mercoledì 14 maggio 2008

Niscemi 14enne scomparsa:Morta nel casolare degli orrori

Niscemi, in un pozzo il corpo della quattordicenne scomparsa

Sergio Nigrelli
NISCEMI - L´hanno ritrovata, povera Lorena. L´hanno ritrovata nuda, legata a un masso, morta in fondo a un pozzo cisterna a pochi chilometri da casa. L´hanno cercata per 13 giorni, dal 30 aprile, da quando il suo cellulare ha smesso di squillare. Speravano in una fuitina. La realtà è che si è trattato di un omicidio. Lorena Cultraro, 14 anni, è stata condotta dal suo assassino in un casolare in ristrutturazione in contrada Vallo Giummarra e lì uccisa, forse, come sostiene il medico legale dopo un primo esame, strangolata. Il suo carnefice o i suoi carnefici, forse ne hanno anche approfittato, di certo hanno tentato di cancellare ogni traccia dando fuoco al corpo. Non ci sono riusciti e così hanno tentato di disfarsene gettandolo nel pozzo vicino. È stato il proprietario del fondo ad accorgersene e ad avvertire subito i carabinieri. I vigili del fuoco di Caltanissetta ancora a tarda ora cercavano di recuperare il cadavere.
Per tredici giorni le ricerche di Lorena hanno mobilitato tutto il paese, una comunità di 35 mila abitanti al centro, in passato, di gravi vicende di mafia. Tredici giorni di tensione, di attesa, di speranza. Ma anche di paura.
C´era fibrillazione nell´aria ieri mattina. I carabinieri, che fin dal primo momento hanno condotto le indagini, tagliavano corto. «Nessuna novità. Stiamo lavorando al caso con tutto il nostro impegno», dicevano il comandante della stazione del paese Giuseppe Tigano e il capitano Saccone, responsabile della Compagnia di Gela. Poi, per il resto della mattinata non è più stato possibile mettersi in contatto con loro. Telefoni irraggiungibili.
Alle 11,30, appena due ore prima del macabro ritrovamento, il papà di Lorena, Giuseppe Cultraro, 36 anni, vigile del fuoco volontario, dalla sua casa al 48 di via Vittorio Veneto, rispondeva al telefono con la voce spezzata dall´emozione: «Io e mia moglie Lidia siamo a pezzi - diceva - e non vediamo l´ora di potere rivedere mia figlia. Era una ragazza tranquilla Lorena, senza grilli per la testa, non aveva alcun problema ed era una giovane molto allegra a tranquilla. Non ha portato via nulla da casa, né soldi né abiti. E, poi, c´è quel cellulare che non dà alcun segno di vita. Temiamo che possa esserle accaduto qualcosa di grave e che non si sia allontanata da casa di sua volontà».
Lorena frequentava il primo anno dell´istituto tecnico commerciale di via Bandiera. Era scomparsa il 30 aprile scorso. «Vado a trovare la nonna», aveva detto ai genitori. Ma le sua compagne di scuola l´avevano sentita parlare al cellulare. Qualcuna di loro avrebbe ascoltato una frase precisa: «Vienimi a prendere subito».
Con chi parlava Lorena? Chi avrebbe dovuto passare a prenderla? Forse il ragazzo dalla Golf grigia con cui di tanto in tanto era stata vista? Oppure un misterioso ragazzo di Vittoria? E, proprio nel grosso centro del Ragusano le indagini si erano originariamente dirette. Poi, il giovane era stato individuato ma era di Niscemi. Interrogato due giorni fa ha ammesso di essere uscito qualche volta con la ragazza ma di non sapere più nulla di lei. Indagini, quindi al punto di partenza.
Poi l´arrivo di speleologi e sommozzatori per scandagliare anfratti, pozzi e laghetti artificiali. Avevano battuto tutte le campagne vicine, quelle di Pirillo e Benefizio di Banco e Canalicchio. E pure quelle di Scaffiaccio.
«I carabinieri - diceva sempre ieri mattina Giuseppe Cultraro - stanno lavorando giorno e notte per ritrovare la mia ragazza. Spero proprio che ci riescano». Ma Lorena, purtroppo, era già morta. Probabilmente il giorno stesso della sua scomparsa. Mentre in caserma le indagini proseguivano con l´audizione di alcuni giovani del paese, i carabinieri hanno condotto minuziosi rilievi nel casolare alla ricerca di tracce utili. (14 maggio 2008)

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