sabato 19 dicembre 2009

Pedofilia, Bolzano: maestro elementare condannato

enerdì 18 dicembre 2009

Pedofilia, quasi tre anni al maestro

Alto Adige, 18 dic 09

Era stato filmato mentre toccava i propri alunni nelle parti intime

Il docente potrà evitare di scontare la pena in carcere. Farà appello

di Mario Bertoldi

Bolzano - Il maestro accusato di atti di pedofilia in classe ai danni dei propri alunni non andrà in carcere ma non potrà nemmeno più insegnare. Ieri la giudice Silvia Monaco lo ha condannato (con la riduzione prevista per il rito abbreviato) a due anni e otto mesi di reclusione. Per gli avvocati difensori (Nicola Nettis e Alberto Valenti) si tratta di un risultato processuale di tutto rilievo se si pensa che l’obbiettivo, al di là delle richieste assolutorie per lo più formali, era comunque quello di ottenere una sentenza che permettesse all’insegnante (di 48 anni) di evitare il ritorno in carcere. Il verdetto di ieri non permette la sospensione condizionale della pena, non applicabile per condanne superiori ai due anni. Ma aver ottenuto una condanna al di sotto dei tre anni di reclusione permetterà ai legali dell’insegnante di puntare sull’affidamento ai servizi sociali in prova. Il pubblico ministero Donatella Marchesini aveva chiesto una condanna a tre anni e mezzo di reclusione: per il docente (che insegnava matematica ed educazione fisica in una scuola elementare vicino a Bolzano) sarebbe cambiato tutto, in peggio ovviamente, dato che l’entità della pena non avrebbe permesso misure alternative al carcere. Ecco perchè gli avvocati difensori Valenti e Nettis hanno accolto con un mezzo sorriso la sentenza di ieri pomeriggio. E’ vero che l’insegnante è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale nei confronti dei propri alunni, ma è anche vero che lo stesso giudice ha riconosciuto la sussistenza dell’ipotesi più lieve del reato. Con una considerazione finale importante: i bambini, vittime di toccamenti solo apparentemente casuali, non avrebbero mai avuto la sensazione di essere oggetto di attenzioni morbose o innaturali da parte del loro maestro. Anche per questo la quantificazione del risarcimento riconosciuto ai genitori (che si erano costituiti parte civile) è rimasta ancorata a cifre tutto sommato modeste. A tutti le famiglie coinvolte l’imputato aveva offerto 2500 euro. In quattro avevano accettato e si erano ritirati dal processo. Sei famiglie avevano ritenuto insufficiente la somma. Il giudice Silvia Monaco ha fatto chiarezza anche su questo. Per una delle famiglie ancora in giudizio ha ritenuto congrua l’offerta di 2500 euro, per le altre cinque il risarcimento è stato raddoppiato. Pertanto ad ogni coppia di genitori andranno 5000 euro, stesso importo che l’insegnante dovrà sborsare a favore della scuola (a cui peraltro non è stato riconosciuto il danno di immagine).Il risarcimento complessivo che l’insegnante dovrà liquidare raggiunge dunque i 37.500 euro. Il maestro, comunque, non potrà più fare ritorno in classe dato che la sentenza prevede anche l’interdizione dai pubblici uffici. L’imputato se lo aspettava e aveva già messo in preventivo che per campare, in futuro, avrebbe dovuto trovarsi un altro lavoro. Un impegno in tal senso era stato espresso apertamente in aula dallo stesso insegnante prima che il giudice si chiudesse in camera di consiglio. Gli avvocati difensori hanno comunque annunciato ricorso in appello. I due legali si dicono convinti che il maestro non sia un pedofilo. E’ vero che agli atti ci sono filmati che documentano questa innaturale propensione dell’insegnante a mettere la mani addosso ai bambini (una volta sul sedere, un’altra volte sulle parti intime ecc.), ma è anche vero - sostengono i difensori - che il processo non avrebbe risolto il dubbio sulla reale consapevolezza dell’imputato. In altre parole gli avvocati difensori ritengono che l’inchiesta non abbia assolutamente chiarito se l’insegnante avesse un comportamento anomalo e molto confidenziale con i bambini al fine di appagare i propri istinti sessuali. Ricordiamo che nel computer in uso, l’imputato non possedeva foto proibite.

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