venerdì 28 novembre 2008

«E’ un pedofilo», 9 anni ad Alessandro Riva



(opera in esposizione in una delle mostre curate da Riva)

Il critico d’arte, ex consulente di Sgarbi, avrebbe molestato 5 bimbe




MILANO 22/11/2008 - Nove anni di carcere. Alessandro Riva, il critico d’arte ed ex consulente di Sgarbi all’assessorato, è stato condannato per violenze ses­suali su 5 bambine di nemmeno dieci anni. «È stato un processo nato sui pettego­lezzi - ha commentato il critico dopo la lettura della sentenza - è la vitto­ria dell’irrazionalità più totale. Al­trimenti non sarebbe possibile una sentenza del genere».

Riva, che dal giugno 2007, quando per lui sono scattati gli arresti domicil­iari, vive con la madre, si è difeso fuori dall’aula: «Dal processo non è venuto fuori nulla di oggettivo, è stata una suggestione interna. Evi­dentemente così si fanno le sentenze in Italia: sulla base di un isterismo anti­pedofilo ». Ma per i giudici della nona sezione penale è lui il “mostro” che abusava delle bambine, è lui che allungava le mani sui corpicini delle piccole. Il pubblico ministero Laura Amato aveva chiesto addirittura 12 anni di carcere, i giudici gliene hanno “abbonati” tre, stabilendo una condan­na di 9 anni.

«Sto scrivendo un lungo romanzo sugli isterismi sociali che ovviamente parte da questa vicenda, perché oggi qualsiasi diversità viene intesa come crimina­le ». E lui che «diverso» lo è sempre stato, si è ritrovato dipinto come un criminale. «Il mio è un modello di vita differente, forse un model­lo di comportamento con i bambi­ni confusivo - si è sfogato il critico d’arte - quel che ho capito è che io peccavo di infantilismo in un pe­riodo in cui anche fare una carezza passa per pedofilia».

Ma a smentirlo ci sono i racconti delle piccole vittime che hanno descritto vere e proprie vio­lenze sessuali. Non ingenue carezze. Ma Riva è già pronto ad impugnare la sentenza: «Ora mi auguro che la Corte d'Appello sia un po' meno cieca, miope e irrazionale».

Cronaca qui 23 novembre 2008


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