giovedì 6 dicembre 2007

Omicidio Parabita: il bimbo conferma gli abusi

E' finito intorno alle 13 l’ascolto protetto del bambino di Casarano che accusa Luigi Compagnone, il sarto di Parabita di 81 anni indagato per pedofilia. Il minore che ha risposto alle domande dell’incidente probatorio disposto dalla Procura, ha sostanzialmente confermato tutti i racconti fatti in precedenza. Gli stessi che il 5 novembre scorso hanno armato la mano della madre che per vendicarsi ha ucciso la moglie dell’indagato e ferito gravemente quest’ultimo. L’audizione che è stata condotta nel centro di cura e prevenzione per l’abuso e i maltrattamenti sui minori del vecchio ospedale psichiatrico di Lecce, è durata un paio d’ore. Il colloquio filmato è avvenuto alla presenza del gip Vincenzo Scardia, titolare dell’inchiesta per pedofilia e abusi sessuali a carico di Compagnone, e di uno psicologo. Al di là di uno specchio, invece, hanno assistito al confronto gli avvocati difensori di Compagnone, Pasquale e Giuseppe Corleto, e quelli dell’accusa rappresentata dai legali Francesca Conte e Luigi Corvaglia e del pubblico ministero Angela Rotondano. Era presente anche il gip Vincenzo Scardia. Naturalmente niente è trapelato circa i particolari dell’interrogatorio tranne le considerazioni di rispettiva fiducia espresse dagli avvocati di entrambe le parti. Ora il collegio dell’accusa chiederà la scarcerazione della madre che ha ucciso Jole Provenzano, moglie di Compagnone e maestra del figlio abusato, con tredici coltellate alla schiena.

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