La pena più alta, sei mesi di reclusione, alla direttrice dell'Associazione
MILANO (03/03/2008) - Tre operatori sociali sono stati condannati per non aver segnalato all’autorità giudiziaria che una loro assistita, 17enne disabile al cento per cento, aveva denunciato di essere stata più volte violentata da un amico della madre.Tra di loro anche la direttrice e presidente della comunità privata “Associazione e Amicizia Onlus”, che riceve sovvenzioni dal Comune. Proprio a lei è toccata la pena più alta di 6 mesi di reclusione, per essere anche accusata di favoreggiamento. Condannato a 4 anni e 8 mesi anche l’uomo che avrebbe abusato della ragazzina. Rinviata a giudizio anche la madre della minore disabile.In base a quanto ricostruito da pubblico ministero Anotnio Sangermano, le violenze sarebbero avvenute tra luglio e ottobre 2006. La ragazzina soffre di un grave ritardo cognitivo, di epilessia e di una psicosi deficitaria che l’ha resa invalida al cento per cento, ma gli inquirenti l’hanno ritenuta comunque capace di valutare il valore di un atto sessuale, visto che ha denunciato tutto ad una psicologa dell’associazione attraverso due lettere.
Cronaca qui Milano 3 marzo 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento