sabato 24 novembre 2007

Violenze nell’asilo, il vescovo come Pilato

Questo è il primo degli articoli usciti sul caso di presunti abusi ai danni di 36 bambini che frequentavano l'asilo di Vallo della Lucania. Pochissima pubblicità è stata data a questo caso, lo stesso criminologo Francesco Bruno che è consulente di parte della suora indagata per abusi, non ne ha mai fatto menzione. Neppure l'avvocato Gulotta, che difende Suor Soledad, ne ha mai parlato. Essendo terminato l'incidente probatorio, mi sembrava giusto ripercorrere le tappe di questa terribile vicenda che fra pochissimi giorni arriverà all'epilogo: rinvio a giudizio o archiviazione. Ricordo che, oltre alla suora, ci sono altre sei persone indagate.

Dal Quotidiano Il Mattino:

Lettera di una mamma di Vallo della Lucania inviata al quotidiano Il Mattino:
ANTONIO MANZO
«Sono la mamma di una bimba di cinque anni che porta sulla sua carne i segni della violenza subìta…». È la drammatica lettera di una mamma di Vallo della Lucania, Rita Pellegrino che ieri pomeriggio arriva nella nostra redazione.
La figlioletta di cinque anni sarebbe stata violentata da suor Soledad, la suora peruviana agli arresti con la terribile accusa di aver violentato ventisette bambini tra le mura dell’asilo Paolo VI di Vallo della Lucania. L’accusa è terribile: la Chiesa locale è in silenzio. Nessuna parola di conforto, anzi perfino accuse di «isterismi familiari» nell’incredibile storia di ventisette bambini vittime degli abusi sessuali che avrebbe compiuto una suora peruviana. Bambini vittime - ventisette - che insieme alle loro famiglie, finora in un dignitoso silenzio, finiscono per diventare fantasmi che agitano la quiete troppo sospetta di una cittadina del Sud. Papa Ratzinger a Roma condanna i religiosi pedofili, a Vallo nessuno ne vuole più parlare. Nessuna forma di vicinanza e solidarietà ai bambini coinvolti e alle loro famiglie, atteggiamenti «pilateschi» addebitati ad un vescovo capace solo di «poche e scarne dichiarazioni ufficiali» e «silenzi assordanti». Ora basta, il dramma delle famiglie vittime delle storie di abusi sessuali compiuti da una suora peruviana - secondo l’accusa del procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania che ha retto fino in Cassazione - esplode in pubblico. È la lettera, drammatica, della mamma di una bambina vittima.
È l’appello a Benedetto XVI che non ha avuto timore a denunciare la gravità degli atti compiuti da uomini di Chiesa, siano essi sacerdoti o suore, con abusi sessuali in danno di minori. Ha parlato ai vescovi irlandesi ma è come se quelle parole fossero state pronunciate anche per la drammatica vicenda di Vallo della Lucania: un asilo, una suora, un’accusa di violenza sessuale in danno di ventisette bambini, le accuse di favoreggiamento per le conseorelle della suora arrestata. Sembra che avessero progettato di farla partire per il Perù pochi giorni prima che arrivassero le manette. Prima di decidere di spedire la lettera al nostrogiornale, Rita Pellegrino, ci ha pensato bene ed ha riflettuto. Perchè quando ieri ha spedito la lettera via fax, erano passati già quindici giorni in attesa di una prima risposta da parte del vescovo di Vallo, monsignor Rocco Favale, e poi da papa Benedetto XVI protagonista di una dura denuncia sui responsabili di abusi sessuali sui minori, specie se commessi da uomini di Chiesa, preti o suore.
Rita Pellegrino è la mamma di una delle bambine vittima delle violenze sessuali della suora peruviana nell’asilo di Vallo della Lucania, tuttora agli arresti domiciliari a Roma nella casa generalizia dell’ordine delle suore delle ancelle di santa Teresa del Bambin Gesù. Suor Soledad, venticinque anni, è accusata di aver compiuto abusi sessuali in danno di ventisette bambini della scuola materna Paolo VI di Vallo della Lucania. Su di lei pesa come un macigno l’accusa della procura della Repubblica di Vallo della Lucania intenzionata ad ampliare il giro delle indagini fino agli ultimi accertamenti compiuti dal Ris dei carabinieri per un presunto giro di pedofilia collegato proprio alla suora peruviana.
L’accusa per la suora ha sostenuto già il vaglio del tribunale del Riesame e successivamente della Cassazione. «Questa donna va fermata» scrisse sintenticamente, ma efficacemente, il procuratore dlela Repubblica Alfredo Greco nella seconda richiesta di custodia cautelare. E, probabilmente, poche ore prima che la suora fuggisse in Perù e facesse perdere le sue tracce. Un mese fa l’incidente probatorio, con i bambini interrogati nell’aula del tribunale trasformata in sala giochi per «cristallizzare» le prove dell’accusa. Poi, nel pieno della seconda tranche dell’inchiesta con i sette indagati per il presunto giro di pedofilia, la delibera del consiglio comunale di Vallo: non denigrate il nostro paese.
Questo il link dove abbiamo prelevato l’articolo: clicca qui

18 Novembre 2006
Abusi nell’asilo di Vallo della Lucania
Postato da info in Notizie Flash
In questi giorni Cilentando ha fatto presente, in alcuni post, il problema delle violenze sessuali, tema che ogni giorno si presenta almeno su un quotidiano o un tg.
Bene oggi Cilentando vi racconterà cosa è successo a Vallo della Lucania….
Il 29 maggio i genitori di alcuni bambini, che frequentavano l’asilo “Paolo VI” di Vallo della Lucania, denunciano in Procura casi di violenza sessuale sui loro bambini. Sotto accusa finisce una suora peruviana di 23 anni, suor Soledad, che opera nell’asilo.
Il 17 giugno Suor Soledad viene arrestata per evitare che la suora fugga all’estero.
Il 21 giugno il giudice interroga la suora per le indagini preliminari.
Il 23 giugno alla suora sono concessi gli arresti domiciliari presso la casa romana della congregazione delle Ancelle di S.Teresa del Gesù Bambino
Il 22 settembre vengono sentiti in sede di incidente probatorio i bambini e per evitare dei traumi il Tribunale viene trasformato in asilo.
Il 13 ottobre scatta un nuovo filone dell’inchiesta, teso ad appurare il coinvolgimento di alcune persone, appartenenti alla categoria delle persone “per bene” di Vallo della Lucania, in un giro pedo-pornografico.
Ad oggi la Corte di Cassazione ha confermato la decisione assunta dal giudice del Tribunale del Riesame che aveva concesso gli arresti domiciliari alla suora.
I giudici della Cassazione osservano che il contenuto delle dichiarazioni dei bambini e i modi di rappresentarle, anche mediante la simulazione dei gesti compiuti appaiono indicativi della partecipazione ad un vissuto effettivo, inoltre tra gli altri elementi concorrenti atti a far ipotizzare il reato di pedofilia ci sarebbero anche i fenomeni di disagio psicologico rilevati in alcuni bambini e infiammazioni degli organi genitali e anali degli stessi. “Tutto questo” serve solo a concedere gli arresti domiciliari alla suora?….a voi le considerazioni.
Questa è la situazione ad oggi e come in ogni brutta vicenda di violenza sessuale c’è sempre chi si nasconde dietro una maschera, una maschera che nasconde il mostro, la bestia….basta un abito da suora, un camice bianco, un vestito da prete, un lavoro “per bene”, un vestito da padre premuroso o da nonno, da mamma, da zio, per nascondere quello che siamo veramente?….Oggi si!! Giudichiamo e veniamo giudicati per quello che sembriamo e non per quello che siamo e non vediamo la verità.
Segue un’esperienza personale dolorosa resa pubblica per diffondere conoscenza sul fenomeno della pedofilia e lanciare, senza allarmismi, un segnale alle mamme che spesso ne ignorano i segnali e le modalita’. Un articolo che ha sollevato polemiche e ha visto gli interventi di Livia Pomodoro ed Ernesto Caffo.

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