martedì 13 maggio 2008

Niscemi, trovata morta 14enne scomparsa. Trovata in fondo a un pozzo, carbonizzata


Caltanissetta, la ragazza si era allontanata di casa per andare dalla nonna
Rinvenuta cadavere in un pozzo, sarebbe stata uccisa in un casolare. Il corpo era carbonizzato

Una recente immagine di Lorena Cultraro, tratta dal sito della trasmissione televisiva «Chi l'ha visto»

CALTANISSETTA - Inizialmente era stata interpretata come una fuga d'amore, alla fine si è trasformata in una tragedia la scomparsa di una 14enne a Niscemi nel Nisseno. I carabinieri hanno trovato in un pozzo il corpo carbonizzato della giovanissima Lorena Cultraro, di cui non si avevano notizie dal 30 aprile scorso. Lorena, secondo quano accertato fino a questo momento, sarebbe stata uccisa prima in un casolare e poi il corpo sarebbe stato parzialmente bruciato e gettato in un pozzo. La giovane sarebbe stata dunque assassinata prima di essere gettata nel pozzo. Nel capannone agricolo situato a poche decine di metri dal luogo in cui è stato trovato il corpo, gli investigatori hanno trovato molti elementi che fanno ritenere che la quattordicenne sia stata uccisa in quel luogo.

LA SCOMPARSA - La scomparsa di Lorena, studentessa dell'istituto commerciale di Niscemi, era stata denunciata dal padre, Giuseppe Cultraro, vigile del fuoco volontario. Del fatto si era occupata anche la trasmissione «Chi l'ha visto?». Il papà di Lorena era molto preoccupato e diceva di temere che quello della figlia non fosse un allontanamento volontario. Nell'esposto presentato ai carabinieri il genitore aveva detto che Lorena era uscita di casa per andare a far visita alla nonna ma non sarebbe mai arrivata a destinazione. Il padre della ragazzina aveva affisso la foto della figlia in tutti i negozi di Niscemi ma anche a Vittoria, dove la quattordicenne aveva alcuni amici.

L'INCHIESTA - La procura di Caltanissetta aveva aperto un'inchiesta chiedendo al gestore telefonico la trasmissione dei tabulati del cellulare per cercare di ricostruire gli ultimi contatti della ragazzina. Il telefonino era spento dal 30 aprile scorso. Dalle indagini sarebbe emerso che la vittima il giorno della sua scomparsa si sarebbe incontrata con un uomo che sarebbe passato a prenderla nei pressi della scuola, in via Bandiera. I carabinieri nei giorni scorsi avevano ascoltato tre ragazzi, amici di Lorena, che alle 15.45, del 30 aprile scorso, avevano assistito, in parte, alla telefonata ricevuta dalla studentessa. La ragazzina, secondo quanto è stato riferito ai carabinieri, avrebbe detto all'interlocutore: «Sbrigati a venirmi a prendere».

L'IPOTESI DELLA «FUITINA» - Dopo la scomparsa di Lorena le prime ipotesi parlavano della possibilità di una «fuitina», come chiamano in Sicilia la fuga d'amore di giovanissime coppie di ragazzi. Gli stessi genitori della 14enne lo avevano ipotizzato quando nei loro appelli, rivolgendosi alla figlia, avevano detto: «Torna, accoglieremo te e il tuo ragazzo». «Sono andato a trovare i genitori di Lorena domenica scorsa. Il padre non c'era. C'erano al madre, la zia e la nonna - racconta il sindaco di Niscemi Giovanni Di Martino -. Erano tutte molto preoccupate perché la loro prima ipotesi col trascorrere del tempo andava perdendo consistenza. Tutta la cittadina si è mobilitata e molti sono i volontari che hanno partecipato alle ricerche». «Lorena - aggiunge - era una ragazza normalissima, un pò esuberante ma che non aveva mai destato preoccupazioni. In famiglia non c'erano stati litigi. Questa notizia ci lascia sgomenti».


Corriere della Sera 13 maggio 2008

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