mercoledì 21 maggio 2008

Pedofilia: La Monica esce di cella, è ai domiciliari



Il gip Beretti accoglie l’istanza della difesa Il 35enne era in carcere da due mesi
di Tiziano Soresina

Il maestro di teatro Pino La Monica - accusato di pedofilia da 11 sue ex allieve - è stato scarcerato ieri pomeriggio. Ha lasciato la cella di Modena, dov'era rinchiuso da due mesi, e ora attenderà la fine delle indagini agli arresti domiciliari nell'abitazione di famiglia, a San Bartolomeo. La misura restrittiva più «soft» è stata decisa dal gip Cristina Beretti che ha accolto l'istanza presentata dai due legali dell'insegnante-attore, cioè gli avvocati Vainer Burani e Mario Di Frenna. Non si conoscono ancora le motivazioni che stanno alla base del provvedimento emesso dal gip Beretti.Nell'istanza - depositata sabato alla cancelleria del gip - i due difensori si sono concentrati in particolare sul pericolo di inquinamento delle prove, cioè sul «rischio» che, a fine marzo, aveva mantenuto in carcere La Monica.Per la difesa questo pericolo non sussiste più in quanto le dieci ragazzine che accusano il 35enne sono già state sentite in forma protetta tramite altrettanti incidenti probatori (quindi con validità di prova in un futuro processo).Ma non solo, perché sempre la difesa ha sostenuto nell'istanza che l'inquinamento delle prove è ora inesistente visto che sono stati sequestrati i due computer dell'indagato (ma anche quelli del padre e della sorella) e i vestiti del 35enne su cui sono stati fatti degli accertamenti alla luce di quanto esposto nelle denunce dalle ragazzine. «Io non mi opporrei» aveva detto la settimana scorsa l'avvocato Marco Scarpati - che tutela diverse minorenni che hanno presentato denuncia - commentando l'intenzione dei difensori di La Monica di chiedere gli arresti domiciliari per il loro assistito. Invece il sostituto procuratore Maria Rita Pantani - che coordina le indagini - non aveva volouto sbilanciarsi sul parere non vincolante inoltrato al gip: «Vedremo quando avrò l'istanza in mano».Comunque sia, il gip Beretti ha ieri ritenuto più adeguata la misura cautelare degli arresti domiciliari e in serata il maestro di teatro ha potuto riabbracciare i suoi familiari.Venerdì si è chiusa, nell'apposita struttura dell'Ausl, la serie di dieci interrogatori riguardanti le minorenni che accusano di abusi sessuali La Monica (vi è anche un'undicesima denuncia presentata però da una maggiorenne).I casi affrontati riguardano ragazzine di Correggio, di Reggio e di un paese della Val d'Enza. Quanto emerso negli interrogatori protetti confluirà in una perizia.
(Gazzetta di Reggio 20 maggio 2008)





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