martedì 20 novembre 2007

Pedofilia, chiuse le indagini sul critico d'arte Alessandro Riva



L'ex collaboratore dell'Assessorato alla Cultura rischia ora il processo per violenza sessuale aggravata

MILANO (19/11/2007) - Sono terminate le indagini a carico del critico d'arte Alessandro Riva, dallo scorso giugno agli arresti domiciliari per presunti abusi su quattro bambine minori di 10 anni. Le accuse, dunque, sono di violenza sessuale aggravata.

In base alle accuse, infatti, Alessandro Riva, 43enne ex collaboratore dell'Assessorato comunale alla Cultura, dal 2002 avrebbe approfittato delle "condizioni di inferiorità psichica o fisica" delle bambine che osptitava a casa propria perchè amiche della figlia.

Tra le motivazioni alla base degli arresti domiciliari in un'abitazione diversa da quella della sua famiglia, si legge: " coinvolgendole apparentemente in giochi e, sfruttando tali momenti di giovialità, inducendo le medesime a subire atti sessuali (consistiti in palpeggiamenti e toccamenti delle parti intime)".

Nei giorni scorsi, interrogato dal Pubblico Ministero, il critico d'arte ha respinto ogni accusa, dichiarandosi innocente. Ad avvalorare le tesi difensiva, quindi l'innocenza, l'esito negativo delle analisi svolte dalla Polizia Postale sui tre computer sequestrati al momento dell'arresto.

Nella memoria cancellata e nella posta elettronica, infatti, non ci sarebbe traccia di fotografie che possano avere qualche relazione con la pedofilia e il reato di violenza aggravata, ma solo immagini a carattere personale o di opere d'arte. Inoltre non risulta che Alessandro Riva abbia frequentato su internet siti a carattere pedopornografico, nè che abbia scambiato files compromettenti con altri utenti.

Ora però l'ex collaboratore comunale rischia il processo per violenza sessuale aggravata, un reato che comprende anche gli abusi sessuali su minori. Secondo alcune indiscrezioni, Riva avrebbe chiesto di poter tornare a lavorare, ma il pm avrebbe espresso parere sfavorevole.

Articolo sull'arresto del critico d'arte nel mese di giugno 2007

L´INCHIESTA È PARTITA DALLE MAESTRE DI QUATTRO BAMBINE, CHE DIETRO IL LORO COMPORTAMENTO HANNO INTUITO LE MOLESTIE SUBITE

Abusi su minori, arrestato critico d´arte

È Alessandro Riva, consulente del Comune per le mostre

Frasi raccolte nei corridoi di una scuola elementare nella zona ovest della città. Confidenze tra bimbe di giochi strani e di situazioni anomale, per quell´età. Frasi che hanno subito scatenato nelle maestre il dubbio che quelle bambine avessero subito abusi sessuali da un adulto, dal padre di una loro compagna. Dalla denuncia di quelle maestre, finita alla sezione reati contro i minori della squadra Mobile, ha preso avvio due mesi fa l´inchiesta della procura a carico di Alessandro Riva, il noto critico d´arte braccio destro dell´assessore Vittorio Sgarbi, da lunedì agli arresti domiciliari con l´accusa di violenza sessuale aggravata dall´età delle vittime.
Quattro casi, quelli ipotizzati dal pm Laura Amato, a danno di quattro bambine di circa dieci anni che avrebbero frequentato negli anni la casa del critico d´arte per feste e pomeriggi di gioco. Nell´ordinanza firmata dal gip Giorgio Barbuto - che ha stabilito per Riva gli arresti domiciliari in una casa diversa da quella dove risiede la sua famiglia, mentre la procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere - si chiarisce che le accuse sarebbero di abusi sessuali - quindi di palpeggiamenti e sfregamenti - escludendo violenze più profonde. In ogni caso, il quadro delineato dall´indagine a suo carico sarebbe suffragato dalle stesse testimonianze delle bambine, sentite dalla polizia in un ambiente protetto, alla presenza di psicologi. Testimonianze registrare e riportate su un dvd. Anche i genitori delle bambine coinvolte e di altre che avrebbero frequentato la casa del critico sono stati sentiti. Poche settimane fa la casa di Riva fu anche perquisita e in quella occasione la polizia portò via, tra altro materiale, il suo computer per le perizie informatiche. I fatti contestati andrebbero dal febbraio del 2002 a oggi, e quindi parlerebbero di abusi ripetuti nel tempo. Le indagini della squadra Mobile avrebbero accertato diverse situazioni in cui l´uomo avrebbe approfittato del suo ruolo di adulto e della possibilità di restare solo con le bambine senza destare sospetti. Ma, almeno fino a quando le maestre non hanno sentito le bambine parlare di situazioni che a quell´età non dovrebbero conoscere, nessuno dei loro genitori si sarebbe accorto di qualcosa di strano. Martedì il gip Barbuto sentirà Riva per l´interrogatorio di garanzia, mentre dagli ambienti investigativi trapela che le indagini sono sostanzialmente chiuse.
«Riva è una persona che lavora in un ambiente particolare, nel mondo dell´arte, della cultura, del cinema, del giornalismo. Ha anche realizzato dei filmati pubblicitari con bambini come protagonisti. Questo, unito a uno stile di vita sicuramente diverso da quello di molti altri genitori, potrebbe aver creato quello che noi riteniamo essere un brutto equivoco», spiega l´avvocato Michele Gentiloni, che con il collega Marco Marzari difende Riva. E aggiunge: «Il nostro cliente ha piena fiducia nei magistrati e collaborerà per chiarire tutto e per dimostrare la sua assoluta innocenza».

Oriana Liso(06 giugno 2007)

1 commento:

a ha detto...

ciao ti ho aggiunto...Step
sto scrivendo il libro...ciao

stepbimbo.blogspot.com

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