sabato 14 giugno 2008

Abusò di tre figlie, condannato a 15 anni



Per dieci anni ha violentato le tre figlie, ancora bambine o adolescenti. Adesso i prossimi 15 li passerà dietro le sbarre. La giustizia lo ha condannato a tre lustri di carcere.

È una storia turpe quella commessa da quest’uomo, oggi 46 anni, di origini pugliesi, ex appartenente alla Sacra corona unita e adesso collaboratore di giustizia.
Dal 1993 sino al 2003 ha costretto le sue figlie a cose inenarrabili. E loro hanno dovuto subire di tutto. Oggi queste ragazze hanno 24, 18 e 16 anni, ma quello che hanno provato non potranno mai dimenticarlo per il resto della loro vita. E pensare che la storia sarebbe andata avanti ancora chissà per quanto tempo se la primogenita non avesse avuto il coraggio di confidarsi con la polizia e far emergere gli abusi sessuali del padre verso le tre figlie.


Il caso è esploso quando la famiglia - dopo essere stata anche a Verbania e Genova - è arrivata ad abitare alla Spezia secondo un preciso programma di protezione attuato a beneficio del padre che aveva cominciato a collaborare con la giustizia. La più grande si accorse che le sorelle minori avevano un comportamento scostante verso il genitore. Ricordandosi delle molestie subite quando era appena adolescente chiese loro se avevano ricevuto le stesse attenzioni.
E le ragazze le confidarono gli abusi e le violenze sessuali subite nel corso degli anni. Solo a quel punto scattò la denuncia con l’appoggio della madre che non si era mai accorta di nulla perchè, lavorando, stava spesso fuori casa.
Il processo è stato lungo, drammatico ed alta tensione. Durante le varie udienze le ragazze - costituitesi parti civili e tutelate dall’avvocato Maurizio Sergi - hanno raccontato le violenze subite. Sconcertanti nella loro crudezza. Per citare solo quelle pubblicabili: rapporti orali e poi veri e propri stupri, in auto, dopo aver costretto una delle tre, all’epoca dodicenne, a bere alcolici per non farla connettere. Nel dibattimento ci sono stati più volte contatti ravvicinati fra l’uomo e le tre figlie con le ragazze che hanno urlato sempre il loro disgusto nei confronti del padre, ovvero di colui che avrebbe dovuto proteggerle dai pericoli della vita e che invece si era trasformato in un mostro.
Ieri, il verdetto. Il collegio giudicante, composto da Marta Perazzo , presidente, Giuseppe Pavich e Mario De Bellis, giudici a latere, con la pubblica accusa rappresentata da Raffaella Concas, non ci ha impiegato molto a condannare il quarantaseinne.

Il Secolo XIX

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