venerdì 4 aprile 2008

PEDOFILIA: VENDUTO DA PARENTI A 7 ANNI, TRE CONDANNE A PALERMO

Palermo
PEDOFILIA: VENDUTO DA PARENTI A 7 ANNI, TRE CONDANNE A PALERMO
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(AGI) - Palermo, 4 apr. - Tre persone sono state condannate dal giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Palermo Adriana Piras, per violenza sessuale nei confronti di un bambino di sette anni, messo in vendita dal padre, dalla madre e dal fratello, giudicati separatamente. Pene pesanti per tutti e tre gli imputati: Giacinto Grimaldi, di 21 anni, ha avuto nove anni, Tommaso Beone, di 30, otto anni e quattro mesi, Giuseppe Tagliavia, di 20, sette anni e otto mesi. La sentenza e' stata pronunciata col rito abbreviato, che da' diritto a uno sconto di pena di un terzo. I genitori del piccolo violentato hanno invece optato per il rito ordinario e rischiano fino a 12 anni di carcere. Il fratello imputato aveva invece 17 anni all'epoca dei fatti (che risalgono al 2003) e sara' giudicato dal tribunale per i minorenni. Il Gup ha accolto le richieste del pm Claudia Caramanna (andata via in compagnia dei carabinieri, per evitare che i parenti degli imputati provassero ad avvicinarsi) e dell'avvocato Roberta Pezzano, che rappresentava il bambino, affidato a un curatore speciale, l'avvocato Francesco Crescimanno. Teatro della vicenda i casermoni di un quartiere popolare di Palermo, Passo di Rigano: il bambino sarebbe stato prima vittima di abusi del padre e del fratello e poi 'ceduto' a Grimaldi, Beone e Tagliavia, che ne avrebbero approfittato pagando venti euro per ciascun incontro. Una storia di squallore e di vergogna, ricostruita con grande lucidita' dalla piccola vittima durante un incidente probatorio, in cui ha parlato delle responsabilita' dei singoli imputati. L'indagine era stata condotta dalla polizia e dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Procura presso il Tribunale e dalla Procura dei minori. Le indagini erano state avviate a febbraio del 2006, grazie a uno psicologo di una comunita' della provincia, che aveva appreso la storia dal bambino. Le violenze avvennero in una villa, una specie di parco giochi di Passo di Rigano. I tre condannati sono giovani che abitano nello stesso condominio del ragazzino. (AGI)

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