefonate e attraverso una serie di testimonianze raccolte sia dalle vittime sia da alcuni conoscenti dell’uomo. Tuttavia, anche di fronte al secondo arresto per la stessa accusa l’uomo si era difeso respingendo tutti gli addebiti. Ora, a distanza di tre anni, arriva il terzo arresto per una vicenda che potrebbe riservare ulteriori sviluppi.
( Il Centro 04 marzo 2008)
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