martedì 11 marzo 2008

Prima udienza del processo a carico di Padre Fedele

11/03/08 - Cosenza
E' stata rigettata la questione preliminare sulla incompetenza funzionale e territoriale sollevata, nel dibattimento iniziato oggi, dalla difesa di padre Fedele ed Antonio Gaudio. La richiesta di incompetenza funzionale e territoriale è stata rigettata perché il magistrato dei Tribunale dei minorenni di Catanzaro non risulta nel ruolo di indagato. L'udienza sta ora proseguendo con la richiesta dell'ammissione delle prove da parte del pm CurreliI difensori di Padre Fedele Bisceglia e del suo segretario Antonio Gaudio, accusati di violenza sessuale nei confronti di una suora, sono pronti ad affrontare il dibattimento con "animo sereno e con fiducia". I difensori di Padre Fedele, gli avvocati Eugenio Bisceglia e Franz Caruso, al termine della prima udienza del processo hanno detto: "non eravamo d'accordo con un processo a porte chiuse perché pensiamo non potesse esserci nessun pregiudizio. Ma non ci meraviglia questa decisione perché processi del genere si svolgono a porte chiuse. Affronteremo il dibattimento con animo sereno e fiducioso". I difensori di Antonio Gaudio, gli avvocati Roberto Loscierbo e Tommaso Sorrentino, hanno evidenziato che "il processo è stato incardinato, la vera istruttoria inizierà dal 9 aprile in poi. Sicuramente sarà un processo lungo ma siamo certi che attraverso il vaglio dibattimentale proveremo l'assoluta innocenza di Gaudio".Il legale della suora che avrebbe subito le violenze sessuali da padre Fedele Bisceglia e dal suo segretario Antonio Gaudio, l'avvocato Marina Pasqua, ritiene che lo svolgimento del processo a porte chiuse è importante per "tutelare la riservatezza della vittima". "Il dibattimento a porte chiuse - ha aggiunto - è importante anche per evitare che un'eccessiva attenzione possa turbare la serenità dello svolgimento del processo". La delegata del centro antiviolenze 'Roberta Lanzino, Roberta Attanasio, che si e' costituita parte civile ha ricordato che "il valore politico della nostra costituzione di parte civile é significativo perché non intendiamo lasciare da sola la suora in questo processo. Non è la prima volta che il centro Lanzino si costituisce


parte civile in tali processi. Questa mattina abbiamo fatto un appello affinché ci si accosti a questo processo non con morbosità. Affronteremo il dibattimento con serenità, sperando che sia un clima condiviso da tutti. Abbiamo sostenuto la suora nella sua richiesta di processo a porte chiuse proprio per creare un ambiente più sicuro e tranquillo lontano da telecamere e morbosità. La nostra presenza sarà sempre accanto alla suora affinché vengano rispettate tutte le sue richieste". "Siamo soddisfatti da questa prima udienza - ha affermato il legale del centro Lanzino, avv. Giorgia De Gennaro -. Sono state accolte le nostre richieste, in primis quella di tutelare la suora".

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