(ANSA) - BOLZANO, 24 GEN - Hansjoerg Rigger, il prete
condannato recentemente per foto pedofile su internet, si
difendera'. Lo ha detto il vescovo Wilhelm Egger.
Il vescovo ha ricordato che il prete, ''ritenendo che le
accuse non lo rendessero necessario, non aveva nemmeno
nominato un avvocato difensore''. ''Ora - ha detto Egger,
parlando in un incontro con i giornalisti in occasione
della festa di San Francesco di Sales - Rigger si e' reso
conto del diritto - dovere di difendersi''. Egger ha ricordato
che la chiesa ha adottato nei confronti del sacerdote i
provvedimenti del caso richiesti - ha detto -
dalle leggi umane e divine - e che ora e' giunto anche
il momento di una ''umana comprensione per lo stato
di depressione'' nel quale il sacerdote era caduto
dopo la condanna.
(ANSA).
Ecco la sua storia:
INSEGNANTE DI TEOLOGIA, INFLITTI UN ANNO E MEZZO DI RECLUSIONE
Fonte: L’Alto Adige
Immagini pedofile, prete condannato.
Fu denunciato due anni fa a seguito di connessioni internet con scaricamento di foto BOLZANO. Un noto sacerdote altoatesino è stato condannato ieri dal tribunale di Siracusa ad un anno e mezzo di reclusione (pena sospesa) per detenzione di immagini pedopornografiche. Si tratta di don Hansjorg Rigger, decano dello studio teologico accademico di Bressanone dove è professore ordinario di «Nuovo testamento» e «Sacra scrittura». Il religioso era finito nei guai due anni fa a seguito di indagini dei carabinieri sugli scambi di materiale pedopornografico via internet. Gli inquirenti erano riusciti a individuare un sito proibito identificando e denunciando 186 utenti dotati di password d’accesso.Don Hansjorg Rigger non ha mai voluto entrare nel ruolo di indagato prima e di imputato poi. Si è sempre comportato come se l’accusa formulata dalla Procura di Siracusa non lo riguardasse, anche se aveva dovuto prendere atto che proprio sul suo computer (che all’epoca del blitz dei carabinieri era stato sequestrato) erano state rinvenute un centinaio di foto pedopornografiche, cioè di bambini e ragazzini in pose sessuali. I carabinieri del nucleo investigativo telematico erano arrivati al suo computer seguendo la connessione al sito proibito con password con contestuale «scaricamento elettronico» delle immagini. Il sito conteneva anche filmati di abusi sessuali, maltrattamenti e torture nei confronti di bambine di età compresa tra i 4 e gli 8 anni.La storia di questa complessa inchiesta condotta dalla magistratura (che ha coinvolto altri due sacerdoti italiani) non ha però mai visto il prete altoatesino impegnato a difendersi in maniera adeguata. Don Rigger non ha neppure ritenuto opportuno o necessario nominare un avvocato difensore di fiducia e non ha mai voluto presenziare ad alcuna udienza ritenendo, probabilmente, di non essere toccato dall’imputazione. In realtà tutti gli accertamenti di carattere tecnico hanno permesso di appurare che effettivamente nella memoria del computer in uso al sacerdore erano state scaricate immagini proibite. La sentenza di ieri ha accolto in pieno le richieste del procuratore aggiunto di Siracusa Giuseppe Toscano e del sostituto Antonio Nicastro. Oltre alla pena detentiva, don Rigger è stato anche condannato al pagamento di una multa di 2 mila euro. Dovrà anche risarcire il danno e le spese sostenute dall’associazione «Telefono arcobaleno» che si è costituita parte civile nel procedimento.L’inchiesta dei carabinieri era stata denominata «video prive’» ed aveva riguardato uno «stato profondo» della rete cui erano in grado di accedere soltanto gli utenti ben inseriti nei sodalizi internazionali di promozione e scambio di immagini pedopornografiche. A questo punto si attende la reazione di don Hansjorg Rigger che anche ieri non ha rilasciato alcuna dichiarazione ma che dovrà a questo punto decidere come affrontare l’eventuale processo di secondo grado. (ma.be.)(16 novembre 2007)
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