giovedì 6 marzo 2008

Traffico di Neonati:fermate sette persone

LADRI DI BAMBINI - BLITZ NELL’AGRO
Traffico di neonati, fermate sette persone
Gianpaolo BisognoA capo della banda Luigia Giordano. In manette finiscono sei complici slaviVolevano piazzare i piccoli a coppie di Pistoia e Benevento
NOCERA INFERIORE. Sono sette le persone fermate nell’ambito della maxi operazione "Ladri di bambini", con la quale è stato interrotto un traffico di neonati. I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria del tribunale di Nocera Inferiore, hanno fermato Luigia Giordano, 53 anni, residente a Corbara, con diversi precedenti a suo carico; i coniugi slavi Djani Jovanovic e Susana Radosalevic, rispettivamente di 27 e 22 anni, i coniugi rumeni Cristiano Costantin, di 33 anni e Rodica Mustafá, di 28 anni.In manette infine Santa Costantin e Petrik Costantin, entrambi di 40 anni, di nazionalitá rumena e, verosimilmente, in qualche modo imparentati tra loro. In seguito agli accertamenti è stato verificato che tutti gli stranieri sono domiciliati al campo nomadi di Secondigliano. A vario titolo, tutti devono rispondere delle pesantissime accuse di tratta e commercio di persone, alienazione ed acquisto di persone, alterazione di stato civile e supposizione o soppressione di stato. La neonata oggetto della vendita, di circa un mese, è attualmente protetta ed è in buone condizioni nella divisione di neonatologia dell’ospedale di Nocera Inferiore. L’azione investigativa, coordinata dal luogotenente Massimo Santaniello e dal maresciallo Alberto Mancusi, della sezione di Pg dei carabinieri del tribunale, prende spunto da una denuncia presentata il 26 febbraio scorso dai cognati Raffaele e Giuseppe, rispettivamente abitanti in provincia di Benevento e Pistoia. Questi ultimi riferivano di aver corrisposto un’ingente somma in danaro a Luigia Giordano, al fine di ottenere l’adozione di due neonate gemelle. Quel giorno, consegnarono ai militari anche due certificati contraffatti, ottenuti dalla donna e recanti l’intestazione dell’ospedale di Nocera Inferiore. In quelle carte si faceva riferimento alla nascita, il diciannove di novembre scorso, di Jessica e Giusy. Ovviamente non c’era nulla di vero. Le due coppie che non possono avere figli avevano conosciuto la corbarese presso un’associazione di Napoli, legalmente riconosciuta nel campo delle adozioni. In seguito alle difficoltá riscontrate, con le procedure di legge, le due coppie, residenti rispettivamente a Benevento e Pistoia, erano venute a sapere che pagando una buona somma di denaro sarebbero riusciti a raggiungere l’obiettivo. Fu così che, lo scorso mese di novembre, Raffaele verso 14 mila euro e Giuseppe 18mila, a titolo di "prenotazione". Poi, nella mattinata di martedì, la donna ha contattato Raffaele, annunciando la disponibilitá della bimba. La consegna sarebbe avvenuta intorno alle 16 nei pressi dell’aeroporto di Capodichino. E’ qui che l’uomo si reca, insieme ai carabinieri in borghese, consegnando alla donna la somma di 8mila euro. Non appena compare la neonata, scatta il blitz e l’intera gang finisce in manette. Nella vettura, con a bordo la coppia di slavi, c’erano anche i quattro figli di etá compresa tra i sei mesi ed i quattro anni. I più piccoli sono in carcere con la moglie mentre gli altri due sono stati affidati ad una casa famiglia dal tribunale per i Minori di Salerno.La vicenda ha creato uno scalpore nazionale. Casi-limite che però hanno bisogno di forti interventi sia dal versante repressivo che preventivo, e che chiamano in causa l’intera societá. E’ la posizione del ministro per le politiche della famiglia Rosy Bindi che ha commentato la scoperta di un traffico di neonati. Stranamente - ha detto il ministro - «ed è questa la contraddizione più atroce dell’umanitá, chi dovrebbe essere il più protetto finisce poi per avere meno tutele». La vicenda di Nocera Inferiore «è un caso limite. E’ delinquenza organizzata che va combattuta con tutti gli strumenti possibile dal versante della repressione. Ma - ha aggiunto la Bindi - nessuno può scaricare le proprie responsabilitá solo su chi fa abusi. Quando sono colpiti i più deboli c’è una responsabilitá complessiva della societá».Purtroppo ancora oggi il fenomeno rimane particolarmente diffuso e molto più radicato di quanto si pensi, soprattutto quando ci si rivolge al mercato straniero.
(Il Centro 06 marzo 2008)

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