lunedì 21 dicembre 2009

Pedofilia, Forlì: Assolte le dirigenti del caso Pascarella

Forlì - Caso Pascarella: assolte dirigenti


Rossella Ibba e Maria Lora Mingozzi, dipendenti comunali del Servizio sociale, erano accusate di falso e omissione d'atti di ufficio nella gestione degli affidi estivi di minori (compreso quello riguardante il molestatore condannato). Per il tribunale il fatto non sussiste

FORLI’ - Il fatto non sussiste, quindi assolte. Si è conclusa con l’assoluzione la vicenda giudiziaria di Rossella Ibba e Maria Lora Mingozzi, le due dirigenti comunali del Servizio sociale accusate di falso e omissione d’atti d’ufficio per aver gestito gli affidi estivi di minori (compreso quello riguardante Michele Pascarella, condannato per aver molestato il minore a lui assegnato) bypassando la legge in materia.

La linea difensiva impostata dagli avvocati (Nanni di Bologna per Ibba, Mancini di Forlì e Valgimigli di Faenza per Mingozzi), in buona sostanza, era che i trentanove affidi estivi avvenuti nel quadro di un progetto sociale partito nel 2005 non sarebbero in realtà affidi, ma “misure di sostegno alle famiglie”, e in quanto tali non andavano regolati secondo la legge 184 del 1983. Mingozzi lo sostenne il 4 novembre scorso quando fu ascoltata dal pubblico ministero Fabio Di Vizio nella prima udienza del processo. Così come lo sostenne nella stessa aula Loretta Bertozzi, ex assessore al Welfare. Ma Ibba, incalzata dalle domande del Pm, si lasciò andare: “Sì, quelli erano affidi, ma non ritengo di essermi discostata dalle normative”. Le normative prevedono che i test per determinare l’attitudine della famiglia affidataria a ricevere il minore siano effettuati dal servizio sociale. A Forlì, invece, erano delegati a cooperative sociali vicine al Comune.

Sull’altro capo d’imputazione, l’apparentemente immotivato “bypass” del giudice tutelare, Ibba cercò di dribblare le responsabilità: “La mia collega Mingozzi aveva parlato col giudice, la dottoressa Maria Colomba Giuliano, e da questo colloquio era emerso che gli affidi estivi non necessitavano della sua firma”. Confermò Mingozzi: “Con il giudice Giuliano ebbi un colloquio rapidissimo, io in piedi e lei seduta. Alla fine di quel veloce incontro credetti di interpretare la sua volontà in questo senso: quelli non erano affidi e non necessitavano di firma”.

romafnanoi,17 dicembre 2009

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