Guerra legale per la clamorosa (e ritrattata) dichiarazione d’omosessualità dell’alto prelato venerdì
04 gennaio 2008 , di Trentino
TRENTO. Lo aveva annunciato, e ora lo ha fatto: monsignor Tommaso Stenico passa al contrattacco legale sulla scabrosa vicenda che lo ha visto protagonista. Lo fa sostenendo, tramite il suo legale, la tesi dell’«agguato proditorio» e parlando apertamente di «una campagna di stampa calunniosa e diffamatoria». Tutto, come si ricorderà, nasce dal programma «Exit» della Sette, in cui l’alto prelato trentino incontrava in Vaticano un sedicente gay conosciuto in una chat.L’incontro tra i due era inquadrato in un reportage sui preti omosessuali. Scoppiato lo scandalo, monsignor Stenico si era difeso sostenendo di avere attuato una sorta di messinscena per studiare il fenomeno da vicino e negando quell’omosessualità di cui aveva apertamente parlato con l’adescatore, senza sapere d’essere ripreso da una telecamera nascosta.Ora, tramite l’avvocato piacentino Michele Morenghi, l’alto prelato ha fatto sapere d’avere adito le vie legali davanti al tribunale di Roma contro la Sette, sostenendo la violazione della legge sulla privacy per quel filmato «senza consenso», «introducendosi abusivamente in un privato domicilio» ed eseguendo «un montaggio artificiale». In ogni caso, secondo il suo legale, il monsignore «stava compiendo un’indagine scientifica atta a dimostrare le continue avversità nei confronti della Chiesa, oggi comunemente condivise da tutto il mondo culturale, e la strumentalizzazione grave che si fa dei sacerdoti a tutti i livelli, non ultima la via del bieco ricatto».L’avvocato precisa anche che Stenico, «quale psicologo, ha in cura da oltre due decenni molti sacerdoti e anime consacrate. Il fenomeno dell’omosessualità non va certamente denigrato né vilipeso, ma è un dato di fatto che quando investe religiosi e anime consacrate crea notevoli situazioni problematiche soprattutto per coloro che vivono in parrocchia. Per questo motivo, Stenico, egli stesso sacerdote ha messo a disposizione la sua vita di terapeuta soprattutto per i propri confratelli».
fONTE gAY News
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