lunedì 3 novembre 2008

CHIESA E PEDOFILIA:ABUSI SU 24 BAMBINI MA PER IL FRATE CAPPUCCINO DUE SONO PRESCRITTI


Incredibile il caso che vede protagonista un frate cappuccino di 68 anni accusato di aver regolarmente abusato di ragazzini per 35 anni. Il numero di ragazzini dai 9 ai 14 anni di cui avrebbe abusato è di 24, ma lui sostiene che due casi sono caduti in prescrizione. Mi domando se, in cuor suo, il frate pensi che faccia una grande differenza aver abusato di 24 bambini o di 22.

Preti pedofili in diocesi Friburgo, Losanna, Ginevra

3, Novembre 2008 Fra i sacerdoti della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo indagati per abusi sessuali è stato smascherato un “predatore” di bimbi: il frate cappuccino di cui si era già parlato agli inizi dell’anno è sospettato di aver abusato di 24 fanciulli sull’arco di almeno 35 anni. Lo ha indicato oggi la giudice istruttrice friburghese Yvonne Gendre. Il caso di un altro prete è stato trasmesso alla magistratura neocastellana.
Un predatore di bimbi fra i sacerdoti La giudice ha reso conto stamani delle investigazioni avviate inizio estate sulla base di una “lista di sospetti” ricevuta dalle mani di un parroco attivo nel canton Vaud. Cinque indagini preliminari sono state avviate contro altrettanti sacerdoti. Due essendo deceduti, l’operato della giustizia si è concentrato sugli altri tre. Uno dei religiosi è stato scagionato e l’inchiesta che lo riguardava è stata archiviata.
Il caso più grave è rappresentato dal frate cappuccino di 68 anni, sul quale agli inizi dell’anno la magistratura francese aveva aperto un’inchiesta. L’uomo “ha agito in tutta impunità per più di 35 anni”. Quando la giudice ha ricevuto il fascicolo riunito dalla diocesi, esso conteneva già i nomi di otto vittime, fra le quali il nipote dell’ecclesiastico. Dopo l’interrogatorio dell’interessato, il loro numero è salito a 22. L’apposita commissione della diocesi ha poi annunciato due vittime supplementari.
Il frate contesta due casi, che sarebbero ormai caduti in prescrizione. Gli abusi sono stati commessi in svariati cantoni e in Francia. È tuttavia in questo paese che sono stati commessi i fatti non ancora coperti dalla prescrizione: l’ultimo risale al 1995, mentre il nipote è stato molestato nel 1992. La giudice friburghese ha già contattato un collega di Grenoble, cui saranno trasmessi i risultati dell’inchiesta. Il religioso potrebbe essere giudicato in Francia o nel cantone - il cui nome è stato taciuto - dove risiede attualmente.
Le vittime dell’ecclesiastico erano tutti ragazzini dai 9 ai 14 anni “particolarmente vulnerabili”, ha dichiarato la giudice. Tre di loro erano handicappati. I primi abusi sono incominciati nel 1958 quando il religioso studiava in un convitto in Vallese. L’ecclesiastico era poi stato implicato in casi di pedofilia in Svizzera tra il 1968 e il 1972. Nel 1989 aveva lasciato il paese per la Francia. Nel 2002, la diocesi, venuta a conoscenza della situazione, aveva allertato la curia di Grenoble della pericolosità dell’uomo. Dopo essere stato trasferito a Lione, il frate era rientrato in Svizzera nel 2005.
(ats)

Svizzera/Cappuccino pedofilo: niente abusi nel Giura, trasferito a Zurigo
8, Febbraio, 2008
Il cappuccino sospettato nel Giura di pedofilia non ha commesso abusi nel cantone: il procuratore generale Yves Maître ha annunciato oggi di aver dunque archiviato il caso. Il religioso ha nel frattempo lasciato Delémont per raggiungere una comunità di cappuccini nei pressi di Zurigo.L’inchiesta di polizia ha permesso di accertare che il convento di Montcroix dove risiedeva il religioso non aveva accesso ad internet e che quest’ultimo non era in possesso di materiale a carattere pedofilo, ha precisato il procuratore.Il 67enne cappuccino era stato oggetto di attenzione da parte della stampa svizzera nelle scorse settimane in seguito a un’indagine avviata contro di lui in Francia. Nicolas Betticher, portavoce e, dal primo gennaio, anche vicario generale giudiziario della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo aveva fatto pubblicamente ammenda a nome della gerarchia ecclesiastica ammettendo persino una sua “complicità” nella recidiva del frate, per non essere intervenuta con decisione.La curia friburghese sapeva infatti dal 1989 almeno che il frate aveva abusato di un ragazzo, ma non aveva denunciato il fatto alla giustizia civile, preferendo lasciar trasferire il molestatore in Francia, dove era ricaduto una volta almeno nello stesso reato. Il religioso era tornato in Svizzera nel 2005 e si era stabilito nel convento di Montcroix a Delémont.


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