mercoledì 14 novembre 2007

Abusava della figlia della compagna: arrestato un dipendente comunale

Palermo. Le indagini iniziate nel febbraio di quest'anno
L'uomo, un incensurato palermitano di 39 anni, adesso dovrà rispondere dell'accusa di "atti sessuali con minore" e "violenza sessuale aggravata". A denunciarlo è la sua stessa vittima, una ragazza che all'epoca dei fatti aveva solo 13 anni. La giovane ha raccontato l'accaduto alla madre che, dopo averlo allontanato da casa, lo ha denunciato alle forze dell'ordine

Fuori casa conduceva una vita irreprensibile, un dipendente comunale come tanti altri, anzi perfino un animatore presso la "Città dei ragazzi". In privato, invece, potrebbe essere uno di quelli che la cronaca definisce "mostro", un uomo che ha approfittato della figura paterna per poter abusare della figlia della propria compagna, al tempo ancora tredicenne.
Il presunto pedofilo in questione, un incensurato palermitano di 39 anni, è stato arrestato oggi da militari della Compagnia del capoluogo siciliano di piazza Verdi, dando così esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Donatella Puleo, su proposta del sostituto procuratore Marcello Viola. I carabinieri gli contestano i reati di "atti sessuali con minore" e "violenza sessuale aggravata". Il provvedimento rappresenta l’ultimo atto di una attività di indagine iniziata nel febbraio di quest’anno, partita grazie alla confessione della ragazza, oggi sedicenne.

Tutto ha avuto inizio nell’agosto del 2004. Secondo il racconto della ragazza una notte il patrigno è entrato nella sua camera da letto e rassicurandola del fatto che non le avrebbe fatto del male, l’avrebbe violentata sul divano del salone. Dopo quella volta, gli abusi si sono svolti quasi sempre in casa, con maggiore frequenza i primi nove mesi per diminuire successivamente. Solo di rado, invece, l’uomo avrebbe preferito consumare le violenze all'interno di un magazzino che aveva preso in affitto.
Come spesso accade, "il patrigno avrebbe approfittato della figura paterna che aveva assunto e, instaurando una vera e propria sudditanza psicologica su di una ragazzina orfana di padre da tre anni e, con forti sensi di colpa, è riuscito ad abusarne", scrivono i carabinieri.
Crescendo però, la giovane si è resa conto di quanto le stava accadendo. Ha iniziato ad opporsi ai tentativi di violenza e ha anche deciso di raccontare tutto alla madre. La donna, credendo alle parole della figlia, ha subito allontanato il compagno e lo ha denunciato ai carabinieri. L’uomo adesso si trova nel carcere dell’Ucciardone, dove è a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Ateneonline Elisabetta Cannone (13 nov 2007

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