giovedì 13 marzo 2008

INTERNET E MINORI: attenti ai bambini, a cinque anni iniziano a navigare

INTERNET E MINORI
Attenzione ai bambini davanti al pc"A cinque anni iniziano a navigare"
A Palzzo Montani Antaldi si è svolto un incontro pubblico sul tema 'Prevenzione ai rischi del web per i minori' che ha messo in guardia sugli abusi perpertati nella rete. Dall'esplosione di internet ad oggi nelle Marche si sono registrate 2.200 denunce per pedofilia

Pesaro, 13 marzo 2008 - "Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura": l’incipit del primo canto dell’Inferno di Dante spiega chiaramente la pericolosità del web per i minori. L’incontro pubblico sul tema 'Prevenzione ai rischi del web per i minori', organizzata dal Corecom (Comitato regionale delle comunicazioni) e dalla Polizia delle comunicazioni, svoltasi a Palazzo Montani Antaldi, è servita a delineare un quadro sugli abusi che ogni giorno vengono perpetrati via internet.

Lo slogan 'Adulti più informati, bambini più sicuri' lanciato da Giuliana Ceccarelli, preside dell’Istituto comprensivo 'Pirandello', Marco Moruzzi presidente di Corecom Marche e Maurizio Pierlorenzi, comandante del dipartimento marchigiano di polizia delle comunicazioni, ha fatto da sfondo alla discussione.

"Per noi è importante incontrare bambini, genitori e insegnanti delle scuole pesaresi — ha esordito Pierlorenzi — per spiegare gli atteggiamenti per una corretta educazione all’uso dei media. La prima regola è posizionare il computer in una stanza centrale dell’appartamento: questo strumento infatti non è il terzo babysitter, dopo cartoni animati e playstation. Inoltre, non deve passare l’idea che i bambini nella propria stanza possano fare quello che gli pare. Ancora, è utile stabilire un orario per l’uso del computer, sviluppando anche il dialogo su quello che si può trovare su internet. Parlare con i propri figli può aiutarli a non turbarsi davanti alla scoperta di immagini pornografiche".

Chiarite le prime regole di comportamento, Pierlorenzi è passato a spiegare il fenomeno della pornopedofilia: "Le vittime dei pedofili non sono i ragazzini di 13-14 anni, ma quelli sotto i sei anni che già navigano sul web. In base ad alcuni sondaggi, abbiamo scoperto che si comincia ad accedere alla rete a 4-5 anni, comunicando nelle chat tramite gli "emoticon", ovvero le faccine animate".

Nelle Marche si sono registrate, dall’esplosione di internet ad oggi, 2.200 denunce per pornopedofilia. "Noi crediamo di essere soli quando navighiamo su internet, ma in realtà ogni movimento viene registrato — incalza il comandante —. Consideriamo, poi, che i contratti telefonici sono a carico dei genitori, e la probabilità che i nostri figli accedano a siti a tariffazione aggiuntiva (simili agli 144 o 899, tanto in voga qualche anno fa, ndr) è molto alta".

La chat è un altro contenitore di persone poco raccomandabili: "Teniamo conto che nelle chat o nei blog gli interlocutori non sono persone fisiche, ma spesso 'mister X' che si cammuffano per adescare il primo che capita". Infine, attenzione ai pagamenti telematici con carta di credito: "C’è un’organizzazione di rumeni in grado di leggere i dati sulla base dei pagamenti fatti via web: diverse persone hanno trovato il proprio conto in banca svuotato". Questa l’amara conclusione di Maurizio Pierlorenzi su un tema che sta preoccupando non poco le famiglie pesaresi.
Pierpaolo Bellucci

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