domenica 14 dicembre 2008

Fratellini di Gravina, la matrigna li sognò in una grotta

venerdì 12 dicembre 2008
12 dicembre 2008 - Un mese dopo la scomparsa di Ciccio e Tore Pappalardi, avvenuta il 5 giugno 2006, la loro matrigna, Maria Ricupero, sognò che i due fratellini erano imprigionati in una grotta, nella quale Ciccio era morto e Tore le parlava, chiedendole aiuto. Il sogno, che risale al luglio 2006, fu rivelato dalla Ricupero alla polizia, verbalizzato e allegato agli atti dell'indagine. In particolare, subito dopo il sogno, la donna chiese di essere ascoltata da un funzionario di polizia al quale disse di aver "sognato Ciccio e Tore che erano finiti in una grotta". La cavità sotterranea - raccontò - "aveva le pareti arrotondate, simili a quelle del tunnel della metropolitana". E aggiunse: "Nel sogno Tore mi parlava e mi diceva che Ciccio era morto". "Io - sottolineò - affermai che stavo per arrivare, ma Tore mi disse: 'Mamma non venire, ormai e' troppo tardi'". La donna descrisse anche la posizione del corpo di Ciccio. Il racconto premonitore della donna, che fu fatto alla presenza di Filippo Pappalardi, che rimase sempre in silenzio, fu verificato dopo che, il 25 febbraio 2008, i cadaveri dei due fratellini di Gravina in Puglia (Bari) furono trovati nella cisterna di un palazzo disabitato. L'accertamento fu eseguito sia per verificare eventuali analogie (subito escluse) sia sulle caratteristiche della 'grotta' in cui furono trovati i corpi sia sulla posizione del cadavere di Ciccio. (Ansa)
Fondazione italiani ( venerdì 12 dicembre 2008 )

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