sabato 3 gennaio 2009

Pedofilia, Pino La Monica: la sorella scrive al sindaco di Reggio Emilia


«Pino, sfruttato e poi abbandonato»

la Gazzetta di Reggio — 28 dicembre 2008 pagina 17 sezione: CRONACA
Non si ferma l’azione mediatica in difesa di Pino La Monica, l’educatore agli arresti domiciliari accusato di atti di pedofilia nei confronti di ragazzine che frequentavano i suoi corsi di teatro. Stavolta, in campo, non c’è il comitato nato per difendere l’attore, bensì sua sorella che firma una lunga lettera indirizzata al sindaco Graziano Delrio, al quale Elena La Monica chiede un incontro. Anche per far chiarezza su alcune accuse precise che la signora La Monica muove proprio al primo cittadino di Reggio. «A distanza di nove mesi dall’arresto di Pino - scrive Elena - credo sia giunto il momento per noi familiari di avere dei chiarimenti rispetto ad atteggiamenti tenuti da Lei in prima persona, dagli assessori che con Pino hanno collaborato e dall’Amministrazione comunale in generale. Come famiglia e come cittadini ci siamo sentiti veramente abbandonati da tutte quelle figure che avrebbero dovuto tutelarci. Nessuno si è recato a trovare Pino, né in carcere dove ha trascorso ben due mesi, né a casa, anche solo per capire come può sentirsi una persona innocente accusata di un reato così grave. La sua vita e la sua carriera - scrive ancora la sorella di Pino - sono state spazzate via senza ritegno, nel giro di poche ore, senza prove e senza che nessuno svolgesse alcun tipo di indagini. Tra le altre cose - si legge sempre nella lettera indirizzata a Delrio - lei in prima persona e altri suoi collaboratori avete usato la sua professionalità, le sue idee, la sua competenza nelle scuole di ogni ordine e grado, in progetti comunali importanti come il Ccr e “Miglia Verdi” e per tante altre attività che lei conosce meglio di me. Non è giunta alla mia famiglia alcuna manifestazione di solidarietà o sostegno, anche solo a livello umano». Poi la sorella di La Monica rivela un episodio di questi giorni: «Lei - dice sempre rivolta al sindaco - inoltre saprà che Pino è stato molto male e ha tuttora problemi di salute dovuti a questa storia e alle pesanti restrizioni a cui è sottoposto; ebbene nessun medico è venuto a visitarlo, neanche il suo medico di base sebbene sollecitato dai miei genitori; il giorno di Natale abbiamo dovuto chiamare la guardia medica e finalmente dopo nove mesi a Pino è stata provata la pressione e gli sono stati controllati i parametri vitali».

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