domenica 28 ottobre 2007

Don Gelmini: biografia non autorizzata

Fonte:sito www.chiesacattiva.blogspot.com

L'accusa di molestie sessuali mossa da alcuni ex ospiti di don Pierino Gelmini ha fatto venire alla luce il passato pluripregiudicato di questo sacerdote. E' stato condannato a quattro anni di carcere e, dopo un omicidio avvenuto nel 1991, si inizia a parlare di abusi sessuali. Di seguito una breve biografia non autorizzata del fondatore della Comunità incontro.
1963 L'uso fraudolento del titolo di Monsignore
Don Pierino Gelmini viene diffidato dalla curia nell'uso del titolo monsignore, che ancora non possiede. Ancora oggi sul sito della comunità incontro si sostiene che nel 1963 era già monsignore.

1969 - Il primo arresto
E' il 13 novembre, i Carabinieri arrestano don Gelmini, all'epoca segretario del cardinale Luis Copello, arcivescovo di Buenos Aires. E' accusato emissione di assegni a vuoto, truffa e del fallimento di una cooperativa di costruzioni delle Acli. E' anche convolto negli affari poco chiari di una ditta di import-export tra Italia e Argentina costituita grazie al suo incario nella curia romana. Nella sua villa viene trovata una Jaguar.
1970 - La fuga in Vietnam
Don Pierino, fugge nel Vietnam del Sud. Qui venne denunciato per appropiazione indebita ai danni della vedova del Presidente da parte del fratello di quest'ultimo, l'arcivescovo di Hué Nho-Dihn Thuc.

1971 - Quattro anni di carcere
Costretto a tornare in Italia, non può sfuggire alla condanna del luglio 1971 a quattro anni di carcere per fallimento, truffa ed emissione di assegni scoperti. Viene isolato a causa delle lamentele degli altri detenuti per i suoi comportamenti promiscui.
1976 - Il secondo arresto
Don Gelmini viene arrestato per la seconda volta insiema al fratello frate Eligio, noto frequentatore di feste mondane, confessore di calciatori, cappellano del Milan e amante del lusso. Sono accusati di aver ricevuto una bustarella di 50 milioni da Vito Passera, un imprenditore in difficoltà, per farlo diventare console onorario della Somalia ed avere facilitazioni nel commercio di burro tra gli Usa e il paese africano.
1977 - Ritorno alla Villa del lusso
Mentre il fratello frate Eligio continua a vestire maglioncini di cashmire, don Pierino ritorna ad abitare nella villa romana che La Stampa descrive così: «due piani, mattoni rossi, largo muro di cinta con ringhiera di ferro battuto, giardino, piscina e due cani: un pastore maremmano e un lupo. A servirlo sono in tre: un autista, una cuoca di colore e una cameriera».

1979 - Il nuovo business
Don Gelmini disse di aver rinunciato alla "carriera per salire su una corriera di balordi". Nasce il nuovo business delle Comunità incontro per il recupero dei tossico dipendenti. La prima è ad Amelia, nel cuore dell'Umbria, in un vecchio casale ottenuto in concessione 40ennale dal comune. Oggi sono oltre 150 in tutto il mondo, costruite grazie ad ingentissime donazioni tra cui 100 milioni di euro da Silvio Berlusconi.


1988 - Abuso nell'uso dell'anello vescovile
Don Pierino è un prete di rito latino, ma nel 1988 viene insignito del titolo di Esarca Mitrato della Chiesa cattolica greco-melkita. Ha diritto all'uso dell'anello, della mitra, della croce e della pastorale quando celebra la messa con rito greco, anche se non è vescovo. Don Gelmini commette spesso gravi abusi celebrando la messa in rito romano, ma vestendo paramenti greco-ortodossi. Inolre utilizza l'anello da vescovo pur non essendolo.

1991 - Omicidio e prime indagini su abusi sessuali
Il 23 novembre Fabrizio Franciosi viene ritorvato morto sgozzato al grattacielo di Rimini. E' un cittadino di San Marino ed era stato ospite della casa madre della Comuntà incontro, il Mulino Silla. Dopo l'omicidio, tuttora avvolto nel mistero, il fratello aveva raccontato agli inquirenti riminesi di abusi sessuali ad opera di don Gelmini avvenuti in una casetta del parco della comunità. Carlo Franciosi, padre di Fabrizio, è uno stimato medico ed è Consigliere della Repubblica di San Marino. Ha dichiarato di essere molto turbato dalle nuove accuse a don Gelmini.

1993 /2003 - Una lettera a don Mazzi accusa don Gelmini
Nel 2003 don Antonio Mazzi riceve una lettera da parte di un ragazzo che sostiene di aver subito molestie sessuali da parte di don Gelmini nel 1993. E' stato per due anni ospite anche della comunità di don Mazzi, dove ha raccontato quello che è accaduto.
2002 - Nuove accuse di abusi sessuali
Nel 2002 due ospiti di Amelia, la casa madre della comunita', accusano don Gelmini di violenza sessuale. Il procuratore di Terni Martellino, oggi all'EuroJust, archivio' l'inchiesta.

2004 - Un libro di Marco Salvia racconta la vita in comunità
Nell'ottobre 2004 esce il libro di Marco Salvia "Mara come me" che racconta la vita all'interno di una comunità di recupero di tossicodipendenti. La storia è romanzata e i nomi dei presonaggi non sono quelli reali. Il 23 gennaio 2005 il quotidiano Il Manifesto pubblica una lettera on cui l'autore usciva allo scoperto, dichiarando, al contrario di come solitamente avviene, che nulla di quanto raccontato è “puramente casuale”. Inoltre, il personaggio chiamato “don Luigi”, è in realtà don Pierino Gelmini.

2006 - Il sostegno alla legge Fini-Giovanardi
Don Pierino fu uno dei maggiori sostenitori della nuova legge sulla droga che ha eliminato la differenza tra droghe leggere e pesanti. Ad un'anno e mezzo dalla sua entrata in vigore, iniziano ad essere evidenti i danni di tale provvedimento. I dati contenuti nell'indagine ipsad presentata dal ministro Ferrero in Parlamento e quelli della relazione annuale della Polizia parlano chiaro: è aumentato il consumo di droghe pesanti.

2007 - Bruno Zanin racconta di don Gelmini, il Vaticano sapeva
L'attore Bruno Zanin (Amarcord, L'Agnese va a morire, Il caso Moro), è l'autore dell'autobiografia "Nessuno dovrà saperlo" dove racconta, tra i vari episodi della sua vita, di aver subito abusi sessuali da un salesiano all'età di 13 anni. Il capitolo che parle dell'abuso è disponibile gratuitamente in rete per volontà dell'autore sul sito Bipensiero, può essere scaricato cliccando qui. Zanin ha conosciuto don Gelmini nel '69 e, come lui stesso racconta nel commento di questo post, ha frequentato insieme ad altri giovani la sua casa. Don Pierino era solito approfittarsi dei ragazzi e sembra proprio che non abbia perso il vizio. Bruno Zanin, che è stato collaboratore di Radio Vaticana durante le guerre della ex-Yugoslavia, aveva raccontato gli abusi al direttore dell'emittente Padre Lombardo, che oggi è il portavoce del Vaticano. Zanin aveva informato anche un altro alto prelato: Monsignor Giovanni d' Ercole.

2007 - Il portavoce massone
Aldo Curiotto, addetto stampa di don Gelmini e sua moglie Maretta, segretaria del prete, lasciano gli incarichi presso la comunità dopo 18 anni. Il nuovo responsabile della comunicazione della comunità è Alessandro Meluzzi, psichiatra, onnipresente sugli schermi TV. Meluzzi è membro della Loggia massonica Madre Ausonia massoneria dal 1982, l'unca cosa a cui ha tenuto fede. Per il resto è un ex comunista, ex socialista, ex forzista, ex cossighiano, ex buttiglionano, ex diniano, ex mastelliano e ex verdi. E' anche sposato, divorziato e risposato.

2007 - Nuove accuse di abusi sessuali
Pochi giorni fa' si è diffusa la notizia che don Gelmini è indagato da sei mesi per presunti abusi sessuali nei confronti degli ospiti della comunità. Le accuse sono mosse da cinque ragazzi e sembrano credibili. Il cardinale Marchisano, ex vicario per la città del vaticano, invita don Pierino a farsi da parte e ad affidare la comunità ad un fiduciario. Si scatena il pandemonio: c'è chi grida santo subito, chi tace e chi come don Pierino non perde occasione per stare zitto combinando un gran casino.

2007 - Vittima delle lobby, non si devono risarcire le vittime
Don Gelmini dichiara di essere vittima di un complotto ebraico, suscitando le reazioni di Alan Elkan, del Rabbino Di Segni e di Riccardo Pacifici, il vicepresidente della comunità ebraica romana. Il giorno dopo ritratta e dice di essere vittima di un complotto della massoneria, lobby a cui appartiene il suo addetto stampa. Tuttavia, non ritratta le accuse di essere vittiama della lobby gay, della lobby radicale e della lobby della magistratura anticlericale.
Inoltre, Don Gelmini ha sostenuto che la chiesa cattolica sbaglia a risarcire le vittime dei reati di pedofilia commessi dai sacerdoti.
A seguito di queste esternazioni, il portavoce di don Pierino "la peste" Gelmini ha dichiarato il silenzio stampa e l'avvocato Coppi, difensore anche di Andreotti e di Licio Gelli, ha comunicato la propria rinuncia a difendere il sacerdote.
3 commenti:
bruno zanin ha detto...
Voglio correggere una imprecisazione:il mio libro "Nessuno dovrà saperlo" parla di un episodio di prete-pedofilia, il capitolo si intitola infatti ironicamente "Scherzi da preti" il personaggio si chiama Don Giustino, non è don il Pierino storico, ma un salesiano missionario di passaggio nel noviziato-collegio dove ero ospite anni 60/64 a Canelli(Asti) Mentre don pierino alias monsignor Gelmini lo conobbi a Roma nel 69 dopo che scappai dal riformatorio delle zattere di Venezia, lui era amico di un diacono francese che aveva una sorta di soffitta dalle parti di Piazza Navona dove veniva di tanto in tanto a fare il samaritano, a portarci cioè in trattoria a mangiare-quelli più carini e io ero tra quelli ;-) quindi nella sua villa vicino Ostia a fare la doccia e dopo qualche bicchierino cominciava a scherzare con il nostro c....o, sono solo "scherzi da prete ", diceva ridendo quando noi ci scandalizzavamo perchè era cmq per noi ragazzi uomo di chiesa. Il libro in questione lo scrissi a Castel di Tora un borgo affacciato sul lago del Salto (Ri) dove casualmente andai a vivere di ritorno dalla Bosnia in affitto in una vecchia sgangherata torre; don Gelmini casualmente era pure residente "pro forma" nel paesino in quanto stava ottenendo dal Comune di Castel di Tora il Castello in rovina dei Princi del Drago a Monte Antunni per trasformarlo in una delle sue comunità Incontro. Punto.
Lì a Castel di Tora ebbi occasione come già precedentemente nel 1983 a Spello ospite dello scrittore cattolico controcorrente e battagliero Carlo Carretto di raccogliere testimonianze da parte di ex comunitari e comunitari ospiti di Mulino Silla ad Amelia e in seguito un paio di ragazzi ospiti a Monte Antunni che confermavano quanto già sapevo e andavo dicendo in giro quando si parlava della sua "santità e purezza"che cioè la volpe Gelmini aveva sì cambiato pelo-tutti erano all'oscuro del suo passato e vicende carcerarie che io conoscevo bene- la volpe Gelmini aveva sì cambiato pelo, ma non aveva perso il vizio di fare "Scherzi da Prete" ai ragazzi che gli piacevano, insistendo anche quando costoro non volevano. Testimonianze precise va detto che comunicai a autorità sia religiose e civili con il risulato che venivo scambiato per matto e mitomane.Gli feci pure un scherzo medianico perchè gli si stringesse il culo: NIENTE Vedi tu come gira il mondo. In fase di bozze tolsi dal capitolo "Scherzi da prete" il nome di Pierino al mio personaggio per chiamarlo Don Giustino temendo querele, il Don oramai era troppo forte, io ero solo un ex sbandato, ex cento vite, un attore fallito, cioè un egregio nessuno. un saluto bruno zanin
12 agosto 2007 9.42

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