martedì 4 dicembre 2007

Vallo della Lucania: La Pedofilia non è solo maschio

Questo articolo è del settembre 2007. Oggisi attende che il giudice decida se procedere con il rinvio a giudizio o meno di sette indagati tra cui una suora peruviana di 25 anni: Suor Soledad. Arrestata nel 2006, è stata rilasciata a luglio 2007 per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva. Pubblico questo articolo, perchè Vallo della Lucania è molto vicina, geograficamente, a Salerno. Due storie di presunti abusi sui minori, con alcuni tratti comuni, avvenute molto vicino l'una all'altra.

Settembre 2007

Risvolti inquietanti in un asilo di Vallo della Lucania(SA), confermati i sospetti dei genitori, allertati dai bambini che non andavano più volentieri all’asilo, in particolare, che dichiaravano di “non voler più andare in pomeriggio” .Imputata principale, oggi agli arresti domiciliari a Roma, suor Soledad, peruviana di ventiquattro anni, accusata di violenze e abusi su trenta bambini, accusata dai bambini medesimi di averli legati mani e piedi e di averli costretti a stare “in una stanza chiusa dove c’era una puzza…”, probabilmente un pollaio.Sconvolgenti le minacce sui bambini violentati e poi terrorizzati: “ state zitti o ucciderò i vostri genitori”; costretti a stare per ore intere in castigo al buio in uno sgabuzzino.Voci e dubbi che, già da qualche tempo, aleggiavano sui genitori, stupiti e preoccupati per i comportamenti dei propri figli. I riscontri incrociati sui dubbi delle mamme conducono la procura della Repubblica di Vallo a premere su un’inchiesta che ha già portato all’arresto della suora e che porta con se il sospetto di un giro di pedofilia e di film porno avente oggetto i bambini di quest’asilo.Conferma finale si è avuta da scrupolose diagnosi dei medici pediatri: aniti, smegma e vaginiti, tutti termini tecnici rivelatori di infiammazioni dell’apparato ano-genitale dovute a sfregamenti violenti.Storie di ordinarie violenze su minori che, tuttavia, scuotono il sonnechioso ambiente di provincia diviso tra voglia di giustizia e desiderio di mantenere il silenzio per salvare “l’onore del paese” ma soprattutto scoramento e sgomento dinanzi a pedofilia e violenze provenienti da una donna ad onta di quell’ istinto materno che avrebbe dovuto possedere naturaliter e che (ci viene il dubbio) esiste ancora?Ovviamente tutto questo è ancora un’ipotesi da verificare con un regolare processo penale.Ma gli elementi fin qui raccolti sono inquietanti.In ogni caso, a prescindere da ogni considerazione, resta in piedi la presunzione di innocenza.Staremo a vedere, con la speranza che sia solo un brutto sogno.È certo, però, che ormai il pedofilo non appartiene soltanto al genere maschile.Le statistiche lo confermano. Senza alcun dubbio. La violenza non ha sesso. La violenza non ha ceto o collocazione geografica.

Fonte: sito internet

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