mercoledì 19 dicembre 2007

Rignano; perizia bimba:"quando andavo a scuola mi menavano"


Roma 19/12/2007 20:31

Roma, 19 dic. (Apcom) - Ancora una "scuola delle cose brutte" e ancora qualche ricordo delle "cose belle". La parziale novità di un percorso "fuori dalla scuola" compiuto con gli occhi chiusi, forse con un "cappuccio sulla testa". Ma per tutti i ricordi, le parole, la diagnosi è chiara: sono frutto di uno stress post trauma. L'ultima perizia su tre bimbi di Rignano Flaminio, nell'ambito dell'inchiesta che chiama in causa un gruppo di presunti pedofili, tra cui 4 maestre della scuola primaria 'Olga Rovere', conferma per due sorelline la capacità a riferire in incidente probatorio e per un bambino invece rimanda all gravità del trauma subìto. "Quando andavo all'asilo mi menavano, mi dicevano cose brutte oppure mi portavano dentro una casa che era di una maestra. Noi passavamo sotto la palestra poi c'erano delle scalette - si legge in un passaggio del corposo dossier consegnato stamane al gip di Tivoli Cecilia Angrisano - salivamo le scalette, uscivamo da una porta nera, attraversavamo la strada e arrivavamo a casa della maestra io e i miei amici". Ed anche se la maggiore delle due bambine - scrivono sempre i periti - "ripete modalità di recupero del ricordo che potrebbero essere effetto di suggestione per l'interazione con la sorella più piccola", può rispondere alle domande del giudice e degli avvocati delle parti nell'esame che si terrà l'8 gennaio prossimo. Interrogata in merito a chi la picchiasse, la bambina più grande ha riferito che a "menarla erano tutti: Patrizia (potrebbe essere l'insegnante Patrizia Del Meglio, uno degli indagati, ndr), l'incappucciato, il marito e la maestra". In merito alle modalità con cui veniva portata a casa della maestra, la bambina ha poi riferito: "C'era un bidello che si chiamava Giulio a cui le maestre chiedevano se erano pronte le scatole. Ci mettevano lì dentro. Arrivati in palestra uscivamo dalle scatole per andare dalle maestre cattive".

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