domenica 9 marzo 2008

Bimbi venduti, spunta una terza neonata

Bimbi venduti, spunta una terza neonata


SALVATORE DE NAPOLI Nocera Inferiore. Trovato tra le carte di Luigia Giordano un terzo certificato sulla nascita di una bambina che sarebbe stato rilasciato dall'ospedale di Sarno. Continuano le indagini dell’operazione «ladri di bambini» della procura di Nocera Inferiore e della sezione di pg dei carabinieri hanno portato al fermo di sei rom e dell'intermediaria a capo di un traffico di neonati, la cinquantatreenne di Corbara Luigia Giordano. Gli inquirenti del luogotenente Massimo Santaniello stanno esaminando molti documenti, dai quali emergono sempre più particolari sull'attività illecita tenuta dalla donna italiana. Dall'agenda sequestrata saltano fuori pagine e pagine con una vera e propria contabilità per le adozioni, con tanto di nomi di coppie e l'indicazione di quanto avrebbero pagato (in euro o in dollari) per avere un figlio. La notizia apparsa su «Il Mattino» del ritrovamento di questa agenda sta facendo tremare molte coppie per lo più campane che avrebbero pagato la donna di Corbara per acquistare un neonato. Già sono arrivate telefonate ai carabinieri per dare la disponibilità a collaborare all'inchiesta, e dopo le due coppie (una della provincia di Pistoia e una di quella di Benevento) che con le loro denunce hanno consentito di avviare le indagini, giovedì scorso sono giunte altre quattro segnalazioni da parte di famiglie - due del beneventano, una del casertano - che avrebbero pagato soldi alla Giordano per avere un bambino. Ieri, inoltre, si è fatto vivo un noto professionista campano che nei prossimi giorni spontaneamente si presenterà alla procura di Nocera Inferiore per denunciare di aver dato denaro alla cinquantatreenne intermediaria per avere un figlio. Si allarga quindi lo scandalo sul traffico di neonati interrotto da un blitz ordinato dal pm Amedeo Sessa. I rapporti con l'est Europa. I luogotenenti Massimo Santaniello e Alberto Mancusi, i marescialli Giuseppe Marra e Guido Santoro e gli appuntati Nicola Montone e Giuseppe Palumbo stanno controllando gli appunti e i numeri di telefono delle agende della Giordano. In un foglio, si legge il nome di un tal onorevole Giulio forse appartenente al parlamento della Moldavia o della Moldova, o italiano che avrebbe avuto rapporti con uno di questi due stati. E poi tanti numeri di telefono di ambasciate all'estero (in Romania, Ucarina e Russia), di sacerdoti e di associazioni per le adozioni. La terza bambina. L'attenzione degli inquirenti si concentra ora sul certificato che reca l'intestazione dell'ospedale di Sarno, la data di nascita risalente al febbraio scorso di una bimba partorita da una rumena residente a Striano. Gli investigatori innanzitutto cercano di capire se il certificato sia del tutto falso, o fasullo pur se compilato con carta e timbri originali, o sia vero. Va ricordato che Jessica (la neonata con tre settimane di vita venduta mercoledì pomeriggio nei pressi dell'aeroporto di Napoli) e Giusi (l'altra bimba che doveva essere venduta), erano state registrate ai comuni di Nocera Inferiore e Forchia dai «genitori» italiani mesi prima dalla loro nascita. Di queste due bimbe sono stati trovati a casa Giordano i certificati (non si sa ancora se veri) con intestazioni e timbri dell'ospedale di Nocera Inferiore che attestavano la loro nascita a novembre scorso. Da questo si desumerebbe che i bambini venduti erano registrati ai comuni prima della nascita, in modo tale che nel momento della consegna agli acquirenti, risultassero già figli delle coppie che li compravano. Il ritrovamento del terzo certificato, quindi, potrebbe testimoniare l'acquisto di una terza bambina da parte di una coppia senza figli, semmai non ancora consegnata loro. Gli uomini del maggiore Massimo Cagnazzo, intanto, continuano a cercare Giusi, forse tenuta nel campo di Secondigliano.

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