mercoledì 14 maggio 2008

Rovigo.Filmava le violenze sulla figlia:Condannati a sedici anni anni il padre e a dieci la madre

LA DONNA AVREBBE SAPUTO DEGLI ABUSI SENZA INTERVENIRE


Il gup del tribunale di Rovigo, Alessandra Testoni, ha condannato un padre di 46 anni a 16 anni di carcere per violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia. Alla madre della ragazza, che oggi ha 22 anni, il giudice ha inflitto una pena di 10 anni. La donna (una 41enne del Ferrarese) doveva rispondere di omessa tutela, per aver saputo e taciuto delle violenze del marito sulla figlia.
Pur al corrente di tutto ciò che faceva il marito, la donna non avrebbe fatto nulla per aiutare la figlia. La vicenda è venuta alla luce dopo la denuncia fatta in questura a Rovigo da un’amica della giovane. Il padre della vittima è stato condotto nella casa circondariale di Rovigo, mentre la moglie è agli arresti domiciliari a Ferrara, a casa di familiari. La condanna è stata inflitta ieri con rito abbreviato dal giudice per l’udienza preliminare che ha accolto le richieste del pubblico ministero Sabrina Duò. La coppia - che viveva in un paese del Rodigino - risarcirà la figlia anche col passaggio di proprietà dell’abitazione. «Una condanna che riteniamo pesante ed eccessiva - hanno commentato gli avvocati difensori Aldo Guarnieri e Gilberto Tommasi -. Per certi omicidi sono state inflitte anche pene inferiori. Non è stato tenuto in minimo conto il passato di pesanti abusi sessuali subiti dall’imputato, che non giustificano il gesto, ma avrebbero dovuto predisporre a un maggiore atteggiamento di pietas».
La sentenza di primo grado chiude così una drammatica vicenda emersa quando la squadra mobile di Rovigo ha arrestato l’uomo, circa un anno fa, per le violenze, gli stupri, i condizionamenti psicologici inflitti alla figlia per circa 15 anni. Da quando aveva 7 anni fino ai 21. Alla fine la ragazza aveva trovato il coraggio di raccontare tutto alla polizia dopo la segnalazione effettuata dall’amica, con la quale si confidava tramite sms. L’uomo avrebbe violentato la figlia per tutto questo tempo e l’avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali con altri uomini. Il padre, secondo la tesi dell’accusa, ha cominciato a usarle violenza obbligandola pure al silenzio e si divertiva a riprendere le scene hard della figlia con una videocamera. E di questo sarebbe stata consapevole anche la madre.
La ragazza viveva in uno stato di forte condizionamento psicologico: in due circostanze aveva raccontato tutto alle forze dell’ordine, ma poi, pressata da padre e da parenti, aveva ritrattato. La giovane era stata pure assegnata a una famiglia affidataria, ma al compimento della maggiore età aveva fatto ritorno a casa e il padre aveva ripreso a perseguitarla.
(Espresso local 14 maggio 2008)

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