domenica 1 giugno 2008

Condanna don Mauro Stefanoni, la difesa:"Non siamo stati tutelati dalla Corte"


Botta e risposta tra legali del prete e parti civili

L'avvocato di don Mauro: «Le cose in appello andranno diversamente»

(da.c.) Il giorno dopo la sentenza di condanna a 8 anni di carcere e a 180mila euro complessivi di risarcimento, condanna inflittagli dal Tribunale di Como che lo ha giudicato colpevole di violenza sessuale ai danni di un minore, l’ex parroco di Laglio, don Mauro Stefanoni, resta chiuso nel suo silenzio. Non parla, il sacerdote. Anche per obbedire a una precisa richiesta della Curia. Il vescovo di Como, monsignor Diego Coletti, è tornato da Roma soltanto ieri, nel primo pomeriggio. Dopo una settimana trascorsa nella capitale per seguire i lavori dell’assemblea della Conferenza episcopale - lavori chiusi giovedì sera con un’udienza del Pontefice - si è subito ritirato in seminario per scrivere il breve saluto rivolto in Duomo, poche ore dopo, al suo predecessore, monsignor Alessandro Maggiolini, festeggiato per il 25° anniversario dell’ordinazione episcopale. Nei prossimi giorni è attesa l’apertura della cosiddetta “inchiesta canonica”, procedura disciplinare ribadita come necessaria proprio in questi giorni, e proprio durante l’assemblea della Cei, dal segretario generale dei presuli italiani, monsignor Giuseppe Betori.«I vescovi - ha detto Betori - sanno benissimo che non appena c’è la notizia di possibili devianze da parte di sacerdoti debbono aprire un’inchiesta canonica. E iniziare così immediatamente un cammino di indagine ecclesiastica sull’oggetto».Dopo i tentennamenti di Maggiolini, finito addirittura nel registro degli indagati della Procura per un presunto favoreggiamento di don Mauro, “avvisato” - secondo le accuse che i pm rivolgono alla Curia - dell’inchiesta in corso a suo carico, da piazza Grimoldi si attende una virata di rotta. Una svolta che non piacerebbe affatto alla difesa di don Mauro. Dice l’avvocato Guido Bomparola, legale dell’ex parroco di Laglio: «Mi auguro che la Curia non prenda alcun provvedimento contro il mio assistito che in appello sarà sicuramente assolto. Non esiste più la presunzione d’innocenza' I vescovi sanno benissimo che si sta sparando sulla Croce Rossa, non neghiamo che alcuni fatti accadano ma noi insistiamo sul fatto che don Mauro sia completamente innocente».Bomparola torna poi sul processo e insiste sul giudizio duro, già espresso più volte, sul comportamento della Corte presieduta da Alessandro Bianchi. «Non mi sono sentito tutelato fino in fondo come avvocato difensore, in appello le cose saranno diverse».A Bomparola replica uno dei legali di parte civile, Leonardo Ortelli: «Abbiamo assistito a uno scontro quasi fisico tra il pm e la difesa. L’accanimento di cui parla Bomparola, tuttavia, non esiste. L’istruttoria dibattimentale è composta da 3.600 pagine, 3mila delle quali riempite con le osservazioni, le opinioni e le parole della difesa».
Corriere di Como 31 maggio 2008

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