di Nicola Rosselli del 2/01/2008
AVERSA. La Curia aversana conosceva già le presunte debolezze di don Marco Cerullo, il sacerdote di Villa Literno che, nell’immediatezza delle festività natalizie, è stato sorpreso dai carabinieri in auto, parcheggiata in aperta campagna, mentre avrebbe tentato di abusare di unragazzino di dodici anni?La risposta, stando ai bene informati, sarebbe positiva, soprattutto se si considera che la stessa Curia aveva disposto, un mese prima, il trasferimento del giovane sacerdote, di 33 anni, da viceparroco di una parrocchia a Villa Literno ad un’altra di Casal di Principe, nel maldestro tentativo di fare in modo che il sacerdote si redimesse. Unasperanza assurda, se così fosse. Visto che trasferire una persona non significa certamente fare in modo che vengano meno le sue inclinazioni, più o meno corrette che siano. Qualche anno fa la stessa decisione sarebbe stata adottata, a fronte di voci più o meno circostanziate, nei confronti di un altro sacerdote trasferito in fretta e furia in un paesino diun’altra provincia campana. Insomma, la Chiesa aversana sicomporterebbe come lo struzzo. Farebbe quasi finta di non vedere, limitandosi ad un trasferimento che non ottiene altro risultato se non quello di inquinare altre realtà . Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il cardinaleCrescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli, originario di Carinaro, dell’intera vicenda. Qualcuno dovrebbe raccontarglielo.
giovedì 3 gennaio 2008
Prete denunciato per violenza sessuale: la Curia sapeva?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
http://www.diocesicivitacastellana.it/Archivio%20laziosette/Laziosette%2007-12-16/laziosette.htm
Navigando su Internet ho trovato questo curioso articolo scritto dal parroco di Rignano Flaminio:
Rignano Flaminio
Due chiese nel territorio della parrocchia scelte
per lo spot della CEI sul sostentamento del clero
ENRICO ROCCHI
Sono la chiesa della Madonna de1 Giglio su1la strada tra Rignano e Faleria e la chiesa di S.Teodora, costruita lungo la Via Flaminia, all’imboccatura delle gloriose catacombe dei martiri.
L’estate scorsa ci era giunta la richiesta di poter effettuare le riprese in queste nostre due chiese, con delle situazioni che potessero far riflettere sull’impegno di tutti i fedeli a sostenere 1a Chiesa e i suoi preti.
Nella chiesa della Madonna del Giglio, in piena estate é arrivata la neve, sparata dai cannoni ed è stata realizzata una scena nella quale alcuni bambini, ingaggiati tra la nostra gioventù, correvano verso la chiesa, contenti che il loro sacerdote fosse rimasto con loro anche nel freddo e desolato inverno, quando molti paesetti delle nostre montagne si spopolano.
Nella chiesa di S.Teodora, invece, hanno girato una scena in cui alcuni fedeli aiutavano il parroco a riparare un tetto pericolante della loro parrocchia; evidentemente i tecnici hanno un occhio veramente attento, perché solo dopo due mesi abbiamo dovuto veramente rifare il tetto di quella chiesa, attingendo alle offerte che i parrocchiani hanno devoluto generosamente, come fanno in queste nostre terre.
Due curiosità simpatiche.
La ditta cinematografica che per conto della Cei gira questi spot, prima di andarsene ci ha chiesto, in che modo avrebbe
potuto versare il compenso per il disturbo, ovviamente in denaro, ma il parroco ha fatto notare che lo spot veniva girato proprio per la Chiesa; quindi non riteneva giusto farsi pagare per un eervizio che si faceva proprio a noi. Sono rimasti colpiti; si vede che altrove, dove sono stati a girare altre scene, le altre parrocchie...
L’altra situazione comica é che il parroco, don Henry, quando hanno avvisato che ci sarebbero stati questi piccoli film sui sacerdoti, si era illuso che l’attore potesse essere lui stesso. Ma la sua mole, più di un metro e ottanta di altezza e con un peso che supera abbondantemente, molto abbondantemente, il quintale, non gli permetteva di entrare nella inquadratura della
Cinepresa. E così, il povero parroco locale, ha dovuto lasciare le sue pretese di attore a favore di altri sacerdoti già esperti e che avevamo già visto in altri spot.
Comunque le nostra diocesi ci ha fatto una bella figura.
Ora capisco perché don Henry ha preso parte alla fiaccolata di solidarietà per gli indagati (sempre davanti alle telecamere!:
voleva essere notato da qualche regista! Purtroppo non gli è andata bene ma può sempre provare con Il grande fratello, magari, per ricambiare il favore, qualche dipendente di canale 5 sarebbe disposto a raccomandarlo...
Posta un commento