giovedì 6 dicembre 2007

Nel pc di don Marco 600 file. Recuperate le foto pedofile


L'inchiesta. Trovato nel computer del sacerdote il materiale cancellato

Il legale,intanto, punta alla carta del Riesame contro la misura dei domiciliari

Non è servita l'accortezza di cancellare tempestivamente tutti i file a fondo pornografico e pedopornografico. Un consulente incaricato dalla Procura di Brescia di scovare materiale sospetto nel computer di don Marco Baresi, il vicerettore del seminario vescovile Maria Immacolata arrestato due settimane fa per presunti abusi sessuali ai danni di un 14enne, ne ha individuati quasi seicento, e molti dei quali li ha pure recuperati.

È questo il punto cruciale dell'inchiesta che ha fatto scattare la seconda contestazione per il sacerdote nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Milesi su richiesta del pm Marcon ed eseguita dalla Mobile il 27 novembre: la detenzione di materiale pedopornografico, che si è andata a sommare a quella di violenza sessuale aggravata e continuata.

Don Marco Baresi, che in questa brutta avventura ha sempre ricevuta massima solidarietà dalla Curia, dai suoi allievi e dagli ex parrocchiani di San Zeno, continua a respingere ogni contestazione. Il suo avvocato, Fabio Frattini, tra i più stimati in città, ora punta alla carta del Riesame per ottenere la revoca dagli arresti domiciliari, disposti all'indomani dell'arresto subito dopo l'interrogatorio di garanzia nel carcere Canton Mombello. Con il trasferimento
del sacerdote, 38 anni e originario di Chiari, nell'abitazione di familiari a quanto pare sarebbe caduto il presupposto dell'inquinamento delle prove.
Sul punto, però, il difensore del sacerdote non ha voluto fornire chiarimenti:
«A tutela dei miei clienti evito qualsiasi contatto con la stampa».


Qualche giorno dopo l'arresto di don Marco il vescovo Luciano Monari ha scritto una lettera a tutti i sacerdoti della Diocesi:

«L'arresto di un vicerettore del Seminario è una ferita profonda e dolorosa per la Chiesa bresciana. Nutro profonda speranza che l'accusa si risolverà in una bolla di sapone; ho ascoltato tanti che hanno conosciuto don Marco, che sono vissuti insieme a lui per anni e il giudizio è concorde: non uno che abbia avanzato dubbi o riserve. Ma la ferita non si rimarginerà presto. Noi viviamo anche dell'immagine che gli altri hanno di noi e la notizia, sparata dai giornali come una bomba, ha segnato la nostra Chiesa».

Adelaide Pierucci EPOLIS-Il Brescia
FONTE: www.bambinicoraggiosi.com

4 commenti:

fox ha detto...

Non hsnno ancora organizzato una fiaccolata, magari con il Vescovo in prima fila?

kitsch2001 ha detto...

ma credo, che il vescovo non verrebbe, però molta gente che come me conosce accusato e accusatore e soppratutto sa in che contesto è stata mossa l'accusa e cosa ha guadagnato materialmente quest'ultimo accusando... saremmo si in prima fila.
magari anche per chiedere semplicemente più garanzie, (si pensi al lamierino di zornita ben confezionato dai consulenti della procura) mi chiedo come mai in questa storia, anche dopo 600files scaricati da internet la procura non abbia mai sentito il bisogno di chiamare la polizia postale. Se questi file ci sono sarebbe giusto indagare e chiuderne anche la fonte....

Dylan ha detto...

Io voglio credere che le forze dell'ordine non siano sprovvedute o pronte ad arrestare la prima persona che passa solo perchè, magari, è loro antipatica. Non penso si indaghi sei mesi e poi si arrivi ad un arresto senza avere nulla in mano, non lo permette il codice. Non pensare che ci si possa presentare alla polizia e denunciare qualcuno per un qualsiasi motivo. Non è così. Si fa un esposto, la polizia indaga, e se non c'è nulla di penalmente rilevante a carico della persona su cui si è indagato,si archivia. Le archiviazioni non fanno notizia ma sono molte di più di quelle che si pensi. Quindi, io direi che la cosa più saggia da fare, in questi casi, è aspettare che la giustizia compia il suo corso, senza anticipare assoluzioni o condanne.
La magistratura può anche sbagliare, ma pensare che sia così facile rovinare qualcuno con delle semplici calunnie, è molto lontano dalla realtà.Per quello che riguarda la Polizia Postale, potrebbe anche essere che a questo stadio delle indagini non ce ne fosse bisogno. Magari verrà coinvolta in seguito come spesso accade.Riguardo il seminario di Brescia, ho letto che anche il predecessore di don Marco Baresi, don Luigi Facchi, è stato accusato nel 2002 di abusi sessuali sui minori. Di notizie a riguardo non se ne trovano, tu per caso sai come è finita? Ti sarei grato se ci inviassi altre informazioni. Sperando di rileggerti qui, ti saluto,
Dylan

fox ha detto...

@ Kitsh2001
Sarei curiosa di sapere "cosa ha guadagnato materialmente quest'ultimo accusando".
Vuoi dire che gli hanno offerto dei soldi in cambio di una denuncia a don Baresi?

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