sabato 1 dicembre 2007

Don Neva rinviato a giudizio per diffamazione:i motivi

Questo è solo uno dei documenti da cui è partita la querela contro don Mario Neva da parte dell'associazione Prometeo di Bergamo. Per questo don mario Neva è stato rinviato a giudizio per diffamazione. Il suo legale ha chiesto il rito abbreviato. Il riferimento della lettera è la sponsorizzazione di un convegno della Prometeo da parte di una ditta. Don Mario Neva chiede alla ditta di non sponsorizzare la Prometeo e la ditta ha poi revocato la suddetta sponsorizzazione. La persona a cui si riferisce don Neva nella lettera è il bidello condannato in primo e secondo grado a dieci anni di reclusione per gli abusi alla scuola materna Abba di Brescia. Attualmente la Cassazione ha stabilito che il processo di appello è da ripetere per una serie di motivi che analizzeremo successivamente.

Gentilissimo Signor ……….
La pubblicità della vostra azienda appare in calce al manifesto diffuso dall’Associazione Prometeo in occasione del convegno del 9ottobre. Non è mia intenzione colpevolizzare un fatto così normale per chi svolge una attività economica come la vostra. Mi limito soltanto a segnalarle che il convegno verrà radicalmente contestato e chiederemo ufficialmente la sua soppressione. Ciò è dovuto all’attività accusatoria di Max Frassi calunniatore e bugiardo.
Un cittadino di Piancamuno, persona degna, tra le altre cose ex-militante della Lega Nord, vive segregato da quasi 3 anni in casa, dopo aver subito una ingiusta carcerazione, a causa di una folle epidemia di falso abuso che è interesse di prometeo alimentare con ogni sorta di falsità.
Le chiedo di non offrire denaro all’associazione prometeo, di ritirare la sponsorizzazione, rendendomi disponibile per ulteriori chiarimenti.
Devo serenamente ricordarle che la benedizione di Dio non accompagna chi commette ingiustizia.
Frassi parla di complotto satanista nei suoi confronti, in realtà tuto (sic) è palese:
vogliamo solo che faccia silenzio e che si trovi un lavoro.

Don Mario Neva
Assistente spirituale università cattolica.
29 settembre 2004.

10 commenti:

Luca ha detto...

Mah. Il caso Brescia è delicato: su quattro inchieste relative a quattro scuole ci troviamo con ancora 0 (ZERO) colpevoli in via definitiva, quindi con TUTTI innocenti.
Non lo so: se da un lato mi sembra impossibile che i bambini si siano inventati tutto, dall'altra i fatti parlano chiaro. Gli abusi alle Sorelli, Neri e Carboni non ci sono mai stati. Per le Abba vedremo.
Don Neva ha "solo" difeso molti che sono stati giudicati innocenti. Ha fatto male forse? Certo, forse "minacciare" spiritualmente una ditta di ritirare lo sponsor non è una furbata. Ma staremo a vedere.
Personalmente voglio capire come può essere rinviato a giudizio uno per diffamazione. Tecnicamente, intendo. E' un reato a citazioen diretta: ma vedendo l'anno della lettera, forse, c'era ancora il vecchio rito.
Andrò a studiarmela.

Buona lavoro a voi.

Dylan ha detto...

Gentile Luca, visto che ti intendi di giusrisprudenza, saprai anche che i gradi di giudizio sono 3, quindi una persona sarà definitivamente innocente solo al terzo grado di giudizio. (Vedi sentenza suore asilo Bergamo)
Buon lavoro anche a te, Dylan

Luca ha detto...

Ciao Dylan,
certamente, e difatti ho ribadito che "al momento" sono tutti innocenti, nonostante le "presunte prove schiacchianti" che erano state raccolte.
Ma, appunto, staremo a vedere.
Ma ti correggo su un punto: una persona non sarà "deinitivamente innocente" al terzo grado, ma semmai sarà definitivamente "colpevole" !!! La presunzione è di innocenza, non al contrario. Credimi, non amo l'estenuante garantismo, ma su questi temi c'è il rischio davvero che i processi si facciano PRIMA fuori dai Tribunali (vedi il comportamento della maestre di Brescia) con conseguente mostro in prima pagina.
Il mio è un invito alla cautela: poi se certi abominevoli reati verranno accertati, mi auguro che la pena sia esemplare e, soprattutto, certa. Ma questa è un'altra storia.
Ti saluto.

fox ha detto...

Per Luca:

Come hai detto giustamente tu, non è possibile che i bambini si siano inventati tutto, e tutti i bambini abbiano inventato la stessa storia.
No, è impossibile!
Questa è la prova schiacciante che deve prendere in considerazione la magistratura.
Di fronte alle parole di bambini così piccoli, non servono tre gradi di giudizio per stabilire che i fatti sono accaduti d'avvero.
E le parole di un giudice che dice che "il fatto non sussiste" non fa che aumentare l'amarezza.

Luca ha detto...

@Fox
Se dovessi fidarmi delle parole dei bambini sarei un giudice miope. Sono tutto tranne che "prova schiacciante". Ho detto che mi sembra impossibile: non che lo è. Possono essere stati suggestionati, incitati, stimolati in tal senso. Può essere accaduto di tutto.
E i tre gradi di giudizio (2+1) servono comunque, a tutti. Vedremo come andrà.

Quanto al post originale: Prometeo ha detto una falsità. Rinvio a giudizio e diffamazione insieme sono incompatibili. O il rinvio a giudizio c'è per qualcosa di diverso dalla diffamazione, oppure non c'è mai stato alcun rinvio a giudizio.

Dylan ha detto...

Invito Luca a scrivere ai giudici che hanno rinviato a giudizio le persone sottoelencate, per dire loro che si sono sbagliate.

EX ASSESSORE DELLA REGIONE PIEMONTE RINVIATO A GIUDIZIO
(red. 19/9) - Rinvio a giudizio per diffamazione per l'ex assessore al Legale e Contenzioso della Regione Piemonte. Matteo Brigandi' e' stato rinviato a giudizio dal gup di Torino Sandra Casacci, per diffamazione appunto, nei confronti di Marco Cavaletto funzionario regionale che si è costituito parte civile. L'udienza è fissata per il 14 febbraio prossimo. Cavalletto ricordiamo fu probabilmente il principale testimone dell'accusa nell'inchiesta sui rimborsi per i bialluvionati (conclusasi con la condanna dell'esponente leghista a due anni con la condizionale per truffa aggravata n.d.r.) . La querela a Brigandi' era scattata dopo un documento fatto circolare in Regione dall'ex assessore a due interviste da lui rilasciate durante l'inchiesta sull'alluvione.

L’Omeopatia è una cura seria - Rinvio a giudizio per Piero Angela
“Catania: Accusato di diffamazione per una puntata di SUPERQUARK”

Decreto di rinvio a giudizio di Agostino Gramigna
Querela per diffamazione contro Agostino GramignaDenuncia all'ordine dei giornalistiNuova richiesta di rettifica a SettePrima richiesta di rettifica a Sette (rimasta inedita)....P.Q.M.DISPONEil rinvio a giudizio di GRAMIGNA Agostino per il reato di cui in premessa, indicando per la comparizione dell’imputato avanti alla terza sezione penale del Tribunale di Milano, Palazzo di Giustizia, piano terzo, l’udienza del giorno 16 novembre 2000 alle ore 9, con avvertimento che non comparendo l’imputato sarà giudicato in contumacia ;

Rinvio
a Giudizio per Pino Daniele
Ott 13th, 2007 by admin in Music
SANREMO (IMPERIA) - Il giudice per l’udienza preliminari del tribunale di Sanremo Edoardo Bracco ha rinviato a giudizio il cantautore napoletano Pino Daniele, accusato di diffamazione nei confronti del senatore della Lega Nord Umberto Bossi.

Poi direi di chiudere la questione perchè ci sono cose più importanti di cui parlare. Grazie.

Luca ha detto...

Mi auguro tu mi consenta di replicare.
ANche io ho visto quelle notizie. Ma siccome sono notizie di stampa, a differenza tua, non le prendo come oro colato. Vorrei SOLO capire COME può essere.
La diffamazione, ex art. 595 c.p. prevede nel massimo una pena sino a tre anni. Bene, per il 550 cpp nei reati con pene sino a quattro anni nel massimo, si procede con citazione diretta e non con udienza preliminare.
Io NON capisco come mai in questi casi non sia andata cosi, e onestamente, per interesse personale professionale, VORREI saperlo. Se mi spieghi tu, sul serio, mi dai una mano a capire, dato che tra una settimana ho l'esame di stato.

Concordo comunque che il problema non è molto di stretta attualità in questo blog! ;)

Pierpaolo ha detto...

No, dylan, siamo tutti definitivamente innocenti, tu, io, don Mario e quant'altri e non abbiamo alcun bisogno di dimostrarlo. Siamo nati così, cosa ci vuoi fare?
Caso mai, saranno le Procure a dimostrare, se ne saranno capaci, che don Mario è colpevole, attraverso 3 gradi di giudizio.
Concordo con luca sull'imprecisione delle notizie riportate dai media. Oltre alla diffamazione dev'esserci qualcos'altro per esserci la necessità di un rinvio a giudizio (del GIP?). Così come è errato quanto riportato sulla "denuncia" del Frassi. Se ci fosse solo la diffamazione si procederebbe a seguito di querela di parte.
Ancora x dylan: Questo è solo uno dei documenti da cui è partita la querela contro don Mario Neva da parte dell'associazione Prometeo di Bergamo. Sarebbe il caso ci facessi vedere gli altri perché non si riesce proprio a comprendere dove ci sia manco il fumus del reato. Manca, infatti, l'elemento costituente della pluralità degli indirizzi nella comunicazione diffamatoria. Delle proprie comunicazioni private con il Gentilissimo Signor ... don Neva non ha da rendere conto a nessuno.
Caso mai, mettendo in pubblico espressioni come Max Frassi .......... e ........., sei tu, egregio dylan, che ti esponi alle querele del Max. Sei giornalista? Ti avvali del "diritto di cronaca"?

Luca ha detto...

ringrazio Pierpaolo per il sostegno "giuridico"... nel senso che veramente non capisco dovei siano andati a parare questi della Procura di Brescia, anche se appunto non è la prima volta che "parano" male, e negli altri casi con conseguenze ben più serie.
Se i magistrati fossero chiamati a rispondere almeno per responsabilità civile del loro operato, vedresti come ci sarebbe più attenzione nello svolgere il loro ruolo di super poliziotti.

Mi accorgo però che dai miei post emergerebbe una sorta di "garantismo estremista". Vi assicuro che non è così. Come tutti, reagisco di fronte a fatti criminali soprattutto se rivolti contro i minori.

Ma poi mi fermo e dico: non è con la rabbia che si conducono le indagini, perché bisogna provare sì che uno è colpevole, se lo è davvero; ma non trovare un colpevole per forza.

Quindi, non è il nostro stato d'animo che deve guidarci nella ricerca della verità. Mai. Né nel personale, né a maggior ragione nel pubblico, dove la vita del mostro sbattuto in prima pagina e assolto con trafiletto nell'ultima, cambia per sempre.

E' la stessa cosa di Unabomber (perdonatemi il paragone): è lui è lui!!! Questo perde il posto di lavoro, la dignità, la stima. Eppoi salta fuori che i periti hanno modificato le prove.
Beh, francamente, questa NON è giustizia.

Pierpaolo ha detto...

Ciao luca, il discorso si amplia, ma non per questo va fuori tema. Anzi, diventa più interessante.
Era stato ipotizzato uno strafalcione di qualche cronista nel riportare impropriamente la vicenda di don Neva. Ora, invece, si ipotizza che il cronista sia sto corretto e che lo strafalcione l'abbia commesso la Procura.
Ipotesi che non valuto meno "likely" ed alla quale non do maggior "confidence" della prima.
Il paragone con la Procura di Venezia non è nemmeno fuori luogo e non solo perché è quella cui è assegnato il compito di indagare sulle manchevolezze dei magistrati bresciani.
In proposito vorrei richiamare l'attenzione sulla interrogazione n. 3-00340 presentata dal Senatore Casson, che di come vadano le cose in Naranzeria dovrebbe avere una più che qualificata conoscenza: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/
showText?tipodoc=Sindisp&leg=15&id=
00243043&parse=no&toc=no
In effetti la manovra delle perizie, dei periti, dei consulenti e degli "esperti" è mezzo d'elezione dell'arte di pilotare gli esiti giudiziari su risultati precostituiti.

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