giovedì 3 aprile 2008

Compravendita di neonati, a giudizio mamma e complici

FRANCESCO FAENZA Battipaglia. Compravendita di neonati, a fine giugno inizia il processo. Quattro imputati, a partire dalla madre naturale, che afflitta da problemi di droga e alcol, vendette la figlia neonata in cambio di 5000 euro. Ad acquistare la bimba fu una coppia di giovani quarantenni battipagliesi. Problemi giudiziari anche per l'intermediario. L' "affare" nacque proprio con il suo intervento. L'uomo mise in contatto la madre naturale e la coppia di coniugi "adottivi". Stipulando anche la somma economica da sborsare per chiudere l'accordo. Concluse le indagini, sotto processo sono finite quattro persone di Battipaglia: Giovanna P., 36 anni, madre naturale della bimba; i coniugi Roberto V., 45 anni e Giuseppa G., 47 anni, che non riuscivano ad avere figli. Stralciata la posizione giudiziaria di Cosimo D.B., l'intermediario. La prima udienza del processo è in programma a fine giugno, al tribunale di Eboli. I tre imputati compariranno davanti al giudice Roberto D'Auria. La madre che ha venduto la figlia è difesa dagli avvocati Amedeo Sebastiano e Cosimo Saracino. I due legali battipagliesi punteranno la loro difesa sulle condizioni indigenti e precarie della madre, senza fissa dimora. I fatti risalgono al novembre del 2005. All'ospedale di Battipaglia venne registrata la nascita di una bimba, di nome Anna. Sul cognome falso viene commesso il primo reato, con la dichiarazione fasulla. Alla neonata fu attribuito il cognome dell'aspirante padre. Questi, prima del parto, scucì 1000 euro a titolo di caparra. L'operazione sembrò filare liscio, ma proprio sul finale qualcosa non andò per il verso giusto.I dipendenti dell'ospedale iniziarono ad insospettirsi. A convincerli dell'anomalia, poi, arrivano le dichiarazioni della madre naturale. Frasi contraddittorie e poco credibili. Giorni dopo la nascita della figlia, Giovanna P. dimostrò più volte di essere confusa e poco convincente. Tanto da far scattare un'inchiesta. La Procura aprì un fascicolo di indagine. Quattro battipagliesi furono raggiunti da un avviso di garanzia: falso materiale, falsa dichiarazione, alterazione dello stato civile. In udienza preliminare, un anno fa, la posizione di Cosimo D.B. fu stralciata. L'intermediario optò per un altro rito giudiziario. Il processo, a Eboli, si apre nei confronti dei tre protagonisti della triste vicenda. La prima udienza è in programma per fine giugno, quando le parti compariranno davanti al giudice D'Auria con la lista dei testimoni. Accusa e difesa si fronteggeranno in un dibattimento che si preannuncia dai toni drammatici. Di fronte alle gravi accuse e alle graniticità delle prove raccolte dalla Procura, non è escluso che gli imputati opteranno per il rito alternativo. Scoperta la compravendita della neonata, sulla vicenda intervennero i servizi sociali del comune di Battipaglia. La bambina fu affidata a un'altra coppia di coniugi, su decisione del Tribunale dei Minori.
Il Mattino 2 aprile 2008

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