REGGIO EMILIA, 6 MAGGIO - Una comunità per minori trasformata in un inferno. Una struttura che, in teoria, avrebbe dovuto avere il compito di proteggere le vittime di trascorse violenze, divenuta invece il covo di abusi sessuali ed episodi di nonnismo.
Tutto avviene tra le colline matildiche del reggiano, in una delle più giovani comunità di accoglienza per minori: la cooperativa sociale Laboratorio Lesignola, a Roncaglio di Canossa.
Ad accendere una luce sinistra sulla struttura positivamente nota per i successi ottenuti con la pet-therapy, la denuncia choc di due genitori, alla radice dell'avvio delle indagini.
Le accuse contro un gruppo di minorenni - gli ospiti più grandi - sarebbero pesantissime. Nei loro confronti prosegue l’indagine del sostituto procuratore Eufemia Mirelli la quale, proprio nei giorni scorsi, ha chiesto la chiusura preventiva della comunità. Per i gestori della struttura, i reati contestati sarebbero invece legati all’omessa vigilanza e all’abbandono dei minori.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, gli abusi sui bambini, da parte di altri ragazzini, si sarebbero perpetrati a lungo. Tra gli indagati, anche un giovane finito in comunità in quanto presunta vittima di abusi sessuali da parte di un parente. Il processo, in quel caso, aveva riservato non poche sorprese: il parente, condannato per altre violenze su ragazzini, era infatti stato assolto dall'episodio per mancanza di prove. Ora ci si domanda se il comportamento del minorenne non sia frutto, come spesso avviene in questi casi, del ricordo dei terribili abusi a sua volta subiti in passato.
(Ver.Fer.)
Parma ok 06/05/2008
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