REGGIO. «Mio figlio è innocente e spero che quando tutto questo sarà finito e la sua innocenza sarà sancita dai tribunali, la stampa gliene darà atto. Ho fiducia nella giustizia e nelle forze dell'ordine che nella circostanza si sono comportate con grande discrezione. Non posso dire altrettanto degli organi di informazione che hanno semplicemente sbattuto il mostro in prima pagina».
Francesco La Monica, il padre di Pino si sforza di essere sereno. E forse lo è un po' di più, ora che ha potuto parlare con il figlio in carcere. Dalla sua casa di Codemondo risponde al telefono con gentilezza, ma senza nascondere il disappunto per come è stato dipinto il figlio.
«Mio figlio è provato - dice - come lo sarebbe chiunque prova per la prima volta l'esperienza del carcere. E' in isolamento, per via dei reati di cui è accusato: in carcere le cose vanno così. Eppoi c'è il timore che compia qualche gesto inconsulto: per questo non ha nè lacci nè cinture, nemmeno le coperte».
A consolare i genitori dell'educatore, ci sono i tanti attestati di stima che in queste ore stanno arrivando a casa dei La Monica.
«In questi due giorni il telefono è stato rovente. Lei non ci crederà ma tutti hanno avuto soltanto parole di stima verso Pino e il suo lavoro. E non solo da Reggio, ma anche da altre parti d'Italia, dove Pino ha lavorato e dove evidentemente ha avuto modo di farsi apprezzare».
Gli diciamo anche dei tanti messaggi che sul nostro sito sono arrivati dagli amici di suo figlio e Francesco se ne compiace: «Io ho ricevuto soltanto telefonate, dal momento che anche il mio pc è stato posto sotto sequestro. Domani (oggi, ndr) è Pasqua e credo che io e la mia famiglia usciremo da questa casa in cui abbiamo vissuto questi tre giorni d'inferno».
Dopo aver parlato con i genitori, Pino La Monica ha incontrato il legale che lo assiste, l'avvocato Mario Di Frenna.
«L'ho trovato sereno - sottolinea l'avvocato al termine del lungo colloquio in carcere -. Stanco, certo, ma relativamente tranquillo. Era felice di aver potuto salutare i suoi familiari alla vigilia della Paqua e mi ha confidato di essere fiducioso che alla fine la verità salterà fuori».
L'avvocato sta seguendo l'evolversi dell'inchiesta ed è intenzionato a chiedere, non appena sarà possibile, una perizia di parte sul pc sequestrato all'educatore.
«Mi ha detto - spiega il legale - di aver visitato siti dedicati alla pedofilia, ma solo per compiere specifiche ricerche per uno spettacolo sulla violenza sui minori. La prova di tutto questo sarebbe nel fatto che, non appena si è reso conto di essere finito in siti proibiti, ha cancellato immediatamente quei file. Si spiegherebbero così quelle immagini nella memoria del suo computer».
(24 marzo 2008)
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mercoledì 26 marzo 2008
Parla il padre del maestro di teatro dopo la visita in carcere:«Pino è provato ma sereno»
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