lunedì 10 marzo 2008

Pedofilia Salerno/Accuse al bidello: abusi sulle bimbe.Rivolta delle famiglie, interviene la polizia.


Rivolta delle famiglie, interviene la polizia. Scatta l’indagine. Il drammatico racconto delle mamme
Allarme pedofilia alle elementari di S. Leonardo dopo le rivelazioni di un’alunnaIl bidello della scuola elementare di via Fresa nella zona di San Leonardo è sospettato di molestie sessuali nei confronti delle alunne. Il caso è scoppiato dopo le rivelazioni di una bambina di 9 anni che ha raccontato alla madre, venerdì scorso, di avere subito attenzioni e carezze particolari da parte dell’uomo che è in servizio da settembre presso la scuola che fa parte del IX Circolo didattico. Ieri mattina una ventina di genitori ha presidiato la scuola chiedendo a viva voce l’allontanamento del bidello.
Si sono vissuti attimi di tensione. Sul posto sono arrivati agenti della polizia e carabinieri. La situazione è stata riportata alla calma. Il bidello, 53 anni, sposato con con figli, è stato condotto negli uffici della Squadra mobile per essere interrogato. Gli investigatori hanno raccolto anche le testimonianze dei genitori. In settimana potrebbero essere sentiti, alla presenza di uno psicologo, anche i bambini. Al momento non è stato disposto alcun provvedimento restrittivo a carico dell’operatore scolastico. Sconcerto e dolore viene espresso dal dirigente didattico che avviarè una serie di accertamenti di competenza. Preoccupazione dall’assessore comunale alla pubblica istruzione Eva Avossa.
Pedofilia alle elementari, sospetti sul bidello
FRANCESCO D'AMBROSIO Allarme pedofilo alla scuola elementare IX circolo in via Fresa 1 nel rione San Leonardo. Un bidello di 53 anni, sposato con figli, in servizio da quest’anno, sotto i riflettori dei sospetti dopo le confessioni fatte da alcune alunne ai propri genitori su molestie sessuali subite dall’uomo. Ieri mattina, all’ora di inizio delle attività didattiche, l’edificio della scuola sembrava in stato di assedio. Genitori, oltre una ventina, in rivolta affinchè il presunto pedofilo fosse allontanato dall’istituto. Polizia e carabinieri sul posto. Caos e tensione. Espasperazione e volontà, manifestata da alcuni, di linciare il presunto «mostro». Il bidello è stato portato in questura dove è stato a lungo interrogato. Davanti ai poliziotti, ma in sede separata, anche i genitori dei piccoli. Pagine di verbale, compilati con le loro dichiarazioni, che si aggiungono alla denuncia formalmente prestentato dal papà di una bimba. Al momento non sono stati adottati provvedimenti nei confronti dell’impiegato. In settimana potrebbero essere ascoltate, con la presenza di uno piscologo, anche i bambini. Ma ricostruiamo la vicenda. I fatti. Venerdì pomeriggio una alunna di quarta elementare torna a casa in lacrime, turbata. A scuola non si era sentita bene e non aveva potuto partecipare alle prove della via Crucis che si sta allestando per Pasqua. Resta sola in aula, le maestra l’affidano alla sorveglianza del bidello. Cosa accade è nel racconto che la bimba fa ai genitori. Il bidello le avrebbe palpeggiato le gambe, i glutei e le parti più intime. L’alunna - riferiscono i genitori agli investigatori - avrebbe accennato, visibilmente agitata, l’accaduto alla maestra. Il racconto si sarebbe perso nel caos determinato dal suono della campanella e dalla fine delle lezioni. Da parte dell’insegnante non ci sono state segnalazioni nè ai genitori della bimba nè al dirigente scolastico. Sembrerebbe, però, che ne abbia parlato ad alcune colleghe e che, insieme, si fossero decise ad organizzare, già dall'indomani mattina, una sorveglianza speciale sull'uomo accusato di molestie. Le famiglie. La mamma della bimba, sconvolta, lo stesso venerdì pomeriggio confida la vicenda ad un’altra mamma. È una catena di telefonate che coinvolge molte famiglie. I genitori parlano con i propri figli. Sondano, cercano di capire. Ed è subito un quadro sconcertante quello che si delinea. Una bimba di nove anni, figlia della donna che aveva ricevuto la prima confidenza del fatto, parla di quelle strane carezze ed attenzioni ricevute da quell’uomo da molto tempo prima. Almeno da settembre scorso. Cose non diverse riferiscono anche altre bambine. Secondo quanto filtrato dai racconti raccolti dai genitori, le presunte molestie avvenivano durante la ricreazione (frangente in cui le classi erano affidate alla sua sorveglianza) od in occasioni particolari (quando le bimbe andavano in bagno o rimanevano sole in aula). Per garantirsi il silenzio il bidello avrebbe minacciato l'applicazione di note di demerito sui registri. Le testimonianze - Agli investigatori i genitori hanno riferito i racconti delle figlie. «Ho saputo da mia figlia - dice una mamma all'uscita dalla caserma Pisacane - che quell’uomo chiedeva alle bambine di indicargli con le dita il punto più alto sulla cartina geografica. Non potendo arrivarci da sole, le sollevava infilando la coscia tra le loro gambe». Un'altra aggiunge: «Mia figlia mi ha confessato che prima le chiedeva di fare alcuni esercizi di ginnastica, poi la toccava nelle parti più intime». Le indagini - Indaga la Squadra Mobile diretta da Carmine Soriente. Sono emerse tre circostanze ritenute rilevanti: l'univocità dei racconti, la mancanza di complicità con il bidello all'interno della scuola e l'assenza di testimonianze da parte di maggiorenni. Alle ore 14 è arrivato in caserma anche il dirigente scolastico. È stata aperta una indagine da parte della magistratura per accertare le eventuali responsabilità del bidello a carico del quale al momento non sono stati adottati provvedimenti. Continua su:http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/212

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