martedì 18 dicembre 2007

Rignano, i Ris: «Niente tracce né impronte, quei peluche potrebbero essere stati lavati

ROMA (18 dicembre) - «Potrebbero essere stati lavati» i peluche analizzati nell'ambito dell'incidente probatorio disposto dalla magistratura di Tivoli sui presunti abusi sessuali a Rignano Flaminio. Lo hanno dichiarato i carabinieri del Ris, sottolineando che si tratta di un'ipotesi che non può essere esclusa, durante l'udienza tenutasi oggi davanti al gip Cecilia Angrisano per l'esame della perizia svolta su numerosi reperti al fine di verificare se fossero presenti tracce biologiche riconducibili ai 19 bambini ritenuti sessualmente abusati.

Rispondendo alle domande poste dalle parti (il gip Angrisano, il pm Marco Mansi, i difensori degli indagati e i rappresentanti di parte civile), i militari del Ris non hanno escluso che, qualora i peluche e i vestiti sequestrati in casa della coppia Patrizia Del Meglio-Gianfranco Scancarello fossero stati lavati, le eventuali tracce biologiche potrebbero essere sparite.

Nel ribadire che non ci sono residui attribuibili ai bambini della scuola materna "Olga Rovere", gli esperti hanno anche precisato che alcuni genotipi estrapolati dagli stessi reperti e non attribuiti ad alcuno dei protagonisti della vicenda, potrebbero essere ricondotti a Del Meglio- Scancarello e ad uno dei figli maschi. Tra i dati certi c'è che le tracce biologiche trovate su 61 dei 136 peluche esaminati appartengono alla figlia undicenne della coppia.

Le impronte inutilizzabili. Durante l'udienza, i periti nominati per l'esecuzione dell'incidente probatorio hanno spiegato che la inutilizzabilità di una decina di impronte digitali prelevate da alcuni giocattoli è conseguenza di un degrado delle stesse, alla luce dei materiali e delle vernici che li compongono, spesso refrattari alle impronte.

«Le perplessità che avevamo manifestato alla lettura delle conclusioni peritali - hanno dichiarato alcuni avvocati di parte civile - sono state confermate oggi. I carabinieri, di fatto, hanno confermato la possibilità che i reperti sotto sequestro siano stati lavati o puliti. Il che ha determinato l'assenza di tracce biologiche o dattiloscopiche».

Per Giosuè Naso, difensore della maestra Marisa Pucci, in «un Paese normale, all'esito di un incidente probatorio del genere, a questa vicenda si porrebbe fine con una richiesta di archiviazione. Invece si continuerà con le audizioni dei bambini per tutto il 2008 per giungere allo stesso risultato di adesso: ossia che non si può sostenere l'accusa in un processo».

Intanto, sul fronte delle indagini è previsto per domani il deposito dei risultati dell'indagine psicologica condotta dai periti neuropsichiatrici sull'idoneità di quattro bambini a rendere testimonianza. Per un quinto bambino i periti hanno chiesto una proroga di otto giorni prima di pronunciarsi. Infine, è previsto per l'8 gennaio il deposito dei risultati sull'idoneità di altri tre bambini.

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