venerdì 21 marzo 2008

Pedofilia Isernia:il Riesame deciderà sulla scarcerazione degli zii

L'indagine della Squadra mobile di Isernia fece scattare gli arresti domiciliari

Abusi, parola al Riesame

ISERNIA È stata discussa ieri presso il tribunale di Campobasso, sezione riesame, dinanzi ai giudici Calabria, Sabusco, Quaranta, l'istanza di scarcerazione avanzata dall'avvocato Francesco Del Basso per uno dei due indagati per violenza sessuale nei confronti di minori.
Sempre in mattinata il Riesame ha esaminato l'istanza che riguarda la madre delle presunte vittime, una 14enne e un bambino di 11 anni. La donna, infatti, anch'ella difesa dall'avvocato Francesco del Basso, è stata oggetto di un provvedimento di revoca della potestà genitoriale emesso dal Pm Alfredo Mattei che ha coordinato le indagini condotte dalla sezione minori della Squadra mobile di Isernia. Indagini che hanno portato, lo scorso 5 marzo, all'emissione dei provvedimenti cautelativi nei confronti di due fratelli, di 60 e 64 anni, indagati per presunti abusi nei confronti dei nipoti. Attualmente i due si trovano agli arresti domiciliari. L'avvocato Francesco De Basso, proponendo la richiesta di scarcerazione, qualche giorno fa, si è detto convinto della innocenza del suo assistito. La vicenda ha preso avvio dai racconti che i due minori, già allontanati da casa dall'ottobre del 2006 per motivi legati all'indigenza familiare ed ospitati attualmente in comunità, avrebbero fatto agli psicologi. Dallo scenario venuto fuori da quei racconti è scaturita l'indagine. Durante gli interrogatori di garanzia gli indagati hanno sempre respinto ogni addebito. Il Gip Luigi Cuomo, in sede di interrogatorio di garanzia, aveva tuttavia confermato gli arresti domiciliari per i due. L'udienza di ieri si è svolta a porte chiuse. Al termine della stessa l'avvocato Del Basso ha parlato in riferimento al proprio assistito (l'altro indagato è invece difeso dall'avvocato Ugo D'Onofrio) di «indizi che avrebbero dovuto essere meglio verificati in sede di indagine». Il padre dei due minori, che attualmente vivono lontano da casa, nonché fratello dei due indagati, è deceduto a seguito di una grave malattia nell'agosto del 2007. Secondo quanto dichiarato dagli inquirenti nella conferenza stampa seguita alla notifica delle misure restrittive cautelative i presunti abusi sarebbero avvenuti in cambio di denaro. Ma la difesa contesta fermamente ipotesi e scenari che prefigurerebbro situazioni di degrado sociale. La parola sulla scarcerazione passa, a questo punto, ai giudici del Riesame che dovranno decidere entro tre giorni. Per quanto riguarda, invece, la posizione degli indagati e il corso dell'indagine, si attende la decisione del magistrato in merito all'archiviazione o all'eventuale rinvio a giudizio.
Il Tempo R.M. 21 marzo 2008

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