giovedì 6 marzo 2008

Mira, denunciato 37enne per pedofilia.

Perquisita ieri mattina la casa di un 37enne, negoziante a Venezia.
Nel computer foto e filmati hard di rapporti con minori
Era a letto con un ragazzino, inviava sms erotici a un dodicenne
MIRA. «Insomma basta con questo cellulare, fammi vedere con chi continui a parlare...». E’ partita così da Vicenza, da un banale rimprovero al figlio di 12 anni, l’indagine che ha portato ieri alla denuncia di un negoziante 37enne di Mira accusato di pedofilia e trovato nel suo appartamento in compagnia di un ragazzo di 16 che si è dichiarato consenziente. Racconta Michele Marchese, capo della squadra mobile di Vicenza: «Ad avvisarci sono stati due genitori, avevano notato che il figlio dodicenne, che ha problemi di sordità, non smetteva mai di usare il telefonino per inviare e ricevere messaggini».«Così - spiega il commissario - hanno controllato e hanno trovato immagini di nudo maschile oltre a numerosi sms con inviti sessuali». Padre e madre si improvvisano detective e mandano un messaggio al numero misterioso: «Sai che faccio la seconda media?». Ma invece di uno «scusate, non lo sapevo» gli inviti ad incontrarsi continuano. Con tanto di ricariche «in regalo». «E’ un metodo usato spesso dai pedofili - spiega sempre Marchese - Comunque siamo risaliti facilmente all’autore dei messaggi, un uomo con precedenti per atti sessuali su minorenni». Che casa a Mira, e, particolare inquietante, un negozio a Venezia di articoli per bambini e abbigliamento intimo. Così il magistrato autorizza la perquisizione e scatta il blitz. Nelle prime ore di ieri mattina gli agenti della mobile e della polizia postale di Vicenza e Venezia si presentano a Mira. Aspettano che il fratello che vive nella casa apra la prota per uscire e fanno irruzione. Il 37enne è a letto, con lui c’è un ragazzo di 16 anni (ma non c’è reato, per la legge italiana il limite è di 14 anni). Gli agenti rovistano l’intero appartamento, guardano dappertutto. Anche nell’auto. E infatti dalla scatola dei fusibili salta fuori la scheda del cellulare usata per inviare gli sms e gli mms incriminati. Poi sequestrano il computer. Nei file gli esperti della polizia postale scopriranno foto e video dell’uomo durante rapporti sessuali con minori. Da qui la denuncia a piede libero per produzione di materiale pedopornografico. In più il negoziante veneziano viene segnalato per l’eventuale reato di molestie neo confronti del ragazzino di Vicenza. Ma non è detto che sia possibile procedere, come va ancora accertato se ci sia stata o meno diffusione via internet di quelle immagini sessuali con i minori. «Però se c’è, lo possiamo arrestare» - dice Marchese. E poi c’è il dodicenne, incastrato da quei messaggi con promesse ed inviti, da quelle continue ricariche in regalo come fossero prove di amicizia. Ma come aveva fatto l’uomo di Mira ad avere il suo numero? «Attraverso una chat - spiega Barbara Bartoli, responsabile della Polizia postale di Vicenza - la stessa che frequentava il bambino. E’ così che è riuscito a farsi dare il numero del telefonino».
(La Nuova Venezia 06 marzo 2008)

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